Allora
Immagina di dover riempire un bicchiere d'acqua.
Hai due alternative: 1) apri il rubinetto tanto e lo lasci aperto per poco tempo - 2) apri il rubinetto poco e lo lasci aperto un po' di più.
Ecco, il bicchiere è la foto, che devi riempire con la giusta quantità di luce.
Le variabili su cui lavori sono due:
- Il diaframma, che sta fra le lenti dell'obiettivo ed è il rubinetto che dosa la quantità di luce che passa
- il tempo di apertura.
"STOP": ogni scatto in più o in meno della ghiera del diaframma si chiama "stop" e ad ogni scatto corrisponde un raddoppio o un dimezzamento della dose di luce che passa.
Essendo il valore numerico una frazione (f/16, f/11, f/8, f/5.6...) ad un numero che sembra grande corrisponde una piccola apertura del diaframma
Allo stesso modo, ad ogni scatto in più o in meno della ghiera dei tempi corrisponde un raddoppio o un dimezzamento della velocità con cui si apre l'otturatore e quindi della luce che filtra. Anche qui i numeri sono frazioni (1/250, 1/500, ...), perciò ad un numero che sembra grande corrisponde una durata minore.
QUINDI: per una certa esposizione corretta (=la giusta dose di luce che deve arrivare sulla pellicola/sul sensore), se chiudo di uno scatto il diaframma (per es. da f/8 a f/11) ho dimezzato la luce che passa e devo compensare lasciando aperto per il doppio del tempo (passo da 1/250 a 1/125 di secondo)
Che ne dici..?
Sapendo questo, il passo successivo è capire quando e perchè ho bisogno di scegliere un diaframma più aperto o più chiuso o un tempo più o meno rapido.
...ci sei..?
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