Originariamente Scritto da
robertosole
Insegno storia e letteratura italiana, non potrei non apprezzare e stimare chiunque si dia da fare per conservare e mantenere vive le radici storiche del nostro paese.
La Vespa (a maggior ragione quelle più vecchie) fanno parte di diritto del nostro patrimonio sociale.
Ma una precisazione va fatta:la Vespa nasce come uno dei primi mezzi di massa che con due lire dava un po’ a tutti la possibilità di muoversi con libertà.
Questo spirito “popolare” è stato nel tempo un po’ la cifra fondamentale della sua identità.
Ora è del tutto legittimo (ma anche giusto?) che modelli come la 98 oggi valgano tanto. È altrettanto legittimo però, per quanto mi riguarda, che quel mondo così “prezioso” in ogni senso che è l’alto collezionismo mi lasci un po’ freddo. Ma non perché non potrei (e non potrò mai) accedervi, ma quanto perché per me la Vespa nasce ed è un mezzo popolare. Se inizia a valere come un terzo del mutuo che pago con sacrifici per pagarmi la casa, inevitabilmente inizio a guardarla, a dire "ok bella", ma a sentirla troppo lontana dal mio mondo e dal mio modo di amarla. Per dire un’eresia bonaria, per me non è più nemmeno tanto una Vespa, se per Vespa intendo un popolare e democratico sogno di libertà alla portata di tutti (me compreso).
Ma questa ovviamente è la mia criticabilissima (ma rispettosa) opinione.
Ciao a tutti e comunque grazie per quanto mi fate imparare di nuovo!