Oggi ho avuto il piacere di pranzare con un mio cliente, esperto chimico industriale.
Abbiamo intavolato una discussione sugli oli lubrificanti e finalmente qualcuno di competente mi ha un po' schiarito le idee.
Condivido con voi i principi salienti che sono riuscito a cogliere:
1) Il problema dei residui di combustione è dato soprattutto dall'additivazione, generalmente più consistente sui sintetici ed in misura minore dal degrado dell'olio;
2) I sintetici hanno il problema di essere molto sensibili all'ossidazione (degradando generano paraffine), quindi sono molto additivati;
3) I minerali sono maggiormente sensibili al degrado termico: tendono a "crackare" con il calore, aumentando la viscosità, che a propria volta aumenta le temperature, che aumenta la viscosità e così via;
4) I sintetici hanno migliori capacità di dissipazione del calore;
5) I minerali sono più stabili al degrado dato dal tempo e dall'aria, quindi tendenzialmente sono migliori per un utilizzo non intenso ma con intervalli di sostituzione più lunghi, i sintetici tendono ad essere più stabili all'utilizzo critico, ma si rovinano prima;
6) Con motori con esigenze normali i semisintetici sono più adatti: la diverse basi hanno qualità tali da compensarsi a vicenda;
7) Gli oli di marche poco conosciute sono prodotti industriali rimarchiati;
8 ) Gli oli costosi di marche note hanno in effetti generalmente qualità superiori (quindi non è vero che gli oli sono tutti uguali), specialmente quelli per 2 tempi.