
Originariamente Scritto da
Marben
Di specchietti Piaggio ce ne sono stati diversi e in molti casi si è trattato di specchi generici, adatti anche ad altri mezzi Piaggio.
Negli c'erano quelli quadrati, col logo in rilievo nella plastica (quindi certamente prodotti appositamente per la Piaggio). Avevano un soffiettino di gomma sullo snodo e l'attacco inferiore era a cravatta.
Più o meno sempre in quegli anni c'era anche un tipo tondo, che aveva il logo adesivo, e credo proprio si tratti di quello cui si riferisce Dexolo. Ne ho viste due varianti, una con lo stelo sottile (ad occhio 8mm) ed una con lo stelo un po' più spesso.
Il pregio di questi modelli più vecchi è che le versioni sx e dx erano unificate, bastava girare lo specchio per adattarlo al lato desiderato.
Quello quadrato, se ben ricordo, è stato montato sino agli ultimi Arcobaleno, quelli con un foro solo sul coprimanubrio.
Poi a partire dalla PK XL si erano un po' sbizzarriti. I primi erano quadrati (anche se abbastanza stondati), con lo stelo rivestito. Poi la forma dello specchio è diventata più sofisticata, non più adattabile ad entrambi i lati (N-V-HP)
Con la Cosa due tipi diversi, a seconda della serie (Cosa 1 o Cosa 2). Si riconoscono essenzialmente dallo stelo, che ha una feritoia sulla Cosa 1.
Coi PX freno a disco la Piaggio ha avuto essenzialmente due forniture. La prima, dal 1997 al 2005, era a marca Barrac. Ottimi specchi, con una bella visuale, tondi e cromati, ma erano molto pesanti e mettevano in crisi i deboli attacchi a cravatta inseriti sul manubrio. Si riconoscono per la presenza di una vite sulla parte posteriore dello specchio, in corrispondenza del raccordo con lo stelo.
Dal 2005 a fine produzione Piaggio ha montato i Fiem (indiani), meno pesanti, con uno stelo decisamente lungo, raccordato allo specchio vero e proprio con una curvatura 'a gomito'. Si riconoscono anche per il bordo nero attorno allo specchio e per la dicitura "Objects in the mirror are closer than they appear".