Io, per vissuto, ormai non riesco pių ad intervenire in post di accadimenti drammatici come quello capitato a Francesco ed alla sua famiglia, mi si bloccano le dita, mi imbambolo triste e non riesco a scrivere nulla. A suo tempo, pensavo e ripensavo al freddo, all'acqua che scorreva, ad una lastra di ghiaccio, una scivolata come tante quelle che capitano, .. una serie di attimi coincidenti ... poi nulla. Immobile, triste, imbambolato a pensare ad uno come noi, uno che magari conoscevi per nick, con il quale ti sei scambiato notizie, dritte su qualche post, uno con il quale hai viaggiato, fianco a fianco, per qualche chilometro e con il quale ti sei scambiato un cenno di saluto tra vespisti, uno come noi. Un gran bravo ragazzo, vista la eco che ha avuto la sua storia e tutto quanto, sono sicuro, sarā organizzato nel ricordo della sua persona. Oggi, leggendo questo post, mi č tornato il tonfo al cuore, mi sono bloccato, di nuovo. Poi, incuriosito dalle foto, dall’orsetto di pelouche, dagli ambienti dove Francesco ha coltivato la sua passione, dagli oggetti, dal viso del Papā, la storia della molla, i poster a muro, i mezzi meticolosamente ordinati, ……. un forte afflato di vita mi ha invitato in uno spicchio del “Mondo di Checco” ed io, con discrezione e rispetto, ci sono entrato.

Grazie Checco, grazie Nedo, ……..grazie a Marben e Vesponauta.