preso da naturale sconcerto appena appresa la notizia ho avuto modo di ragionarci un po' su...
io ho una coppia di amici (un uomo e una donna) che sono arruolati volontari nell'esercito, ed entrambi hanno fatto delle missioni in zone di guerra, afgannistan compreso, anche se non a kabul.
con quelle missioni si sono comprati la casa, la macchina e hanno una vita decente.
insomma, lo stipendio alto alletta, ma tutti sanno (i militari in primis) che nessuno t regala nulla, e se un parà in missione prende più di un impiegato in ufficio un motivo c'è.... si rischia la vita.
quando penso al fatto di portare la libertà in quei posti mi viene in mente una poesia di trilussa che incollo qui
il senso di queste righe, scritte oltre 100 anni fa prima di due guerre mondiali, è chiaro.La Libbertà
La Libbertà, sicura e persuasa
d'esse stata capita veramente,
una matina se n'uscì da casa:
ma se trovò con un fottìo de gente
maligna, dispettosa e ficcanasa
che j'impedì d'annà libberamente.
E tutti je chiedeveno: - Che fai? -
E tutti je chiedeveno: - Chi sei?
Esci sola? a quest'ora? e come mai?...
- Io so' la Libbertà! - rispose lei -
Per esse vostra ciò sudato assai,
e mó che je l'ho fatta spererei...
- Dunque potemo fa' quer che ce pare... -
fece allora un ometto: e ner di' questo
volle attastalla in un particolare ...
Però la Libbertà che vidde er gesto
scappò strillanno: - Ancora nun è affare,
se vede che so' uscita troppo presto!
la libertà non può essere donata, come tutte le cose viene apprezzata veramente solo se chi ne beneficia se l'è sudata...
forse quei popoli, quella gente, ancora non sono pronti.
.... forse