Prendendo spunto da questa discussione, ho fatto una breve riflessione che vorrei condividere.

Le cose hanno un valore. Il valore è soggettivo ed è determinato dalla soggettiva utilità, capacità di emozionare e far provare affetto di una cosa per noi. Queste caratteristiche variano soggettivamente a seconda delle persone, del tempo, delle situazioni eccetera. Riportando il classico ed ormai abusato esempio del bicchiere d'acqua nel deserto oppure sulla riva di un fiume, è inutile chiedervi quale vale di più.

Se il valore che noi diamo ad una cosa supera il valore del denaro necessario ad acquistarla, noi l'acquistiamo. Semplice: io do una cosa che per me ha un valore inferiore (determinata quantità di denaro) in cambio di una cosa con valore soggettivo superiore.

Se viceversa una cosa ha un valore che per noi è inferiore alla cifra richiesta per acquistarla, non l'acquistiamo.

Il valore soggettivo deve fare sempre i conti con il confronto, perchè le risorse di denaro di cui disponiamo sono limitate. Se fossero illimitate non avrebbero valore, se ne disponessimo di poche esse avrebbero valore più elevato.

Quindi, per esempio, molti di noi possono desiderare una bella Ferrari, ma non l'acquistano perchè il denaro necessario ha un valore superiore all'oggetto. Con la stessa cifra possiamo prendere altre cose di maggior valore soggettivo. Ad esempio un appartamento, che ha un valore soggettivo più alto per la maggiorparte delle persone, pur avendo lo stesso prezzo di una Ferrari, soprattutto perchè molto più utile di una macchina. Per un possessore di una Ferrari, ha invece un valore più elevato la bella rossa rispetto ad un trilocale con terrazzo. Altrimenti non l'avrebbe presa, ma sarebbe andato in agenzia immobiliare anzichè nel concessionario. Per lui il trilocale non è utile o comunque meno utile della Ferrari allo stesso prezzo. Probabilmente non tanto per utilità, ma di sicuro per capacità di emozionare.
Noi diciamo che una cosa non ce la possiamo permettere, ma in realtà spesso è semplicemente troppo costosa per l'utilità ed il piacere che ci restituirebbe.
Ci sono un sacco di persone che dicono di non potersi permettere un bel vestito da 500 euro, ma che cercano di trovare ed acquistare una casa da 200.000 euro.
Quindi ogni cosa ha un valore.

Tutti noi ci continuiamo a scandalizzare di prezzi per noi folli del mercato Vespa e non siamo disposti ad acquistarne altre a quelle cifre, quindi cerchiamo le occasioni (quindi venditori sprovveduti da circuire, diciamo la verità) e se non le troviamo rinunciamo proprio all'acquisto di mezzi che desideriamo.

Ma vorrei fare una domanda a chi possiede ad esempio una rally, che vale mediamente circa 5.000 euro (e scusatemi se la valutazione non è corretta, ma la riporto a titolo di esempio).

Voi sareste disposti, qualora non la possedeste, a pagare 5.000 euro per avere una Vespa come la vostra?
Sono sicuro che, salvo qualche eccezione, mi direste tutti di no.

Questo vuol dire che per voi il valore del mezzo non ha la stessa importanza del suo controvalore di mercato in denaro. E fin qui non fa una piega.

Ma quello che non riesco a capire è: se è vero che per voi la vostra Vespa non ha il valore che sareste disposti a pagarla, vuol anche dire che il valore che voi assegnate alla vostra Vespa è inferiore al valore del denaro che ricevereste in cambio qualora voleste venderla.

Ma allora perchè non la vendete? Ricevereste in cambio una somma di denaro con valore maggiore della Vespa alla quale rinuncereste.

Quindi arrivo ad una deduzione logica:
la maggiorparte delle persone su questo forum sono scandalizzate dai prezzi di mercato di mezzi che si possiedono. Se però non vendono questi mezzi, ricavando quelle cifre che tanto scandalizzano è per 2 possibili motivi:

1) il valore dei mezzi, anche inconsciamente, è superiore ai prezzi così sconcertanti. Quindi permettetemi, le critiche al mercato sono un po' ipocrite.
2) Si è infinitamente ottusi.

Di quale dei 2 gruppi vi sentite di fare parte?

Sono stato volutamente provocatorio, non è mia intenzione offendere nessuno, ma stimolare una discussione in merito all'argomento.

A voi i commenti.