Digitale, switch-off a Roma tra polemiche 46mila chiamate al call center ministero - Il Messaggero
ROMA (16 novembre) - Polemiche nel giorno dello switch off a Roma, prima grande capitale europea che ha dato l'addio definitivo alla tv analogica.
Al numero verde 800.022000 del ministero per lo Sviluppo Economico dipartimento per le Comunicazioni alle 15 erano arrivate circa 46.000 telefonate: per il 90% dei casi, si trattava di richieste di assistenza per la risintonizzazione dei decoder; per il resto le segnalazioni erano relative ad altri problemi tecnici. Il dicastero fa sapere che tutte le emittenti nazionali sono già accese in digitale terrestre, quasi tutte le tv locali.
«Il passaggio al digitale terrestre per moltissime famiglie si sta trasformando in un incubo» afferma Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. «Nel Lazio, a Roma - afferma Merlo - il giorno dello switch-off è stato in moltissimi casi quello del turn-off, quello dello spegnimento totale con grandissimi disagi. Migliaia e migliaia di famiglie si sono ritrovate con lo schermo nero, senza segnale, costrette a resettare i decoder con tutti i problemi del caso. Immaginiamo le difficoltà per tutte le persone, magari di una certa età».
Secondo l'Adoc i romani sono infuriati per aver «buttato oltre 300 milioni di euro per essere la prima capitale europea senza tv: il passaggio al segnale completamente digitale sta creando enormi difficoltà, soprattutto agli anziani». Molte le lamentele che l'Associazione per la difesa e orientamento consumatori sta raccogliendo. «Da stamattina - continua il presidente dell'Adoc in una nota - il segnale in molte zone è debole o inesistente, molti canali, sia Rai che Mediaset, sono spariti. Anche chi sa riprogrammare il decoder, ed è la minoranza degli utenti, sta incontrando seri problemi a sintonizzarsi. La capitale è stata abbandonata a se stessa. Il 25% dei televisori non ha ancora il decoder, molti cittadini stanno comprando nuovi apparecchi non decoder incorporato e molte antenne dovranno essere riorientate per captare il segnale. In questo modo vanno aggiunte alle spese per l'acquisto dei decoder, mediamente 120 euro a famiglia, i costi per l'antennista, 35 euro se si opta per un professionista convenzionato, oltre 60 euro per gli altri. Chi rimborserà i romani, chi pagherà i danni?». L'Adocpone l'attenzione anche sull'abbandono dei vecchi televisori nei cassonetti o nei parchi.
Cdr Rainews 24: siamo penalizzati. «A Roma si completa il passaggio al digitale terrestre e Rainews 24 viene retrocessa dal numero 16 del telecomando al 42. Una decisione che arriva da una intesa in sede Dgtvi che di fatto penalizza fortemente il canale all news del servizio pubblico radiotelevisivo»: a denunciarlo, in una nota, è il comitato di redazione della testata. «Ciò che è ancora più preoccupante è che, come anticipano oggi alcuni quotidiani - continua il cdr - il nuovo canale di Sky Cielo, che sarà fortemente alimentato da SkyTg 24, troverà posto al numero 10. È evidente che il posizionamento di un canale ha un peso decisivo anche nell'affermarsi delle abitudini dei telespettatori, soprattutto nella prima fase del passaggio al nuovo sistema». Il comitato di redazione di Rainews 24 chiede perchè la Rai abbia «accettato questa retrocessione del suo canale all-news (al momento l'unico italiano sul digitale terrestre). Continuiamo a non capire qual è la strategia con la quale la Rai intende far affrontare a Rainews 24 la grande opportunità del passaggio al digitale terrestre». Il cdr chiede infine che «la Rai riveda questa scelta fortemente penalizzante per il futuro della testata, chieda e ottenga per Rainews24 un più efficace posizionamento nell'ordine dei canali».
Dgtvi: problemi in via di risoluzione. I disservizi «saranno risolti presto, al massimo nel giro di qualche giorno». È la previsione di Andrea Ambrogetti, presidente di DGTVi, il consorzio di broadcaster protagonisti della transizione alla nuova tecnologia. «Siamo al sesto switch off - sottolinea Ambrogetti - e sapevamo a che cosa andavamo incontro, tanto più perchè si tratta del più grande passaggio del genere mai realizzato in Europa. La parte tecnica è andata esattamente come ci aspettavamo: tutte le emittenti hanno spento il segnale analogico e l'hanno riacceso in digitale. Già a fine mattinata tutti i segnali erano in onda: sono oltre 200, tra nazionali e locali, i programmi che è possibile vedere». C'è poi «la parte relativa alle reazioni degli utenti e ai problemi che ciascuno prova ad affrontare: il più importante - ammette Ambrogetti - riguarda la risintonizzazione dei decoder, tema centrale anche delle telefonate che stanno arrivando in queste ore al numero verde messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico. È un'operazione che stanno affrontando tutti: siamo certi che le difficoltà nella giornata di oggi e in parte nei prossimi giorni potranno essere risolto». C'è però chi lamenta problemi di ricezione anche dopo la risintonizzazione: «I disservizi - sottolinea Ambrogetti - potrebbero essere legati alla condizione delle antenne, che funzionano male. Del resto, in tutta Europa si calcola intorno al 3-4% il numero degli interventi sulle antenne in caso di passaggi di questo genere: se si tiene conto che a Roma le famiglie coinvolte sono 2,3 milioni, è chiaro che stiamo parlando di un numero importante di interventi e situazioni vicine alla fatiscenza. Evidentemente è anche un'occasione di modernizzazione».