Il problema è uno solo, secondo me. L'esperienza di guida.
Le frullo-vespa si chiameranno pure "vespa" e saranno pure marchiate piaggio, ma l'esperienza di guida che offrono è la stessa di un qualunque plasticone monomarcia. Io ho avuto per quasi cinque anni uno Yup 250 della Kymco con cui mi sono trovato bene; ho guidato in diverse occasioni la frullo-vespa 200 Granturismo L di mio padre: a mio avviso non c'è alcuna sostanziale differenza nel modo di guidare i due mezzi.
Sono ritornato vespista PX da due mesi. Un altro mondo. Guidare qualsiasi vespa a marce (e con freno a pedale, sottolineerei) è tutta un'altra cosa. Un altro modo di percepire l'ambiente, la strada, il traffico. Tutto un altro modo di relazionarsi con il mezzo e con l'esterno. Un altro modo di relazionarsi con il passeggero: mia moglie, la zavorrina, è più entusiasta di me. Altri ritmi, una velocità più a misura d'uomo (gli scooteroni a mio avviso sfrecciano davvero troppo), il freno motore... Per questo considero senza alcuna riserva la StarDeluxe una vera vespa mentre, ad esempio, la nuova, orrenda vespa special non è una vespa. Di vespa ha solo il nome. La LML prosegue la tradizione, l'altra segue tutta un'altra filosofia, radicalmente diversa da quella che aveva ispirato l'evoluzione della vespa per oltre 50 anni. C'è una continuità dalla prima vespa piaggio alle attuali StarDeluxe, non c'è alcuna parentela con le frullo-vespa.
Può non piacere il nome, sicuramente dispregiativo, "frullatori". Ma non è una questione di nome. Io non pretendo di negare che le vespe nuove abbiano il diritto di chiamarsi "vespa" (anche se sono convinto che non se lo meritino affatto, che sia una vergogna...). E' che occorre fare distinzioni. Chiamarle frullo-vespa è uno modo per fare una distinzione netta. La vespa classica è una cosa, il mondo degli scooter monomarcia a variatore senza freno a pedale (ironicamente definiti frullatori o plasticoni dai vespisti old style) è un altro universo; comprende le nuove vespe monomarcia e le migliaia di altri scooteroni che hanno invaso le città . Le vespe new style potranno anche chiamarsi vespa special o vespa granturismo, potranno avere anche il faro basso, potranno avere linee che rievocano molto vagamente quelle delle vespe classiche, ma fanno sicuramente parte della seconda categoria. Alcune sono anche belle, non lo nego, ma sono più simili a degli scooter giapponesi (frullatori) che a un glorioso PX. Nessuno lo può negare, neanche il più ostinato vespista monomarcia, senza passare per scemo.
Non mi interessano più di tanto i dettagli tecnici, io parlo di esperienza di guida, di rapporto con il mezzo e con la strada. E parlo soprattutto di unicità. A me andava benissimo, come successe all'inizio, che la piaggio producesse oltre alla vespa (quella vera) anche lo zip, lo sfera, il quartz... che cioè producesse, accanto a uno scooter unico nel suo genere (la vespa), altri scooter completamente diversi, battendo un'altra strada. Poi ha deciso di abbandonare un prodotto unico al mondo. Anzi (ecco cosa è che non va giù ai vespisti old style) ha voluto cinicamente riciclarne il nome per vendere meglio scooter basati su un'altra concezione che non offrono nulla di più di qualsiasi Kymco o SH Honda.
P.S. L'altro giorno ho pensato con tristezza al fatto che quando ero ragazzo la piaggio vendeva la vespa, il sì, il bravo, il ciao, l'ape... prodotti che fin dal nome mostravano l'orgoglio dell'industria italiana. Adesso produce beverly, free, liberty... ma che c'incastrano questi nomi? Hanno tenuto solo il nome vespa, ma si sa che quello aiuta le vendite.
MEGLIO MARCIA CHE MONOMARCIA