"Scarrafone": PX 151 (nero!) del 2002!
5 agosto 2009: 891 km in 14 ore e 15 minuti di fila!
Oltre 115.000 km senza MAI aver aperto il motore!
Pace e bene!
Francesco
in questo caso non è cotto però... o è "caldo"...ahhah
a me sembra un pò una globalizzazione forzata,questa che in un'impresa si debba scrivere in inglese,e di conseguenza mi sembra che l'intento di certi insegnanti sia più per l'inglese che per l'italiano,o per niente,poi con la classe professori,precaria com'è figuratevi se ha il tempo di portare a termine un'istruzione adeguata
In ogni caso ed indipendentemente dai problemi che possono avere i professori, se uno studente non sa l'italiano e la sua grammatica, come può impararare una lingua straniera?
ecco, appunto!!!
ed io che ho la creatività sotto i piedi che devo fare!?!!
il 4 in italiano lo avevo anche senza fare strafalcioni, parlo di 1° e 2° superiore quando stavo a Biella, ma, secondo il mio professore, me lo meritavo perchè non sapevo fare i temi!!!
ma che ci posso fare io se non riesco a mettere 2 frasi di senso compiuto una appresso all'altra ...
prova
mica ho detto che è correggiuto
dico solo che alcune frasi sono diventati quasi di uso comune, e, mi oserei dire, che non sono neanche grammaticalmente errate
"adesso esco la mortadella dal frigo che ho fame..." non ha errori grammaticali
dovrei dire "adesso prendo la mortadella che è in frigo, perchè ho fame, e gradisco mangiarla"
tempo che l'ho detto la mortadella è andata a male
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"esco la macchina dal garage"
come si dice??? "tiro fuori la macchina dal garage"?? "sgaraggio la macchina"??? "levo la macchina dal garage" ???
sai che c'è, prendo la vespa, che la macchina resti a marcire in garage (o nell'autorimessa se vogliamo dirlo in italiano)
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"scendi la tenda"
qui bisogna capire, si intende chiudere la tenda per coprire la finestra che c'è troppo sole, o mi vedono da fuori, o devo scendere la tenda dallo scaffale che inizia il periodo dei raduni e mi potrebbe servire
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"scendo il cane"
se è di taglia piccola forse puoi anche evitare, gli fai un angoletto per lui e stai apposto, se hai il giardino uguale, al massimo, ove possibile, lo lasci libero per i bisognini, basta che non la faccia sui marciapiedi di una città , ma se è di grossa taglia ed abiti in un condominio ...
"ciao amore, io porto il cane a fare i suoi bisognini al parco qui sotto", sicuramente tua moglie ha il tempo di elucubrare qualke cosa da dirti, magari parte anche una discussione e ... al povero cane scoppia la vescica
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"salgo la moto"
.... dove la sali??? hai la rampa per andare in garage??? ma poi a chi cavolo stai dicendo che la "sali", alla mogliettina che sta affacciata al balcone???
dovresti dire: "si amore, metto la moto in garage e sono subito da te (smack)" lei: va bene tesoro, senti mi porti su una bottiglia di conserva??? lui: certo tesoro, dove la trovo??? lei: nella scaffalatura in ferro appena entri a dx lui, si ma su quale ripiano, non vorrei sbagliare lei: ma dai quella del 2° ripian ....
ti giri e vedi uno che ti sta fregando la moto, visto che tu fesso-fesso pensavi che tanto ci mettevi n'attimo ed hai lasciato le chiavi attaccate ...
prova
Non ho letto tutto il topic perchè sono di fretta, ma da correttore di bozze mancato non posso che quotare l'autore del post (comprensivo di errore grammaticale... ) e molti altri interventi.
Per quanto mi riguarda, oltre ad un peggioramento lento ed inesorabile della lingua italiana (che però del resto si evolve come tutte le lingue parlate), pensiamo che purtroppo il livello di istruzione dell'italiano medio è molto più basso di quello che uno potrebbe immaginare.
Penso alle persone con cui lavoro, penso ai miei ex commilitoni, penso a certe interviste fatte per strada...
Ho un parente laureato in lingue che scrive Cotechino con due C e che mi ha parlato, con saccenza, di "ottimismo Leopardiano". Ben inteso che l'opera letteraria per sua natura può suscitare emozioni variegate e soggettive, trovare dell'ottimismo (letteralmente) nell'opera di Leopardi è impresa assai ardua.
