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Discussione: 125 vnb1t uscita dal letargo..

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  1. #1
    VRista Platinum L'avatar di signorhood
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    Riferimento: 125 vnb1t uscita dal letargo..

    Citazione Originariamente Scritto da Nero61 Visualizza Messaggio
    eccomi qui... ieri pomeriggio seguendo il consiglio di Signorhood e munito di cif e paglietta ho iniziato pian piano a pulire la carrozzeria.
    Confermo la bontà della tecnica, mi sono assolutamente convinto a mantenere un conservato,grazie per il consiglio
    Questo è il primo risultato, dopo un primo rapido passaggio..

    Ora però ti chiedo come fare a sistemare le zone dove la ruggine, pur essendo superficiale, è comunque estesa, tipo pedane e lato sx?

    Da profano, mi viene da pensare che rifare alcune parti si noterebbe comunque la differenza, o mi sbaglio ?

    In sostanza ti chiedo un consiglio in generale su come procedere ora con il restauro conservativo...

    P.S. x la sella pulisco e faccio cucire questa, o meglio rifare la copertina?

    Mille grazie ancora !!!
    Restauro conservativo significa che tendenzialmente si prova a conservare il più possibile, quindi io ti consiglierei di intervenire solo sulle parti come la pedana dove la vernice è completamente sparita e lasciare le consumature e le parti dove affiora il fondo nocciola.
    Altrimenti perde l'aria vissuta

    L'importante è prefissarsi un livello di intervento e usare quel livello come regola.
    Ad esempio, lasciare tutti i suoi segni del tempo compresa la ruggine supeficiale ma evitare che l'ossidazione continui o faccia danni.

    Oppure, attenuare il passaggio del tempo e dell'uso, intervenendo sui punti più esposti e pericolosi per la successiva conservazione, limitare gli interventi ai punti critici e lasciare la maggior parte dei micrograffi e consumature.

    Io farei così . . .


    Sulle parti completamente senza vernice puoi sgrattare la ruggine con carta abrasiva da 400 arrivando alla lamiera lucida. Le parti dove resta un po di ruggine, (solchi, o piccole butterature incavate) le tratti con un velo di ferox, lasci asciugare mezza giornata e poi stucchi e spiani, dopo spruzzi il fondo nocciola, seppi e spruzzi il colore a finire.
    Io in genere non maschero l'area da non riverniciare ma sfumo per poi uniformare in seguito.

    Ad esempio, le pedane.
    Una volta trattate e pronte per essere riverniciate ti smonti i cofani, spruzzi il fondo abbondante dove non c'è vernice accavallandoti il meno possibile dove c'è vernice.
    Le poche sovrapposizioni le eliminererai con carta abrasiva bagnata da 800 e tenderai a tenere un unico livello tra la vernice originale e il fondo nuovo eliminando dove sovrapporrai.
    A questo punto puoi verniciare a finire un paio di mani e successivamente seppi con carta abrasiva bagnata da 1000.
    Se indovini il colore non sembrerà quasi nulla.
    Il colore alla nitro che ti farai fare potrai virarlo lievemente alla bisogna con del bianco o del giallo a secondo dei punti dove devi ritoccare.
    Le parti esposte al sole con il tempo schiariscono, le parti esposte a oli, vapori di benzina e calore con il tempo ingialliscono.
    Quindi il colore che farai per le pedane aggiungendo gocce di bianco al colore originale, non andranno bene per i sottocofani, o telaio parte motore che saranno ingialliti e dovrai aggiungere qualche goccia di giallo per uniformarti.
    In verità scoprirai che ogni punto della vespa sarà diverso dall'altro.
    Puoi anche scegliere di evidenziare i punti di ritocco per testimoniare gli interventi conservativi anziche mascherarli del tutto.
    Questo lo scegli tu una volta che decidi a quale livello di conservazione vuoi arrivare.
    Per la sella ovvio che devi tentare di ricucire e ecuperare l'originale, farla rifare sarebbe un pugno in un occhio.
    Se riesci con pazienza e costanza invece di sostituire manopole e guarnizioni usurate e inservbili con pezzi nuovi potresti provare a cercare dei buoni conservati originali e vissuti che si intoneranno alla perfezione al contesto.
    In genere ai mercatini si trova qualcosa che altri buttano per fare i restauri lecca lecca. Sempre meno a dire il vero, visto che il conservato a forza di professarlo è diventato moda pure lui

    Poi se entri nello spirito del conservativo tante scelte la farai quasi automaticamente e consapevolmente da solo.

