riporto da http://www.mitoalfaromeo.com/html/autodelta.htmlOriginariamente Scritto da Scighera
Cliente principale è Alfa Romeo che prevede la costruzione di cento TZ.L' anno successivo l' Autodelta si sposta a Settimo Milanese per le richieste di Alfa Romeo che aumentano sempre più.Nel 1966 l' Autodelta viene acquistata dall' Alfa Romeo per soddisfare la pressante clientela che chiede vetture preparate per le corse.Chiti progetta e realizza venti motori in venti anni, dimostrando dinamismo e professioanlità difficilmente superabili.Le attività sono Campionato Mondiale Marche, Challenge Europeo e F1, ed è in qusta fucina di sportività che nascono le GTA vetture fortemnte competitive che si affermano sui circuiti di tutto il mondo e rafforzano il mito Alfa Romeo.
e per il 1979 riporto da http://statistichef1mn.altervista.or...ew%20gio66.htm
Zolder, 13 maggio
In Belgio si rivede, dopo 28 anni e 303 GP, l’Alfa Romeo che porta una vettura interamente costruita (telaio e motore) dall’Autodelta di Carlo Chiti, il reparto corse della Casa del biscione. La 177, una vettura equipaggiata col vecchio motore boxer e già superata aerodinamicamente in quanto concepita prima dell’avvento delle wing-cars, è affidata a Bruno Giacomelli. E’ comunque già in fase avanzata di progettazione la nuova 179 ad effetto-suolo.
Sul circuito fiammingo le Ligier si dimostrano ancora imprendibili in prova con Laffite alla sua quinta pole personale e Depailler. Alle loro spalle due volti nuovi: Piquet sulla Brabham-Alfa e Jones al volante della Williams FW07. Seguono Andretti tornato sulla vecchia 79, Villeneuve, Scheckter e Regazzoni con l’altra Williams. Giacomelli ottiene un onorevolissimo 14° tempo a soli 0,3” dalla Brabham-Alfa di Lauda. Col 17° tempo si qualifica la nuova Renault RS10 ad effetto suolo affidata, per il momento, al solo Jabouille e dotata di doppio turbo e scambiatori di calore per migliorare le prestazioni e l’affidabilità oltre che la tenuta di strada. La McLaren tocca il fondo con Watson 19° e Tambay addirittura non qualificato con la vecchia M26 assieme a Merzario, Daly e Brancatelli. Le Shadow presentano degli inediti “camini” che sbucano verticali dalle pance laterali per estrarre aria dal fondo vettura e aumentare l’effetto suolo; questa soluzione verrà poi ripresa dopo 20 anni, prima dalla McLaren e poi da tutte le squadre ma con la finalità di estrarre l’aria calda dei radiatori.
Quindi Chiti e Alfa Romeo in F1 ci sono; forse non è evidenziato al massimo il nome autodelta o delta, cmq siamo ben oltre il 1966.
La vettura postata da Horus è stata prodotta in soli 361 esemplari; peccato che quella in foto abbia cerchi diversi dagli originali e gomme maggiorate che sembrano fare a cazzotti con i passaruote. Potete vedere una foto della vettura originale qui: http://www.mitoalfaromeo.com/html/competizioni.html
Anche Abarth è un marchio oggi ancora in uso; certamento la grande punto abarth o la cinquecento abarth odierne nulla hanno a che fare con Carlo Abarth.
Se si vuole sostenere che la Autodelta o Delta sia cessata nel 1966 è un modo di vedere le cose; per me la autodelta ha continuato, con Carlo Chiti, anche in F1. E non penso di essere il solo.
Respingo quindi al mittente la frase "Quello che ha scritto uncato racing non è vero ... non curava i motori della formula 1"![]()
![]()
![]()