Sono d'accordo con Oirzibaf per quanto riguarda i forzati "americanismi" piuttosto ridicoli che non fanno altro che tradurre quasi letteralmente l'italiano in inglese;
ad esempio non capisco perchè il giorno delle elezioni all'improvviso si debba dire election day,
forse per non essere out?
Invece penso che non vadano tradotte forzatamente le parole che definiscono cose o concetti nati nei paesi anglosassoni,
ad esempio se il calcolatore elettronico lo chiamo computer, il panino con il wurstel lo chiamo hot dog oppure se invece di dire rete dico goal.
D'altronde nessuno al mondo si sogna di tradurre molte parole italiane ormai internazionali come pizza, concerto, bravo, ecc. ecc.,
anzi negli ultimi anni il nostro simpatico saluto "ciao" si è diffuso a macchia d'olio nel mondo scalzando spesso i saluti locali.
Solo la follia nazionalizzatrice prebellica si sognava certi orrori come cocktail = bevanda arlecchina.
http://it.wikipedia.org/wiki/Italianizzazione_(fascismo).
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