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Discussione: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

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  1. #1
    VRista Senior L'avatar di morgana_strass
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    Girando qua e là ho trovato questo articolo dell'epoca

    LA PIAGGIO LANCIA LA 'COSA' MENTRE LE MOTO SONO IN CRISI - Repubblica.it » Ricerca

    se lo tolgono è lo stesso qui sotto

    "LA PIAGGIO LANCIA LA 'COSA' MENTRE LE MOTO SONO IN CRISI Repubblica — 19 novembre 1987 pagina 53 sezione: ECONOMIA
    MILANO La Piaggio chiuderà un bilancio 1987 molto peggiore di quello 1986. Lo ha detto ieri a Milano Umberto Agnelli, presidente della società, precisando che l' azienda avrà un giro d' affari di circa 600 miliardi e un leggero utile contro i 30 miliardi di attivo (quindici dei quali accantonati) dell' esercizio precedente. Presenziando al lancio della Cosa, il nuovo scooter che sostituirà la Vespa, Agnelli si è mostrato molto preoccupato nei confronti dell' invasione del mercato europeo da parte dei costruttori giapponesi di motociclette. Il presidente della Piaggio ha inoltre smentito il passaggio di Enrico Piantà, ex amministratore delegato della Sai, alla Toro, controllata dalla Ifil. E' anche previsto ha precisato l' ingresso di nuovi soci, oltre alla Bsn, nel capitale della Ifil Partecipazioni. Quella di ieri a Milano è stata una giornata densa di impegni per Umberto Agnelli. La presentazione della Cosa è avvenuta nel salone dell' Assolombarda con largo impiego di video, giochi di luce, computer grafic. Un lancio in grande stile per un prodotto sul quale la società di Pontedera punta molte carte. Abbandonando la Vespa, che rimarrà in produzione solo per il modello 50 senza targa, il gruppo vuole rilanciare un mercato in grande difficoltà. Basti pensare che in Europa nel giro di sette anni le vendite di moto e scooter si sono dimezzate scendendo da tre milioni di pezzi a circa un milione e mezzo di unità. Nel corso del 1988 la Piaggio intende produrre 35 mila Cosa destinate al mercato italiano con prezzi a partire da 2 milioni 950 mila lire per la 125 versione base. Si tratta di una bella scommessa perché nel 1987 sono state vendute circa 15 mila Vespa di cilindrata superiore ai 50 centimetri cubici. Una percentuale minima rispetto alle 85 mila Vespa 50 piazzate sempre sul mercato nazionale. L' investimento complessivo sul nuovo progetto è stato di 35 miliardi. Attualmente il gruppo Piaggio con le controllate Gilera e Puch detiene un terzo delle vendite europee. Una quota analoga è in mano ai giapponesi mentre il resto è frammentato fra decine di piccole aziende. In apparenza si tratta di una invidiabile posizione di forza. Ma in realtà la società di Pontedera con i suoi 460 mila pezzi venduti è un nano rispetto a giganti come Honda che sfiorano i 4 milioni di unità annue. Per tutti questi motivi Umberto Agnelli vuole ottenere dalla Cee una regolamentazione per cui i giapponesi, se vogliono vendere in Europa debbono produrre in Europa senza considerare il nostro continente utilizzabile solo per dei montaggi totali o parziali oppure come terra di conquista. Secondo Agnelli queste richieste sono fondamentali per mantenere all' Europa un' industria in questo settore. Altrimenti saremo costretti a chiudere le nostre fabbriche e cercare di vendere prodotti esteri sulla nostra rete. A margine della presentazione Umberto Agnelli ha parlato con i giornalisti dell' Ifil e dei rapporti con Bsn. In futuro ha detto prevediamo di aumentare le partecipazioni congiunte con la Bsn (attualmente i due gruppi controllano in via paritetica il gruppo Sangemini-Ferrarelle, ndr) nei vari paesi europei ma soprattutto in Italia, Francia e Spagna con l' obiettivo di apportare queste partecipazioni nella Bsn. Il nostro scopo ha precisato è quello di evitare conflitti di interesse e operare in una strategia di mercato unica. Dopo aver confermato che è previsto l' ingresso di nuovi soci nell' Ifil partecipazioni, società che comunque rimarrà controllata a maggioranza dall' Ifil stessa, Umberto Agnelli ha spiegato che la società si sta guardando intorno, anche in settori diversi da quello alimentare. - di GIORGIO LONARDI"