    Io sulla tua rifarei solo le pedane e in seguito le invecchierei a dovere.
    Lascerei tutti i punti sparsi così come sono per non intaccare il fascino del pezzo. Al limite in determinati punti con graffi più esposti passerei un po di trasparente a pennellino.
    Poi rimonterei tutti i pezzi usati e di pari consumatura come ho fatto alla CIF e alla BIBBI.
    Dove non fosse possibile li invecchierei esteticamente, consumandoli un po' e ingiallendoli.

    Ma qui siamo un paio di livelli oltre e occorre un minimo di esperienza "modellistica".
    Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico.
    http://old.vesparesources.com/forum/...pamodelli.html[SIGPIC][/SIGPIC]

  2. #2
    VRista L'avatar di maramao
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    Riferimento: 125 vnb1t uscita dal letargo..

    Mah... i vostri post mi lasciano un po' perplesso. Credo che il confine tra la vostra idea di conservato e tarocco sia tanto labile quanto quello tra un restauro totale e lo stesso tarocco. Sono un cultore del conservato, ma se non si può fare qualcosa di buono senza dover ricorrere a ritocchi e ingiallimenti vari, meglio restaurare utilizzando i prodotti giusti ed evitatando di creare un insulso confetto. Forse sbaglio, ma un restauro fatto bene, utilizzato come va usata una vespa (e non tratato da cimelio), dopo alcuni anni sembrerà un conservato, invece un conservato che ha qualche pecca strutturale, dopo alcuni anni di uso intenso, sarà ridotto maluccio.

    Chiudo con una domanda: come mai per le vespe esiste questo culto (da me condiviso) del conservato, mentre in campo automobilistico si preferiscono restauri totali? Mi aspetto una risposta filosofica, perchè alla fine che cos'è il restauro se non filosofia...?

  3. #3
    VRista DOC L'avatar di giaggio
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    Riferimento: 125 vnb1t uscita dal letargo..

    signorhood non vedo l ora di trovare una vespetta conservata per applicare la tua metodologia! :-D

  4. #4
    VRista Platinum L'avatar di signorhood
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    Riferimento: 125 vnb1t uscita dal letargo..

    Citazione Originariamente Scritto da maramao Visualizza Messaggio
    Mah... i vostri post mi lasciano un po' perplesso. Credo che il confine tra la vostra idea di conservato e tarocco sia tanto labile quanto quello tra un restauro totale e lo stesso tarocco. Sono un cultore del conservato, ma se non si può fare qualcosa di buono senza dover ricorrere a ritocchi e ingiallimenti vari, meglio restaurare utilizzando i prodotti giusti ed evitatando di creare un insulso confetto. Forse sbaglio, ma un restauro fatto bene, utilizzato come va usata una vespa (e non tratato da cimelio), dopo alcuni anni sembrerà un conservato, invece un conservato che ha qualche pecca strutturale, dopo alcuni anni di uso intenso, sarà ridotto maluccio.

