Appunto
Resta di fatto che, sarò nostalgico io, ma le auto con più carattere sono sempre del passato. Lo dico nonostante abbia una Grande Punto, ottima rispetto alle Fiat anni '90 e a molte concorrenti attuali, ma fin troppo sicura nei comportamenti. Per carità, la sicurezza non è mai abbastanza, ma si sente che c'è tanto automatismo.
Non dico che l'auto moderna abbia perso il piacere di guida, anzi il 1.3 Multijet è il motore più divertente che abbia mai guidato (ed ho provato anche auto di cilindrata doppia), ma certamente non c'è più quel gusto libidico che davano le auto di una volta. Anche solo a sentirli girare, quei motori: una 500 originale o una Fulvia 2C, per citare due auto che mi stanno a cuore, producono emozioni sonore, non semplici rumori. Il tutto in barba all'iniezione, alla corsa all'ultimo gingillo elettronico e quant'altro.
Resto dell'idea che la 500 nuova sia un'ottimo esercizio di stile che se non altro si è sforzato di reinterpretare e non semplicemente imitare; l'imitazione si vede spesso anche nel passaggio da una generazione all'altra, talvolta con effetti caricaturali, e si tratta di una degenerazione - negativissima - del family feeling. Un esempio? Peugeot.
Quando sopra dicevo reinterpretare, mi riferivo allo stile. La sostanza - la meccanica - è tristemente (ma forzatamente) diversa. Intanto però per lei si farà un bicilindrico, cosa curiosa che non vedo nel solo ambito del risparmio economico.
Forse non sarà proprio frullo, ma di certo non è 500. E il primo che farà un simile paragone credo riceverà, a ragione, diverse critiche.
Attenzione però che il ruolo di quest'auto non è poi tanto diverso da quello della vecchia: quella doveva risollevare l'Italia, questa, invece, la Fiat. Giocoforza fondandosi su un impianto straniero, nascendo essa dalla Panda, ma è l'immagine che deve benificiarne per prima: il progetto è italiano (non è una Mini con motori PSA e progettazione BMW: orrore!)
Per il resto non condivido le recenti affermazioni di Marchionne che la vorrebbe come l'Ipod della Fiat, lo spirito dovrebbe essere un altro, ma spero comunque che quest'auto venda e riqualifichi l'industria italiana. Perlomeno senza essere contaminata da marchi esteri: troppe case automobilistiche europee sono passate sotto grossi gruppi esteri e stranieri, perdendo le loro tradizioni e rimarchiando i prodotti d'altri...
E' il caso della stessa Piaggio, che ha ceduto alla tecnologia giapponese, rinunciando alla propria tradizione. Non è il caso, grazie al cielo, delle auto italiane, limitatesi a prestiti e collaborazioni, ma che in generale si sono sempre avvalse di soluzioni pensate in patria (se ecludiamo ovviamente quelle "standard", imposte dalle omologazioni e dalla concorrenza: abs, airbag, esp, ecc.)