L'università in fin dei conti rispecchia l'intero sistema scolastico. Il metro di valutazione è ben lontano dall'essere universale, col risultato che i titoli di studio oggi più che mai non sono garanzia infallibile della cultura e delle competenze di una persona. Il valore in fin dei conti si dimostra sul campo, fra mille difficoltà, perchè magari ci sono laureati estremamente 'colti' che devono emergere a inesorabili colpi in mezzo a schiere di ignoranti titolati.
Di "secchioni" dallo studio a memoria sono piene le classi dei licei. Prendete uno di questi fenomeni e chiedetegli di leggere e commentale un editoriale o una vicenda di cronaca. Se vi risparmierà una scena muta, con tanto di sguardo catatonico, ritenetevi fortunati. Se ne prendete uno abbastanza vitale, forse riuscirà anche a sciorinare un bel repertorio di banalità.
La scuola italiana non funziona certo troppo bene, e del resto situazioni di precariato cronico non aiutano a migliorarla. Per esempio nel liceo scientifico dove ho studiato c'era - e pare ci sia tutt'ora - un divario qualitativo enorme fra le discipline umanistiche e quelle scientifiche. Assurdo che le seconde siano quelle più carenti, in un liceo scientifico! In breve, in cinque anni abbiamo cambiato sette insegnanti di matematica, otto in fisica, tre in scienze. Molti dei quali impreparati o completamente carenti dal punto di vista puramente didattico. Sbando totale, e bisogna dare atto a molti studenti che spesso non sono completamente responsabili dei loro deficit.
Al contrario, nelle materie umanistiche abbiamo avuto ottimi insegnanti che hanno saputo lasciare un segno e sono andati oltre la disciplina, risultando delle 'guide' severe ed esigenti, ma squisitamente umane.
Per fare un esempio, i compiti di italiano venivano valutati con un bel "4" se contenevano anche solo un errore grammaticale serio (ad esempio una 'h' in meno, o l'articolo "un" maschile con l'apostrofo, o ancora un tempo verbale errato). Forse un metodo che in certe scuole porterebbe a clamorose levate di scudi, ma che è indubbiamente valido ed efficace, visto che prima di aver 'imparato', abbiamo 'capito', e a distanza di ormai 3 anni tanti "punti fermi" della grammatica, della letteratura, della storia e della filosofia mi sono ancora estremamente chiari. Potrei dire di aver studiato al liceo classico, al netto della lingua greca!
sono d’accordissimo con tutti voi, l'unica cosa che credo manchi alle vostre analisi è il fattore tv: croce e delizia per tutti i problemi del nostro tempo.
sicuramente la sQuola, la famiglia e gli sms sono colpevoli dell'imbarbarimento della lingua ma per molti ragazzi, così come per molte persone che non continuano gli studi dopo la scuola dell'obbligo, la tv è un punto di riferimento costante. purtroppo la maggior parte dei programmi trasmessi propone un linguaggio scadente, ricco di errori. il congiuntivo è un miraggio per molti e gli strafalcioni la fanno da padrona.
a tale proposito alcuni giorni fa ho letto un articolo su 'repubblica' che etichettava i giovani come "generazione venti parole". mi pare che il giornalista elencasse proprio tutte le cause che sono state ricordate in questa lunga discussione. era un bell'articolo, mancava una seria proposta per risolvere il problema.
p.s. @ casca: complimenti per la foto del profilo, ho una maglietta con quella stampa ed è bellissima!
Un attimo, un attimo. Secondo me stiamo andando un po' fuori tema. Tutti gli aspetti considerati sono sacrosanti e rispecchiano l'evoluzione della nostra lingua che, di per sé, non è affatto un male. Il problema si presenta quando ci sono delle carenze macroscopiche, errori da matita blu, che non possono essere tollerati e rendono spesso incomprensibile il discorso. Il confondere "a" con "ha", ripeto, è una cosa che fa rabbrividire. Sono cose che dovrebbero appartenere al saper leggere-scrivere-far-di-conto, conditio sine qua non si ricade nell'analfabetismo.