    Chiudo con una domanda: come mai per le vespe esiste questo culto (da me condiviso) del conservato, mentre in campo automobilistico si preferiscono restauri totali? Mi aspetto una risposta filosofica, perchè alla fine che cos'è il restauro se non filosofia...?
    Ti rispondo come se la vespa in questione fosse la mia l'approccio fosse quello che per me è, appunto la mia filosofia del restauro conservativo.
    La vespa ha tutti i documenti in regola quindi dovrò sottoporla solo a revisioni biennali, ha la sua vernice originale nel 90% delle parti.
    Guarnizioni cambiate, manopole non originali, sella non originale ma un bell'esemplare di aftermarket dell'epoca da recuperare.
    Decido di rifare solo le pedane e i pochi punti dove la ruggine è arrivata alla lamiera, poi pulisco, elimino le ossidazioni della vernice per quel che posso e rivernicio le pedane e a pennellino i punti di cui prima.
    Con quelle pedane non passo la revisione.
    Sulle pedane elimino la vernice scrostata e tutta ruggine superficiale.
    Mi accerto che non ci siano punti dove è passante, in caso se piccoli puntyi vado di stucco metallico, altrimenti saldatura.
    Passo il fondo antiruggine riempitivo alla nitro che mi son fatto io virando un fondo riempitivo color giallo ocra.
    Due mani abbondanti.
    Spiano e porto a livello della vernice esistente.
    Elimino la sovrapposizione di fondo sulle parti verniciate originali, perchè come ho detto non maschero volutamente.
    Una volta preparata la superficie vernicio con due mani e anche più di vernice a finire, lascio asciugare e successivamente passo con carta e acqua da 800/1000 per "opacizzare" e uniformare alle parti già verniciate originali.
    Le parti di confine le ho sfumate e non ho dei confini netti dell'intervento, mi fermo a parti strutturali come rinforzi, accoppiamenti di lamiere e/o tracce di tappetini per lo scudo.
    Sul sottocofano la ruggine è presente, stesso procedimento delle pedane ma li sotto se uso il colore originale sarà molto diverso da quello che resta, perchè il calore e i residui di olio usciti dalla marmitta hanno cotto tutto e reso molto più giallorossiccia la parte esposta.
    Il CIF non riesce a togliere del tutto quell'ossidazione, se devo intervenire in parti estese devo ritoccare il colore aggiungendo un po di giallo e a volte anche nero fino a riuscirci.
    Se non lo facessi sarebbe evidentissimo l'intervento e ho deciso a monte di mascerare le parti estese.
    Se uso il suo colore originale quasi sicuramente (un po di esperienza ce l'ho) risulterà più scuro e brillante, siccome non voglio evidenziare l'intervento lo viro con poche gocce di bianco fino ad ottenere il tono giusto. Pazienza ed esperienza nell'uso dei colori e ci si arriva.
    Se avessi voluto evidenziare l'intervento non l'avrei virato.
    Rimonto le sue striscie pedana e i suoi ribattini con la ribattinatrice che fa la testa zigrinata. Rinfilo le sue striscie di gomma consumate originali.
    Se son stato bravo, paziente e abile a lavoro finito l'intervento di recupero si vedrà appena e con l'uso si uniformerà ulteriormente al resto.

    Poi siccome la mia personale filosofia del restauro conservativo mi porta a godere immensamente nel vedere, toccare e usare quelle parti in gomma originali ma ancora buone invece di quelle nuove rifatte, mi metterò alla ricerca di guarnizioni cofani grigie un po cotte ma ancora sane, manopole originali lise ma non del tutto, stemmino piaggio usato originale e non nuovo.
    Dove non li trovassi, perchè ormai o è difficile o ti sparano prezzi da orologeria vintage, mi metterei li a consumarle per renderle consone al tutto, perchè appunto la mia personalissima filosofia del restauro conservativo me lo fa piacere così!

    Dov'è il tarocco? Nell'aver fatto interventi di restauro che non si vedano a primo colpo d'occhio?
    Se vuoi chiamalo tarocco, io ci vedo degli interventi con sistemi e metodi del tutto coerenti con il procedimento originale che ripristinano una parte che altrimenti con l'uso è destinata a degradare oltre.

    Per me tarocco è usare fondi epossidici e vernici acriliche o bicomponenti su veicoli che non le hanno mai viste!

    Per le auto d'epoca il sistema non cambia, c'è chi ama il conservativo e chi il lecca-lecca.
    Ma anche quei pochi non parvenue del restauro che si approcciassero ad un auto con filosofia conservativa, dovranno essere in grado di poter intervenire da soli sulla carrozzeria e le dimensionbi di un auto non sempre lo permettono, a meno che non navighino nell'oro e possano permettersi di andare da un carrozziere e impegnarlo per mesi chiedendo una lucudatura generale e microinterventi sparsi usando colori originali, parte per parte, intervenendo su graffi e virando il colore . . .

    Io sono intervenuto su unìauto da me in qusto modo, per anni e ti assicuro che è un lavoro di fisifo, sopratutto se poi l'auto dorme fuori e quello che fai in un mese di lavori te lo giochi in due anni di vita all'aperto.

    Ma si può fare anche sulle auto, credimi, solo che ancora gli appassionati o si crogiolano nel godere di restauri lecca-lecca o per convenienza o per impossibilità ad intervenire da soli fanno rifare tutto dal carrozziere di turno.

