Quoto e confermo!
Vicino casa mia c'è una strada lunga, dritta e poco trafficata. Su questa strada faccio così: mantengo una velocità costante (ad esempio 60 km/h) da tachimetro e cronometro quanto tempo impiego a percorrere 2 o 3 chilometri indicati sempre dallo strumento di bordo.
Ebbene alla fine calcolando il rapporto distanza - tempo ottengo sempre un valore di velocità media più basso di quello indicato dal tachimetro. Ad esempio invece di 60 km/h ottengo 57 o 55 km/h.
Con questo sistema semplice si può calcolare lo scarto del tachimetro.
Tale scarto non è funzione costante della velocità ma varia al variare della velocità stessa. Ad esempio facendo tre prove a 40 km/h, 60 km/h e 80 km/h si avranno te valori di scarto percentualmente diversi tra loro questo poichè la misura della distanza avviene senza possibilità di variazione (tanti giri del filo e tanti metri contati quindi indipendente dalla velocità di percorrenza) mentre la velocità indicata dipende dal campo magnetico indotto generato dal magnetino posto in rotazione dal filo (che varia in funzione della velocità di rotazione dello stesso) e dalla forza applicata della molla, che contrasta l'effetto del campo magnetico indotto che varia in funzione della deformazione della molla stessa.
In pratica il campo magnetico tende a far alzare la lancetta mentre la molla tende a farla tornare indietro e dall'equilibrio di queste due forze si ottiene la posizione della lancetta indicatrice della velocità.
Però queste due forze non variano costantemente al variare della velocità, non seguono cioè una correlazione lineare perciò ne consegue che lo scarto del tachimetro non sia costante a ogni velocità.
La legge ai fini della sicurezza obbliga comunque i costruttori a realizzare strumenti che anche nelle condizioni limite non possano mai segnare una velocità inferiore a quella reale (ad esempio ruote sgonfie o montaggio di ruote più piccole tra tutte quelle omologate ecc ecc.) per questo si avrà sempre e comunque uno stumento che segnerà una velocità inferiore a quella reale.