Le diversità tra VOL e VR a mio avviso ci sono e ci saranno: ogni "parrocchia" ha il suo stile e il "parroco" decide e orienta secondo la sua esperienza, sensibilità e "credo", pur lavorando per la stessa "azienda", che qui è quella vespistica.
Quando una "parrocchia" giovane di periferia (nata magari staccando una porzione di territorio della preesistente) si espande e vede crescere il numero dei suoi abitanti, all'interno della "parrocchia" d'origine ci sono sempre delle persone attaccate alla loro tradizione che si aggrapperebbero a tutto pur di conservare l'esistente, magari enfatizzando la diversità (che in molti di questi pochi è presunzione) dalla "parrocchia" giovane, e che diventa causa e motivo d'identità distinta.
Chi all'interno delle "parrocchie" fa la vita della comunità, s'accorge che ogni "territorio" cerca la sua fisionomia conservando la sua storia.
Poi, c'è gente che cambia "parrocchia", chi si trova bene nella sua d'origine, chi si trova a suo agio in tutte le "chiese"... meno male che comunque sono pochi i "parrocchiani" che hanno quasi paura del "diverso dal loro modo di pensare", e difendono ad ogni costo il "s'è sempre fatto così, quello che facciamo è sempre giusto". Questo, a mio avviso, è segno di debolezza.