    Questa è la mia personalissima filosofia del restauro conservativo e i veicoli che ho fatto li ho usati e strausati e ogni tanto devi reintervenire per mantenere un livello accettabile di conservazione.
    La BIBBI si è fatta tre TREMARI, vacanze, viaggi e ogni giorno trotterella per commissioni, non mi pento di aver messo in evidenza alcuni interventi e mascherato altri. Quelli fatti ad arte sfido chiuque a trovarli e ce ne sono . . .
    Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico.
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  5. #5
    VRista Junior L'avatar di Nero61
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    Riferimento: 125 vnb1t uscita dal letargo..

    la discussione è sicuramente molto interessante.
    Per ora, tempo permettendo, provo a seguire i consigli di Signorhood, anche se ad onor del vero, ho delle perplessità riguardo le mie scarsissime capacità di eseguire certi lavori manuali ..

    Fermo restando che, piuttosto che avventurami in un restauro conservativo fatto alla carlona, affido tutto in mano ad un buon carrozzaio e la faccio a nuovo..

    Intanto vedo fino a che punto posso arrivare senza rischiare minimamente di far pastrocchi..

  6. #6
    VRista Senior L'avatar di giuseppets
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  7. #7
    VRista DOC L'avatar di ruggiero_ar
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    Citazione Originariamente Scritto da signorhood Visualizza Messaggio
    Ti rispondo come se la vespa in questione fosse la mia l'approccio fosse quello che per me è, appunto la mia filosofia del restauro conservativo.
    La vespa ha tutti i documenti in regola quindi dovrò sottoporla solo a revisioni biennali, ha la sua vernice originale nel 90% delle parti.
    Guarnizioni cambiate, manopole non originali, sella non originale ma un bell'esemplare di aftermarket dell'epoca da recuperare.
    Decido di rifare solo le pedane e i pochi punti dove la ruggine è arrivata alla lamiera, poi pulisco, elimino le ossidazioni della vernice per quel che posso e rivernicio le pedane e a pennellino i punti di cui prima.
    Con quelle pedane non passo la revisione.
    Sulle pedane elimino la vernice scrostata e tutta ruggine superficiale.
    Mi accerto che non ci siano punti dove è passante, in caso se piccoli puntyi vado di stucco metallico, altrimenti saldatura.
    Passo il fondo antiruggine riempitivo alla nitro che mi son fatto io virando un fondo riempitivo color giallo ocra.
    Due mani abbondanti.
    Spiano e porto a livello della vernice esistente.
    Elimino la sovrapposizione di fondo sulle parti verniciate originali, perchè come ho detto non maschero volutamente.
    Una volta preparata la superficie vernicio con due mani e anche più di vernice a finire, lascio asciugare e successivamente passo con carta e acqua da 800/1000 per "opacizzare" e uniformare alle parti già verniciate originali.
    Le parti di confine le ho sfumate e non ho dei confini netti dell'intervento, mi fermo a parti strutturali come rinforzi, accoppiamenti di lamiere e/o tracce di tappetini per lo scudo.
    Sul sottocofano la ruggine è presente, stesso procedimento delle pedane ma li sotto se uso il colore originale sarà molto diverso da quello che resta, perchè il calore e i residui di olio usciti dalla marmitta hanno cotto tutto e reso molto più giallorossiccia la parte esposta.
    Il CIF non riesce a togliere del tutto quell'ossidazione, se devo intervenire in parti estese devo ritoccare il colore aggiungendo un po di giallo e a volte anche nero fino a riuscirci.
    Se non lo facessi sarebbe evidentissimo l'intervento e ho deciso a monte di mascerare le parti estese.
    Se uso il suo colore originale quasi sicuramente (un po di esperienza ce l'ho) risulterà più scuro e brillante, siccome non voglio evidenziare l'intervento lo viro con poche gocce di bianco fino ad ottenere il tono giusto. Pazienza ed esperienza nell'uso dei colori e ci si arriva.
    Se avessi voluto evidenziare l'intervento non l'avrei virato.
    Rimonto le sue striscie pedana e i suoi ribattini con la ribattinatrice che fa la testa zigrinata. Rinfilo le sue striscie di gomma consumate originali.
    Se son stato bravo, paziente e abile a lavoro finito l'intervento di recupero si vedrà appena e con l'uso si uniformerà ulteriormente al resto.

    Poi siccome la mia personale filosofia del restauro conservativo mi porta a godere immensamente nel vedere, toccare e usare quelle parti in gomma originali ma ancora buone invece di quelle nuove rifatte, mi metterò alla ricerca di guarnizioni cofani grigie un po cotte ma ancora sane, manopole originali lise ma non del tutto, stemmino piaggio usato originale e non nuovo.
    Dove non li trovassi, perchè ormai o è difficile o ti sparano prezzi da orologeria vintage, mi metterei li a consumarle per renderle consone al tutto, perchè appunto la mia personalissima filosofia del restauro conservativo me lo fa piacere così!