Notare, però, che le basi della grammatica non si imparano né alle superiori né alle medie. Il 90% della conoscenza della propria lingua si dovrebbe acquisire alle scuole elementari, lasciando agli anni successivi l'ampliamento del vocabolario o il perfezionamento dello stile. E' chiaro che dei dubbi possono rimanere: io stesso non mi vergogno di ammettere che fino a 2-3 anni fa avevo dei dubbi su "valigie" o "ciliegie", ero costretto a consultare il dizionario ogni volta perché insicuro. Finché mi sono finalmente deciso a riprendere in mano la grammatica e reimparare definitivamente la "regola della i".Questo è abbastanza normale, e rispecchia il liceo "all'italiana". Anch'io ho frequentato uno scientifico (che è considerato l'equivalente del classico in altri paesi europei) e non è certo per ciò che ho studiato al liceo che ho scelto di frequentare la facoltà di Fisica.
L'ignoranza scientifica è un tema che sento molto: in Italia non ti puoi permettere di sbagliare un congiuntivo o di non sapere chi sono Leopardi e Dante, ma sei liberissimo di non sapere nulla riguardo a semplici equazioni, trigonometria o analisi. Non si è considerati ignoranti se non si sa che due gravi di massa diversa cadono alla stessa velocità o se non si è mai sentito parlare di mitosi o meiosi.
Ma questa è un'altra storia.
Grazie! Anch'io la vorrei una maglietta così!
Io di solito scrivo male l'italiano perchè non rileggo e perchè vado veloce nelle risposte.
Ma di norma ho un buon parlare, permettendomi di riprendere spesso i colleghi che parlano in maniera errata. Diciamo che di cause se ne potrebbero citare tante, la scuola - l'ambiente in cui si cresce, ma secondo me la prima e più importante è che i ragazzi non hanno pi voglia di leggere, leggere un buon libbro ti apre il cervello, vorrei sapere quanti ancora leggono.
Ciao Federico
Sono d'accordissimo con te e soprattutto grazie del complimento. Ci tenevo a dire che fin da quando ero piccola, con i compiti e gli studi me la son cavata sempre da sola. Quando a 7 anni ho perso mia madre a maggior ragione: mio padre doveva mantenere me e mio fratello, e col lavoro aveva ben poco tempo per aiutarmi. Quindi ho sempre continuato a lavorare da sola, con ottimi risultati direi. Ho avuto anche la fortuna di avere due maestre bravissime, che mi hanno dato una buonissima istruzione, che chiaramente mi è poi servita per la scuola media. Per concludere, ho notato che da quando ho completato i miei cinque anni di elementari, la riforma Gelmini ha imposto l'insegnante unico. Io non concordo, anche perchè stanno avendo l'occupazione del lavoro di insegnate maestre meno giovani e inesperte. Infatti, andando a trovare le mie vecchie maestre, ho scoperto che non lavorano più nella stessa classe e le hanno divise, ed ognuna di loro è con un'insegnante più giovane, per farle capire il mestiere. Dunque, come avevo detto già rispondendo alla discussione avviata da iena "Ma l'italiano??" la scuola sta degenerando..
Anche se non c'entra molto con questo discorso, spero, dopo la scuola media, di continuare i miei studi in un buon liceo classico. Tuttavia, sono leggermente confusa perchè adoro anche studiare le lingue straniere, e ci sarebbe in ballo anche il liceo linguistico. Ma spero di trovare un indirizzo di studi che mi permetta di studiare lingue straniere anche in un liceo classico.
Dopo questa mia riflessione sul mio imminente futuro, diciamo che posso anche andare. hehe
Baci&Abbracci... pace e amore a tutti quanti!!
la vostra piccola Ilarietta
"Scarrafone": PX 151 (nero!) del 2002!
5 agosto 2009: 891 km in 14 ore e 15 minuti di fila!
Oltre 115.000 km senza MAI aver aperto il motore!
Pace e bene!
Francesco
Si, infatti io ero un "dritto", stavo attento, avevo buona memoria, studiavo poco e racimolavo la sufficienza. Quello che mi fregava era la condotta, una volta sono stato sospeso perchè (dopo mesi che lo facevo dondolare) mi è rimasto in mano il termosifone che era di fianco al mio banco. Praticamente in 10 minuti si è allagata la classe
Ops! Hai ragione Marben libro e non libbro, lo vedi, scrivere di corsa e non rileggere porta nei forum a commettere obrobri.
Ciao Federico