  2. #2
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    Citazione Originariamente Scritto da morgana_strass Visualizza Messaggio
    Girando qua e là ho trovato questo articolo dell'epoca

    LA PIAGGIO LANCIA LA 'COSA' MENTRE LE MOTO SONO IN CRISI - Repubblica.it » Ricerca

    se lo tolgono è lo stesso qui sotto

    "LA PIAGGIO LANCIA LA 'COSA' MENTRE LE MOTO SONO IN CRISI Repubblica — 19 novembre 1987 pagina 53 sezione: ECONOMIA
    MILANO La Piaggio chiuderà un bilancio 1987 molto peggiore di quello 1986. Lo ha detto ieri a Milano Umberto Agnelli, presidente della società, precisando che l' azienda avrà un giro d' affari di circa 600 miliardi e un leggero utile contro i 30 miliardi di attivo (quindici dei quali accantonati) dell' esercizio precedente. Presenziando al lancio della Cosa, il nuovo scooter che sostituirà la Vespa, Agnelli si è mostrato molto preoccupato nei confronti dell' invasione del mercato europeo da parte dei costruttori giapponesi di motociclette. Il presidente della Piaggio ha inoltre smentito il passaggio di Enrico Piantà, ex amministratore delegato della Sai, alla Toro, controllata dalla Ifil. E' anche previsto ha precisato l' ingresso di nuovi soci, oltre alla Bsn, nel capitale della Ifil Partecipazioni. Quella di ieri a Milano è stata una giornata densa di impegni per Umberto Agnelli. La presentazione della Cosa è avvenuta nel salone dell' Assolombarda con largo impiego di video, giochi di luce, computer grafic. Un lancio in grande stile per un prodotto sul quale la società di Pontedera punta molte carte. Abbandonando la Vespa, che rimarrà in produzione solo per il modello 50 senza targa, il gruppo vuole rilanciare un mercato in grande difficoltà. Basti pensare che in Europa nel giro di sette anni le vendite di moto e scooter si sono dimezzate scendendo da tre milioni di pezzi a circa un milione e mezzo di unità. Nel corso del 1988 la Piaggio intende produrre 35 mila Cosa destinate al mercato italiano con prezzi a partire da 2 milioni 950 mila lire per la 125 versione base. Si tratta di una bella scommessa perché nel 1987 sono state vendute circa 15 mila Vespa di cilindrata superiore ai 50 centimetri cubici. Una percentuale minima rispetto alle 85 mila Vespa 50 piazzate sempre sul mercato nazionale. L' investimento complessivo sul nuovo progetto è stato di 35 miliardi. Attualmente il gruppo Piaggio con le controllate Gilera e Puch detiene un terzo delle vendite europee. Una quota analoga è in mano ai giapponesi mentre il resto è frammentato fra decine di piccole aziende. In apparenza si tratta di una invidiabile posizione di forza. Ma in realtà la società di Pontedera con i suoi 460 mila pezzi venduti è un nano rispetto a giganti come Honda che sfiorano i 4 milioni di unità annue. Per tutti questi motivi Umberto Agnelli vuole ottenere dalla Cee una regolamentazione per cui i giapponesi, se vogliono vendere in Europa debbono produrre in Europa senza considerare il nostro continente utilizzabile solo per dei montaggi totali o parziali oppure come terra di conquista. Secondo Agnelli queste richieste sono fondamentali per mantenere all' Europa un' industria in questo settore. Altrimenti saremo costretti a chiudere le nostre fabbriche e cercare di vendere prodotti esteri sulla nostra rete. A margine della presentazione Umberto Agnelli ha parlato con i giornalisti dell' Ifil e dei rapporti con Bsn. In futuro ha detto prevediamo di aumentare le partecipazioni congiunte con la Bsn (attualmente i due gruppi controllano in via paritetica il gruppo Sangemini-Ferrarelle, ndr) nei vari paesi europei ma soprattutto in Italia, Francia e Spagna con l' obiettivo di apportare queste partecipazioni nella Bsn. Il nostro scopo ha precisato è quello di evitare conflitti di interesse e operare in una strategia di mercato unica. Dopo aver confermato che è previsto l' ingresso di nuovi soci nell' Ifil partecipazioni, società che comunque rimarrà controllata a maggioranza dall' Ifil stessa, Umberto Agnelli ha spiegato che la società si sta guardando intorno, anche in settori diversi da quello alimentare. - di GIORGIO LONARDI"
    Se la piaggio avesse insistito a tenere sul mercato la COSA chiamandola Vespa avrebbe sicuramente avuto il successo che meritava...ma stiamo parlando di più 20 anni fà...