    Dov'è il tarocco? Nell'aver fatto interventi di restauro che non si vedano a primo colpo d'occhio?
    Se vuoi chiamalo tarocco, io ci vedo degli interventi con sistemi e metodi del tutto coerenti con il procedimento originale che ripristinano una parte che altrimenti con l'uso è destinata a degradare oltre.

    Per me tarocco è usare fondi epossidici e vernici acriliche o bicomponenti su veicoli che non le hanno mai viste!

    Per le auto d'epoca il sistema non cambia, c'è chi ama il conservativo e chi il lecca-lecca.
    Ma anche quei pochi non parvenue del restauro che si approcciassero ad un auto con filosofia conservativa, dovranno essere in grado di poter intervenire da soli sulla carrozzeria e le dimensionbi di un auto non sempre lo permettono, a meno che non navighino nell'oro e possano permettersi di andare da un carrozziere e impegnarlo per mesi chiedendo una lucudatura generale e microinterventi sparsi usando colori originali, parte per parte, intervenendo su graffi e virando il colore . . .

    Io sono intervenuto su unìauto da me in qusto modo, per anni e ti assicuro che è un lavoro di fisifo, sopratutto se poi l'auto dorme fuori e quello che fai in un mese di lavori te lo giochi in due anni di vita all'aperto.

    Ma si può fare anche sulle auto, credimi, solo che ancora gli appassionati o si crogiolano nel godere di restauri lecca-lecca o per convenienza o per impossibilità ad intervenire da soli fanno rifare tutto dal carrozziere di turno.

    Questa è la mia personalissima filosofia del restauro conservativo e i veicoli che ho fatto li ho usati e strausati e ogni tanto devi reintervenire per mantenere un livello accettabile di conservazione.
    La BIBBI si è fatta tre TREMARI, vacanze, viaggi e ogni giorno trotterella per commissioni, non mi pento di aver messo in evidenza alcuni interventi e mascherato altri. Quelli fatti ad arte sfido chiuque a trovarli e ce ne sono . . .
    Io sono completamente in accordo con la filosofia di signorhood, il mio unico dispiacere è che questo discorso non può valere per i radiati.... magari anche l'ASI e la FMI la pensassero come noi.... avremmo più pezzi di storia e meno vespe laccate..............

  8. #8
    VRista Platinum L'avatar di signorhood
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    La Bibbi 5 anni fa era un telaio nudo e crudo, senza motore, senza cerchi, senza lo sportellino cofano motore e senza sella e piastra.
    Alla fine del restauro l'ho reimmatricolata iscrivendola al Registro Storico FMI con tanto di targa in ottone per quel che può valere.

    Quindi non sta scritto da nessuna parte che i buoni conservati non li iscrivono ai RS.
    Certo uno molto vissuto ha più difficoltà e se ha i documenti in regola io trovo d'obbligo farne un conservativo.
    Altrimenti se l'iscrizione a sti registri deve essere un intoppo per loro miopia io vado "alla guerre come alla guerre" e so usare photoshop più che professionalmente
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  9. #9
    VRista DOC L'avatar di ruggiero_ar
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    Citazione Originariamente Scritto da signorhood Visualizza Messaggio
    La Bibbi 5 anni fa era un telaio nudo e crudo, senza motore, senza cerchi, senza lo sportellino cofano motore e senza sella e piastra.
    Alla fine del restauro l'ho reimmatricolata iscrivendola al Registro Storico FMI con tanto di targa in ottone per quel che può valere.

    Quindi non sta scritto da nessuna parte che i buoni conservati non li iscrivono ai RS.
    Certo uno molto vissuto ha più difficoltà e se ha i documenti in regola io trovo d'obbligo farne un conservativo.
    Altrimenti se l'iscrizione a sti registri deve essere un intoppo per loro miopia io vado "alla guerre come alla guerre" e so usare photoshop più che professionalmente
    Sei un grande! Non vedo l'ora di usare qualcuna delle tue tecniche per avere una vespa conservata ad arte! Io adoro le vespe vissute.

