Inffatti si dice:
"esco la mortazza dal figo che C'ho fame!"![]()
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Inffatti si dice:
"esco la mortazza dal figo che C'ho fame!"![]()
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Le "deformazioni" locali non sono certamente corrette e ortodosse, ma tutto sommato parliamo di una cosa diversa rispetto ai soliti erroracci. Sono spesso modi diversi di costruire le frasi, non raramente con una loro logica. Non è facile controllare questo aspetto, in fondo ogni lingua (e l'italiano in particolare) è in continuo divenire, grazie anche a questo genere di influenze. Del resto se oggi parliamo l'italiano e non il latino classico è proprio per questa ragione. Ovviamente in un'ottica di conservazione della lingua bisognerebbe rifuggire queste alterazioni, magari mossi da un po' di spirito non patriottico, ma certamente di... coesione nazionale.
Detto questo io sono un amante dei dialetti e credo che siano una realtà da conservare, certamente senza mischiarli con la lingua nazionale... I dialetti sono un patrimonio intrinseco della cultura eterogenea di una nazione, e non una espressione di povertà intellettuale come qualcuno li concepisce.
Detto questo, secondo me dovremmo prenderci un po' meno sul serio, tutto sommato, magari ridendo degli strafalcioni che più ci irritano (si dice il peccato ma non il peccatore!).. Può essere un modo per redimere qualche somaro
Quali sono gli errori che vi fanno imbestialire??
Per quanto mi riguarda, trovo che "marcie", "freccie", "arancie" siano dei veri e propri pugni nello stomaco.
Terribili anche "ce" (anzichè "c'è") e "lo" (anzichè "l'ho"), per non parlare di chi scrive "gli e lo"
Che dire della sagra della doppia (ultimamente sembra che le abbiano detassate)...
"inizzialmente"
"bobbina"
"subbito"
"rubbata" (o, meglio, "arrubbata")
"raggione"
Poi il mutuo scambio di cortesie fra s e z, che sovente frequentano le stesse parole, senza porsi grandi problemi di lealtà:
"sensa" (anzichè "senza")
"accenzione"
"pasiensa"
E vogliamo parlare degli apostrofi? Son tanto carini, mettiamone un po':
"d'orata" (ma il pesce?)
"all'ora"
un terno "all'otto"
Di contro, qualcuno trova più elegante un bell'accento sul... pò.
A fargli compagnia, l'accento abusivo del "fà" ("tanti anni fà")...
"Scarrafone": PX 151 (nero!) del 2002!
5 agosto 2009: 891 km in 14 ore e 15 minuti di fila!
Oltre 115.000 km senza MAI aver aperto il motore!![]()
Pace e bene!
Francesco
Ho un parente laureato in lingue che scrive Cotechino con due Ce che mi ha parlato, con saccenza, di "ottimismo Leopardiano". Ben inteso che l'opera letteraria per sua natura può suscitare emozioni variegate e soggettive, trovare dell'ottimismo (letteralmente) nell'opera di Leopardi è impresa assai ardua.
L'università in fin dei conti rispecchia l'intero sistema scolastico. Il metro di valutazione è ben lontano dall'essere universale, col risultato che i titoli di studio oggi più che mai non sono garanzia infallibile della cultura e delle competenze di una persona. Il valore in fin dei conti si dimostra sul campo, fra mille difficoltà, perchè magari ci sono laureati estremamente 'colti' che devono emergere a inesorabili colpi in mezzo a schiere di ignoranti titolati.
Di "secchioni" dallo studio a memoria sono piene le classi dei licei. Prendete uno di questi fenomeni e chiedetegli di leggere e commentale un editoriale o una vicenda di cronaca. Se vi risparmierà una scena muta, con tanto di sguardo catatonico, ritenetevi fortunati. Se ne prendete uno abbastanza vitale, forse riuscirà anche a sciorinare un bel repertorio di banalità.
La scuola italiana non funziona certo troppo bene, e del resto situazioni di precariato cronico non aiutano a migliorarla. Per esempio nel liceo scientifico dove ho studiato c'era - e pare ci sia tutt'ora - un divario qualitativo enorme fra le discipline umanistiche e quelle scientifiche. Assurdo che le seconde siano quelle più carenti, in un liceo scientifico! In breve, in cinque anni abbiamo cambiato sette insegnanti di matematica, otto in fisica, tre in scienze. Molti dei quali impreparati o completamente carenti dal punto di vista puramente didattico. Sbando totale, e bisogna dare atto a molti studenti che spesso non sono completamente responsabili dei loro deficit.
Al contrario, nelle materie umanistiche abbiamo avuto ottimi insegnanti che hanno saputo lasciare un segno e sono andati oltre la disciplina, risultando delle 'guide' severe ed esigenti, ma squisitamente umane.
Per fare un esempio, i compiti di italiano venivano valutati con un bel "4" se contenevano anche solo un errore grammaticale serio (ad esempio una 'h' in meno, o l'articolo "un" maschile con l'apostrofo, o ancora un tempo verbale errato). Forse un metodo che in certe scuole porterebbe a clamorose levate di scudi, ma che è indubbiamente valido ed efficace, visto che prima di aver 'imparato', abbiamo 'capito', e a distanza di ormai 3 anni tanti "punti fermi" della grammatica, della letteratura, della storia e della filosofia mi sono ancora estremamente chiari. Potrei dire di aver studiato al liceo classico, al netto della lingua greca!
a me sembra un pò una globalizzazione forzata,questa che in un'impresa si debba scrivere in inglese,e di conseguenza mi sembra che l'intento di certi insegnanti sia più per l'inglese che per l'italiano,o per niente,poi con la classe professori,precaria com'è figuratevi se ha il tempo di portare a termine un'istruzione adeguata
In ogni caso ed indipendentemente dai problemi che possono avere i professori, se uno studente non sa l'italiano e la sua grammatica, come può impararare una lingua straniera?
penso che sia possibile alla grande,quanti ce ne che sanno solo il dialetto e imparano inglese e tedesco anche un pò smorchiato?tanti
Avete raggione...
Abbiamo rimasti in pochi a parlare l' itagliano...
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__ @___ @_____________VESPA PA PA PA PA.......