Tre Mari locandina e modulo iscrizione

[horusbird]

Per tutti i veterani della manifestazione e per i molti che parteciperanno per la prima volta e' finalmente disponibile il modulo di iscrizione e la locandina che illustra il percorso di quest'anno.
Per chi ancora non la conoscesse, la Tre Mari e' la manifestazione internazionale organizzata dal Vespa club Bari insieme al Peperosso Motoclub, il Vespa Club Lecce e molti altri vespaclub locali , che si svolge ogni anno e che in tre giorni tocca le tre coste dei mari Adriatico, Tirreno e Ionio con tappe giornaliere comprese tra i 200 e i 300 km.

Per un vero vespista e' una esperienza assolutamente da fare almeno una volta nella vita; sono tre divertentissimi giorni in vespa, tanti km in compagnia, tanta goliardia e la gioia di condividere una esperienza unica che ben poche manifestazioni possono regalare.

Ineccepile l'organizzazione che, oltre ad avere organizzato nei minimi dettagli il percorso, le soste e la logistica, assiste i partecipanti nella migliore maniera possibile con furgoni in testa e in coda, meccanico al seguito e tutto quello che puo' servire in una simile occasione!
E ve lo dice uno che da quasi 5 anni e' presente alla partenza.

Il Giro dei Tre Mari 2009 si svolge quast'anno nei giorni 31 maggio 1/2 giugno con partenza da Bari.

Potete scaricare adesso qui la locandina e il modulo di iscrizione.

[horusbird]

L'organizzazione si aspetta ... "un mare" di iscrizioni!

[maurizio58]

attenzione questa locandina ha il copyright.......

[highlander]

evvai, sono tornati i CS

[signorhood]

CS??? Cazzosono i CS???

[maurizio58]

....le prime iscrizioni sono già arrivate.....

[highlander]

CS??? Cazzosono i CS???

aho!!!!

li hai inventati tu!!!

[Ken]

L'organizzazione si aspetta ... "un mare" di iscrizioni!

..,ma il percorso per arrivare là non c'è????

[whitelion]

qualcuno puo inviarmi le foto del raduno di cerignola???grazie ssdeath@inwind.it

[signorhood]

Tutta colpa di Andromaca

L'alba era spuntata da tempo sotto le mura della locanda messapica che ospitava sia gli achei che i troiani e due messapi spasulati.

La partenza per il giro olimpico dei tre mari della Magna Grecia era stata rimandata dal gran sacerdote Mauritius cinquattottis per motivi di opportunità politica verso i messapi che ci ospitavano e i guerrieri "cazzeggiavano" con le cavalcature sbeffeggiandosi bonariamente a vicenda.

Nel mentre che il Pelide Achille ungeva i finimenti con olio nero e serrava la sua bestia da corsa con cinghie e lacci, l'eletto figlio di . . . Ilio che rispondeva al nome di Ettore si dondolava sulla sua cavalcatura ancora da bardare.

Ettore si sa, ha sempre avuto la lingua fuori controllo e un temperamento che lo spingeva a fare sfide . . . che poi era meglio che non avesse lanciato.

La buona Andromaca lo accudiva con amore e benevolenza ma quando non era in vista il figlio di Ilio ne approfittava e . . . ne approfittò pure allora esordendo così verso il pelide Achille intento ai cazzi suoi e della sua cavalcatura.

"Haaaaaaa Pelide Achì. . . che razza de cavallo stai a bardà?"

Achille senza sollevare lo sguardo sempre intento a sistemare il suo fulmine da corsa rispose sereno e tranquillo.

"Un duecento originale con qualche raccordo di fino, perchè?"

A quel perchè, il primo figlio di Ilio, dondolante sulla sua cavalcatura con sguardo da essere superiore, con Andromaca lontana in faccende da donne, e in mezzo ad achei, messapi, peucezi, dauni, e troiani che furono testimoni. . . sparò . . .

"Se hai un duecento originale te brucio quanno voi"

Haaaaaaaaaa, un urlo di prefica si sentì aleggiare nell'aria, un turbinio di vento e nubi che diventavano nere all'improvviso per poi sparire spaventate dalle parole profferte accolsero i testimoni tutti di quel fatto.

Un silenzio di pochi istanti ghiacciò tutti come statue di sale.
Un armonica lontana suonava una nenia di morte (in realtà quel motivetto sarebbe stato usato 2000 anni dopo in un film dal titolo inequivocabile "giu la testa coglione", ma ancora noi non lo sapevamo e testimoni muti in quell'istante restammo in attesa degli eventi.

Poi quell'istante di gelo, si sbriciolò, e un rumore di tuono ci sciolse tutti noi testimoni dall'incantesimo che ci aveva bloccati in statue di sale.

Quel rumore di tuono non era un tuono era un rutto di un dauno che viaggiava sempre con una bevanda di orzo fermentato appresso.

Le statue di sale si ritrovarono a bocca aperta e da quelle bocche uscirono risate.
Se fossero isteriche per lo spavento del momento, o di sollievo per il rutto dauno o ancora di coglionamento per la sfida lanciata da Ettore . . . non si sa!
Si sa solo che il vociare, le risate e gli sberleffi di tutti quei testimoni fu fermato dalle parole del pelide Achille che così parlò.