  10. #10
    VRista L'avatar di maramao
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    Parli bene signorhood, d'altra parte "il signorhood era un galantuomo, sempre ispirato dal sole, con due pistole caricate a salve ed un canestro pieno di parole"... immagino tu conosca la canzone...
    Per come hai esposto la tua visione del restauro conservativo, non si può che essere d'accordo. Però credo che tu sia un po' troppo severo nel distinguere tra conservati e lecca lecca. Credo che ci voglia molta bravura e pazienza anche a realizzare un restauro che riporti il mezzo a condizioni pari a quelle che aveva appena uscito dalla fabbrica e credo che per altri versi anche queste opere possano essere affascinanti, come tutte le opere di ricerca. Un conto è andare dal primo carrozziere, scegliere un colore a caso, acquistare sella, contachilometri, cavalletto e quant'altro su ebay dal primo cinese di turno, un altro è voler rimanere nel campo dell'onestà e trovare tutti i componenti del tempo, ripulirli, farli trattare se occorre, e rimettere tutto assieme senza aver usato vernici epossidiche o mani di trasparente. Anche questo è un lecca lecca? Io credo di no.
    A dire il vero credo anche un'altra cosa a riguardo della vespa: non si può restaurare! Sia che lo si faccia in modo conservativo o totale, ogni forma di restauro tradisce l'essenza stessa del mezzo, popolare per definizione, lo si può "solo" riparare. Un anziano signore poco lontano da casa mia ha una vespa 125 gtr, la usa da una vita per andare a lavorare, ha sempre eseguito da se tutti le riparazioni, fregandosene dello stile e badando solo al risultato. Ovviamente l'insieme può apparire sconclusionato ed incoerente, ma quella credo sia una delle ultime vere Vespa in circolazione. Quella è la testimonianza marciante della grandezza di un progetto, le altre (le mie comprese) rischiano di diventare oggetti da esibizione o raduni.

  11. #11
    VRista DOC L'avatar di ruggiero_ar
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    Citazione Originariamente Scritto da maramao Visualizza Messaggio
    Parli bene signorhood, d'altra parte "il signorhood era un galantuomo, sempre ispirato dal sole, con due pistole caricate a salve ed un canestro pieno di parole"... immagino tu conosca la canzone...
    Per come hai esposto la tua visione del restauro conservativo, non si può che essere d'accordo. Però credo che tu sia un po' troppo severo nel distinguere tra conservati e lecca lecca. Credo che ci voglia molta bravura e pazienza anche a realizzare un restauro che riporti il mezzo a condizioni pari a quelle che aveva appena uscito dalla fabbrica e credo che per altri versi anche queste opere possano essere affascinanti, come tutte le opere di ricerca. Un conto è andare dal primo carrozziere, scegliere un colore a caso, acquistare sella, contachilometri, cavalletto e quant'altro su ebay dal primo cinese di turno, un altro è voler rimanere nel campo dell'onestà e trovare tutti i componenti del tempo, ripulirli, farli trattare se occorre, e rimettere tutto assieme senza aver usato vernici epossidiche o mani di trasparente. Anche questo è un lecca lecca? Io credo di no.
    A dire il vero credo anche un'altra cosa a riguardo della vespa: non si può restaurare! Sia che lo si faccia in modo conservativo o totale, ogni forma di restauro tradisce l'essenza stessa del mezzo, popolare per definizione, lo si può "solo" riparare. Un anziano signore poco lontano da casa mia ha una vespa 125 gtr, la usa da una vita per andare a lavorare, ha sempre eseguito da se tutti le riparazioni, fregandosene dello stile e badando solo al risultato. Ovviamente l'insieme può apparire sconclusionato ed incoerente, ma quella credo sia una delle ultime vere Vespa in circolazione. Quella è la testimonianza marciante della grandezza di un progetto, le altre (le mie comprese) rischiano di diventare oggetti da esibizione o raduni.
    Io credo che il discorso sia diverso, ho visto molti (anche su VR) riverniciare completamente una vespa che presentava soltanto qualche affioramento di ruggine per il solo gusto di avere un mezzo "restaurato". Sia ben chiaro, non voglio dire che abbiano sbagliato, ma dico semplicemente che per me è un grave errore! Preferisco un mezzo che porti su di se i segni gel tempo che passa piuttosto che un gingillo che sembra appena uscito dalla fabbrica ma immatricolato nel '58! La storia va conservata, non nascosta!

  12. #12
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    Dove non fosse possibile li invecchierei esteticamente, consumandoli un po' e ingiallendoli.

    Ma qui siamo un paio di livelli oltre e occorre un minimo di esperienza "modellistica

    ma come si ingialliscono le guarnizioni, per esempio, dei cofani ?

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