E il venditore ingaggiò due maestri elementari
Repubblica — 06 aprile 2002 pagina 11 sezione: SPETTACOLI CULTURA SPORT
Se la Vespa è il simbolo del "miracolo italiano", c' è un uomo a Lecce che di quel miracolo è uno dei padri. È Francesco Bardicchia, oggi 93enne, titolare della più antica concessionaria Piaggio di Vespe e Ape Car al mondo. Ancora oggi, don Ciccio Bardicchia è citato quale esempio di strategia di marketing di successo. Questa la storia. Era il 1946 quando don Bardicchia vide per la prima volta la Vespa, presentata da Enrico Piaggio alla Fiera Campionaria di Milano. Per la verità, come racconta lo stesso don Ciccio, Piaggio non aveva grandi disponibilità economiche per produrre la Vespa e i poco lungimiranti istituti di credito non vollero concedere fidi. Fu allora che Bardicchia, insieme ad altri otto imprenditori italiani, decisero di contribuire con un finanziamento, in cambio del quale ottennero le prime nove concessionarie di Vespe. Di quelle nove, a distanza di cinquantasei anni, resta solo la ditta leccese. Fu subito un successo, siglato da un carisma imprenditoriale unico. Era il dopoguerra. Nelle campagne del Salento, i contadini erano poveri. Ma Bardicchia riuscì a vendere un numero record di Vespe. L' Ape o la Vespa lui le guidava per tutta la campagna per mostrarle ai contadini. Sapeva fidarsi della sola parola dei suoi clienti. Sapeva aggirare anche l' ostacolo più duro, le mogli dei contadini: prima di raggiungere il cliente, si procurava un paio di lenzuola nuove da sottoporre al giudizio delle donne, in modo che queste si distraessero e lasciassero libero l' uomo di decidere se acquistare o non. Storica è rimasta poi l' assunzione nella concessionaria di due maestri di scuola elementare che insegnassero a scrivere almeno la propria firma a coloro che dovevano comprare con cambiali. «Don Ciccio ti vende la Vespa e t' insegna pure a scrivere», fu il passaparola a Lecce. (i.fic.)
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Buon Viaggio, Don Ciccio.