chiaro il tuo discorso... per carità... nessuna cattedra..è solo che vorrei fare le cose per bene.. siccome non posso fare l'atto allo STA del pra (non x mia volontà... gia me la regala se proprio non puo venire non puo.. non insisto altrim si scoccia e poi non mi firma + la vendita
) e devo portare l'atto di vendita fatto in comune voreri farlo x ben in modo tale che il vendiotre non lo scoccio più, un bella stretta di mano e amen.. quindi devo fare un atto che sia perfetto per qualunque impiegato "solerte" del pra di RM
tipico detto dalle mie parti (nonchè mio modus operandi spesso e voletieri..) è attacca l'asino dove vuole il padrone..! in questo caso il padrone è il pra ed io vorrei capire quale è il modo corretto in cui lo vuole attaccato in modo da evitare storie!
sempre con un detto....CAPIAMOCI BENE! non voglio mica essere io a svegliare il cane che dorme... cioè mica ho intenzione di andare a questionare la cosa con l'impiegato STA e dire loro che va fatto cosi e non colà.. il mio è un ragionamento volto a fare le cose in maniera giuridicamente ineccepibile per evitare che "il cane mi si svegli da se dinnanzi" e mi faccia rifare l'atto con conseguente scazzo del venditore (che a quel punto dovrebbe tornare con me in comune ecc..)
ma 6 sicuro??
non mi è chiara quale sarebbe la "maggiore ragione" che permette di porre una discontinuità ad una trascrizione prevista per un bene mobile iscritto in pubblici registri.., (nb. lo disco senza voler salire in cattedra o voler fare il saputo, ma è per capire.. sia chiaro questo!)