Ieri mattina, abbastanza in ritardo, ore 8.30 ero ancora a casa, stavo per partire in direzione Bari, dove lavoro, 56 Km da casa mia. Di solito in 3/4 d'ora sono in ufficio, ma non c'era problema, anche se ritardavo, capita qualche volta.
Mio padre impegnato al telefono, con la mano, mi chiede di trattenermi perchè doveva comunicarmi delle cose.
Mi chiede di andar piano e gli rispondo, non preoccuparti, chiamo il direttore e mi invento che ho trovato un incidente sulla SP 85 e sono bloccato.
Ore 8.55 mi metto su strada, imbocco la SP 85, strada di cavolo perchè dritta, lunga e stretta, la perorro tutti i giorni perchè poi, giunto a Bisceglie, imbocco la SS 16 Bis in direzione Bari.
Mi fermo a far gasolio e nel momento in cui sto uscendo dal distributore mi passano davanti una ragazza con una Tata Indica (che mi guarda" ho poi scoperto che mi conosceva, ma io no) ed un ragazzo con un'altra auto. Non viene nessuno da destra e sinistra, mi accodo a loro in direzione Bisceglie.
Il tempo di accellerare, li raggiungo e rimango in coda, non sorpasso perchè arrivavano altre auto di fronte.
Fatti scarsi 800/1000 m, un nuvolone di fumo, polvere, vapori, detriti. La macchina del ragazzo che mi è davanti passa in mezzo ai detriti, a rischio, ma non poteva fare diversamente, viaggiavamo comunque intorno ai 90 Km/h circa, penso ad una parziale uscita di strada con innalzamento di polvere, ma non era solo polvere e comunque era "troppa". Penso al peggio, intanto freno, mi fermo in una stradina ed intanto la polvere si dissolve.
Signori, da film.
La Tata ha sbandato ed è uscita fuori strada, io non l'ho vista uscire perchè un auto mi precedeva non consentendomi di rendermi conto della sbandata.
Sradica un "GROSSO" albero d'ulivo e si ferma, adagiata sul fianco sinistro, con la cappotte (non so se ho scritto bene) contro un altro albero di ulivo.
Salto dall'auto lasciandola in moto con radio accesa e portiera aperta (qualcuno poi me l'ha spenta e chiusa) e tento di capire come poter guardare all'interno dell'abitacolo.
Era tutta accartocciata.
L'unico modo per vedere l'interno era il lunotto posteriore, rotto naturalmente.
Prima di affacciarmi sento una ragazza che chiedeva aiuto.
Mi affaccio e vedo sta povera ragazza, due occhi SPLENDIDI azzurri, letteralmente RICOPERTA di sangue sul viso, sulle mani, sulle braccia, ovunque.
Il tempo di assicurarmi che fosse vigile e capire se poteva muoversi, il tutto in pochi secondi, prendo il cellulare chiamo il 113 e balbettando chiedo immediato intervento di una pattuglia e dei vigili del fuoco. Intanto un ragazzo, che ho poi scoperto era lo stesso che percorreva la strada tra me e la ragazza, si avvicinava e gli chiesi di chiamare subito il 118.
Nel frattempo, inginocchiato fuori dall'auto, parlavo con la ragazza, tentando di tenerla vigile, sveglia, facendole una serie di domande.
Era bloccata alle gambe, voleva che l'aiutassi, in quesi momenti ti accorgi di non poter far nulla, perchè nulla si deve fare in quei momenti, dato che una frattura alle costole, potrebbe procurare danni, spesso irreversibili, andando a forare organi vitali.
Mi chiede la mano, perplesso per un questione di malattie, gliela tendo fregandomene di possibile conseguenze, era spaventata, mi chiedeva di tirarla fuori e le spiegavo di stare calma e che stavano arrivando i soccorsi.
Le passo dei fazzoletti che continuava a chiedermi invitandola a non strofinare ma semplicemente tamponare, per evitare ulteriori tagli da vetro, le passo un po d'acqua (cosa da non fare mai perchè a rischio soffocamento) giusto per sciacquarsi la bocca ma nulla, la sputa via.
Arriva il 118 in scarsi 10 minuti, tentiamo di aprire il cofano posteriore, niente, è bloccato, riuscirò poi ad aprirlo dopo diversi colpi con il piede di porco. Tiriamo via lo schienale ed a quel punto lascio tutto ai soccorritori che la immobilizzeranno, le attaccheranno una flebo e la terranno buona sino all'arrivo dei vigili del fuoco.
Arriva la Stradale ed i vigili del fuoco, intanto arrivano i genitori della ragazza, avrei preferito che non venissero dato che al loro arrivo la ragazza era ancora bloccata in auto.
Tagliano gli alberi e li aiuto a spostarli, tranquillizzo intento la mamma e la zia che disperatamente tentano di affacciarsi all'auto.
Dico loro che sta bene, è vigile e non ha perso memoria, spiego che lei ci ha dato i loro riferimenti e tutta una serie di informazioni.
La stradale mi chiede di verbalizzare quanto visto e volentieri lo faccio, poi la tirano via e la portano in ospedale ad Andria.
Finito il "calvario" chiamo la mia ragazza, avendo il presentimento che fosse una sua cliente e stranamente.......così è.
Si informa, mi chiama e mi dice che la ragazza ha riportato solo ematomi alle gambe, nessuna rottura, tagli su fronte, labbra e ginocchio e niente più.
Sono felice e più sereno.
Rientro a casa intorno alle 12.30, mi sento più "completo" e felice per la buona fine.
Alessandra sta bene.
Mi son dilungato ma è giusto che si leggano queste cose.
Fortunatamente sono un tipo abbastanza forte da questo punto di vista, ho frequentato (dato che li organizzo io) diversi corsi di primo soccorso.
Chiamare sempre, prima di tutto i soccorsi, tentar di parlare ai coinvolti, non dare loro acqua e non tentar di rimuoverli, salvo in casi di emergenza.
Una informazione giuntaci da non ricordo chi ci dice di registrare in rubria dei numeri telefonici con nominativo
ICE 1
ICE 2
e così via
Forse sbaglio sulla sigla (ma vi posso far sapere con certezza) o forse dico bene.
Dovrebbe significare In Caso d'Emergenza. i vari 118 sanno che serva a questo perchè deriva proprio da loro.
Aggiungo inoltre..........ANDATE PIANO.
Ieri non andavamo forte e successe il macello....e buona come è andata.
Oggi, ripercorrendo quella strada, non avevo assolutamente la forza di premere sull'acceleratore, cosa che abitualmente faccio (ahimè).
Ste cose servono da lezione e per lezione ho deciso di raccontare la mia "avventura" di ieri.
Ciao ragazzi.