  3. #3
    VRista Silver L'avatar di leopoldo
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    ben bene bene
    la Cosa è pronta
    allego della configurazione pre-raduno
    il cuppinino è stato preso in prestito dal cammeo
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  4. #4
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    la cosa è stata consegnata e ha preso servizio l'altro ieri, Massimo ed Eleonora sono stati felicissimi, e questo è l'importante.
    mi ci ero affezionato molto. mi mancherà, del resto è stata con me per 6 mesi.
    adesso mi consolo col mio 200 che è tornato definitivamente a casa

  5. #5
    VRista Silver L'avatar di leopoldo
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    la Palermitana è di nuovo nel mio garage, oggi ha subito un trapianto di motore
    dalle 11 alle 15 a buttare sangue sotto il sole cocente, e mentre era tutto a posto ha pensato bene di rompersi l'unico ricambio di cui non avevo il rimpiazzo.....
    il cavo del cambio.
    comunque andiamo in ordine
    in patica la cosa negli iltimi giorni aveva un brutto vizio
    pedivella bloccata e non partiva nemmeno a calci
    anche levando la candela il motore non girava.
    pensando al peggio ho scritturato massimo per un trapianto (romana ha gentilmente prestato il motore) alla fine ho scoerto cheè il motorino di avviamento a bloccare il tutto perchè non rientra la ruota libera.
    per quest'estate carmela resta 200 a primavera prossima tornerà 150 col motore revisionato,
    solo una curiosità riguardo il cavo del cambio,,,, su sip ce l'hanno solo completo, ma si può cambiare solo laparte interna???
    toniiiiiiiiiiiiiiiiiiii dove sei????

  6. #6
    VRista Silver L'avatar di Tormento
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    Citazione Originariamente Scritto da leopoldo Visualizza Messaggio
    toniiiiiiiiiiiiiiiiiiii dove sei????
    a tirare cattive parole appresso al 200
    si esiste il solo ricambio (parli del cavo rigido, giusto), smonta il vecchio e vai dal ricambista. se ti dice che non ce l'ha digli che è uguale al cavo frizione di un enduro yamaha (DR 350 mi pare) per cui cerca cerca.. esce. fai attenzione ai gommini, alla placchetta e al seger di blocco, ogni volta che rimonto il motore perdo + tempo lì che per staccare tutto il resto.
    per la cronaca io giro con un cavo di ricambio arrotolato intorno alla ruota di scorta proprio per la paira di restare senza in viaggio
    per il tuo motore, se il problema è solo l'ingranaggio perchè fare il trapianto e non smontare solo il motorino ? ti revisionavi solo quello ed eri a posto.
    Phantom™ driver...
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  7. #7
    VRista Silver L'avatar di leopoldo
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    Riferimento: restauro.....cosa ne faccio di questa cosa?

    per tutti coloro che hanno la cosa 2 devo comunicare che il monocavo del cambio è o stesso dell'ape tm,
    il motore della carmela è dal toto.... lo abbiamo aperto, speriamo di richiuderlo a brevissimo, i ricambisti sono in ferie purtroppo, e molti no lo scrivono su ebay... (porcaputt....)

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