"Waliò . . . se tu hai la razza pinascone per cavalcatura forse mi starai alla pari, ma se pure tu spavaldo figlio di . . . Ilio, hai un duecento originale della razza italiota pisana io ti vedo e poi ti piango.
Anzi ti piangeranno i tuoi e la tua donna, quando sconfitto ti trascinerò sotto le mura della tua città madre . . . e una volta strascinato per bene ti dovrai alzare e offrire una bevanda di chicchi arabici tostati a tutti i guerrieri presenti"

Il dauno dall'armatura gialla fu capace, anche in quel momento topico dell'accettazione di una tremenda sfida di proferire una sua richiesta a cui tutti erano ormai abituati.

"io invece dei chicchi arabici tostati gradirei un succo di orzo e luppolo fermentato" e chiuse di nuovo con un tuono dalla bocca.

Gli achei incitavano il pelide ad aumentare la posta.
I troiani scuotevano la testa in segno di disapprovazione delle parole temerarie del loro capo.
I messapi istigavano e ridevano.
I peucezi si domandavano a sfida avvenuta, e sconfitta certificata, chi avesse preso le redini del regno di Ettore lo spaccone, figlio di Ilio.
Il dauno dall'armatura gialla e dal tuono vocale facile disse.

"Vuol dire che il vincitore diventerà capo del regno di tutti"

Un coro di si, di forse, di parliamone invase l'aria e le bocche dei testimoni.
Io messapo indicai ai contendenti un campo lungo, nero e deserto, adatto alla sfida e se no da vecchio, cieco e rincoglionito che avrei scritto se no?

I guerrieri si attorniarono intorno ai contendenti che facevano scalciare le cavalcature rabbiose e aizzate alla lizza.
Era tutto un fermento, di incitamenti, di consigli, di proposte di poltrone alla sconfitta certa del incauto figlio di . . . Ilio quando . . .

Non ti arriva Andromaca?
Esce fuori e domanda.
"Che succede qui, che tutta sta casciara? Vi dovete far riconoscere sempre? Salutate la proprietaria della locanda dalla colazione favolosa, mettetevi a cavallo che si parte".

Ettore a sentire queste parole si era fatto piccolo, piccolo e a sguardo basso scutava il pelide in cagnesco.
I testimoni tutti, si portarono al cospetto della moglie del figlio di . . . Iliooooo e gli spiegarono quello che il fato, gli dei e la bocca di Ettore avevano preparato in sua assenza.

Lo sguardo di ghiaccio che Andromaca fece a Ettore non si può descrivere senza scomodare lepotenze divine a che mi dessero le parole giuste.
Si può solo riferire quel che disse . . .

" Haaaaaaa figlio di Iliooooooo . . . permettite de fa na strunzata simile e io ti spezzo le gambette, ti faccio dormì trent'anni da solo nella stalla, non ti vengo a piangere dopo che il pelide te strascina sotto le mura della tua città Madre . . . insomma te mollo, ma prima te carico de mazzate! Forza! Caminaaaaaaaaa!!!"


In silenzio ci avviammo all'agorà dove ci attendevano per la partenza del giro olimpico dei tre mari.

I testimoni tutti, tentavano di deviare i discorsi per distogliere l'attenzione dell'incazzata Andromaca.
Chi anticipava la partenza per organizzare la sfida.
Chi distoglieva l'attenzione di Andromaca offrendogli un altra cavalcatura.
Chi già circuiva il vincitore Achille per un posto al suo fianco.

Tutti vani tentativi.
Tutti sforzi inutili.
Tutte parole al vento, offese agli dei della lizza, tutti insulti alle proprie bandiere . . . tutto vano.

Ettore aveva ritirato ufficialmente la sfida.

Un messo brutio andava da tutti i testimoni dell'evento e con parole che solo l'intercedere degli dei dell'udito potevano permetterci di udire diceva.

"Andromaca fa sul serio! Ettore ritira la sfida! Nunsistete che mo finisce a tragedia greca!!!"


Oggi, cieco, con la prostata infiammata, dopo duemila anni vi racconto di quella sfida che non ci fu mai, di quei testimoni a cui gli dei tolsero la memoria per non far vedere lo strazio che ne sarebbe venuto.

Nessuno vide il corpo dello sventato Ettore strascenaaaaaaaat dietro la Super cavalcatura del commiserevole Achille.

Nessun figlio di Ilio sarebbe morto invano perchè Andromaca era scesa in campo!

Ettore, oh figlio diletto di Ilio, non avevi scelta.
La faccia o la perdevi consumata a forza di essere strascenaaaaaat dal pelide Achille o la perdevi rifiutando la sfida da te stesso lanciata.

Ma non fartene un cruccio, non è colpa tua è . . . è Andromaca che ti vuole bene!!!




























Ci sarà un altro giro olimpico dei tre mari . . . comincia a pensare come distrarre Andromaca

[Calabrone]

Queste,compromissorie,righe vergate con la penna intinta nel curaro sono il preludio al bannaggio di 2 moderatori.

[signorhood]

Queste,compromissorie,righe vergate con la penna intinta nel curaro sono il preludio al bannaggio di 2 moderatori.

He, he, he io no so' moderatore, he, he, he.

[Flavio]

Ecco perchè vorrei venire alla 3 Mari...