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Discussione: Reimmatricolazione difficile?

  1. #1
    Fondatore VRista Diamond L'avatar di horusbird
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    Reimmatricolazione difficile?

    Leggendo un post di GiPiRat su come reimmatricolare un mezzo di cui non si ha e non si conosce la targa mi viene un dubbio che forse Gino e' in grado di chiarire:

    Serve
    1) scrittura privata di compravendita
    2) certificato di origine Piaggio
    3) iscrizione registro storico FMI
    4) ?
    Al 4 Gino dice:
    "Alla fine di tutto questo bisogna rivolgersi alla Motorizzazione e chiedere una visita di collaudo per moto d'epoca, portando con sé copia del Certificato d'Origine Piaggio, dell'iscrizione al Registro Storico FMI e dell'atto di compravendita."

    Quindi il Certificato Caratteristiche Tecniche (C.C.T.) che invece serve per reimmatricolare mezzi di cui si conosce la targa in questo caso non occorre?
    O e' la stessa cosa oppure sono due procedure differenti?

    Lo chiedo perche' l'esaminatore regionale FMI mi diceva oggi al telefono che nella fattispecie a Terni non vengono assolutamente reimmatricolati mezzi sprovvisti di targa o di cui non si puo' presentare alcun tipo di documento (a parte ovviamente l'atto di vendita del telaio che pero' vale quello che vale) indipendentemente che siano restaurati, venduti dal notaio (col num di telaio) e iscritti al registro storico.
    E' possibile che Terni non reimmatricoli e magari Bologna si? Non esiste una normativa precisa in questo senso?
    Insomma se hai modo GiPiRat illuminaci!!!

  2. #2
    VRista DOC L'avatar di guabixx
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    Anche a Biella niente da fare ....

    CIAO
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  3. #3
    Staff VRista Diamond L'avatar di GiPiRat
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    Marco, per quanto assurdo possa sembrare, visto che si tratta di un organismo statale, ogni sede di motorizzazione si comporta a proprio insindacabile giudizio (con rare eccezioni, dove ci sono dirigenti possibilisti), decidendo se è il caso o meno di accettare richieste di immatricolazione di veicoli d'epoca di cui non si conosce la provenienza.

    Quello che fa incazzare è che le notizie sulla provenienza del veicolo, al 99%, sono reperibili solo tramite motorizzazione e PRA che, invece, pretendono che siano fornite dall'utente.

    Posso capire nei casi "ordinari", in presenza di targa e/o documenti (ma, anche qui, non riesco a spiegarmi perché dev'essere il proponente a fornire il certificato d'origine. Non sono forse PRA e motorizzazione collegate telematicamente? Questa mi pare una vera vessazione del cittadino!) ma, negli altri casi, mi pare pretendere l'assurdo! Io ti dimostro come ne sono venuto in possesso, tramite una scrittura privata con firme autenticate con pinco pallino, a questo punto, se l'amministrazione ha dei dubbi, o li evidenzia, oppure procede nell'immatricolazione, non fa lo struzzo! (In tutti i sensi!)

    Per quel che riguarda il certificato d'origine, mi pare evidente che la scelta di alcune motorizzazioni di privilegiare il CCT rilasciato da ASI o FMI sia dovuta esclusivamente a crassa ignoranza. E' ovvio che, in caso decida di immatricolare un veicolo d'epoca di una casa costruttrice che non esiste più da decenni, mi debba fare rilasciare il CCT da un organismo riconosciuto all'uopo come ASI o FMI, ma se la casa costruttrice è ancora in attività, chi meglio di lei può certificare l'origine ed, eventualmente, le caratteristiche tecniche del veicolo? Questa è la fiera dell'assurdo!

    Ciò non toglie che, oggi come oggi, sia più economico richiedere il CCT all'FMI che non il CO alla Piaggio (grazie Colaninno!).

    Comunque, eccoti una circolare del ministero che autorizzava le immatricolazioni in particolari circostanze (comma 2.3), che puoi citare, ma che è stata superata dal CdS entrato in vigore nel 1993 (art. 60 e 215):

    MINISTERO DEI TRASPORTI
    DIREZIONE GENERALE M.C.T.C.
    IV Direzione Centrale - Div. 43


    CIRCOLARE N. 170/86

    Prot. n. 2280/4356 - D.C. IV n. A072
    Roma, 15 settembre 1986

    OGGETTO:
    Ammissione alla circolazione dei veicoli d'interesse storico (auto d'epoca).
    1- PREMESSA
    A seguito del convegno relativo alla materia in oggetto tenutosi nel giugno scorso presso il Centro Superiore Ricerche e Prove Autoveicoli e Dispositivi di questa Amministrazione, l'A.S.I. - Automotoclub Storico Italiano - ha prospettato alcuni problemi inerenti all'ammissione alla circolazione dei veicoli d'interesse storico, cioè dei cosiddetti veicoli d'epoca.
    In attesa di una completa regolamentazione legislativa dei veicoli d'interesse collezionistico, si forniscono al riguardo i seguenti chiarimenti, distinguendo in primo luogo i veicoli che possono liberamente circolare in Italia in quanto qui immatricolati e revisionati ex art. 55 T.U. circ. strad. ovvero immatricolabili, essendo muniti dei dispositivi previsti dal vigente Codice della strada (con i temperamenti di cui all'art. 146) e della necessaria documentazione, da quelli che invece, sprovvisti delle previste caratteristiche tecniche, possono soltanto partecipare, nel rispetto di determinate prescrizioni, a raduni di auto d'epoca.

    2- VEICOLI AMMISSIBILI ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE IN ITALIA
    Nei seguenti sottoparagrafi si farà riferimento ai veicoli che non siano in atto muniti di carta di circolazione e di targhe nazionali, valide per la circolazione.
    2.1 Veicoli già radiati dal P.R.A.
    Con circolare n. 89/79 del 15.12.1979, allegata in copia, è stato chiarito che i veicoli che conservino immutati gli stessi organi essenziali che avevano prima della loro radiazione dal P.R.A. o della loro cessione da parte di ministeri, enti, ecc. possono essere immatricolati indipendentemente dalla loro anzianità senza che sia necessaria l'integrale rispondenza alle norme attualmente in vigore, essendo invece sufficiente, come già accennato al paragrafo 1, la rispondenza alle norme del Codice della strada, con i temperamenti di cui all'art. 146 per i veicoli di precedente produzione.
    2.2 Veicoli risultanti già immatricolati all'estero
    Le procedure per l'immatricolazione in Italia di veicoli già immatricolati all'estero sono dettagliatamente indicate nelle circolari n. 104/83 del 3.5.1983 (1) e n. 133/85 del 28.8.1985 (2).
    Pur tuttavia saranno da adottarsi talune agevolazioni nel caso di veicoli d'interesse storico, intendendo per tali quelli, costruiti da almeno 20 anni, per i quali venga certificata l'iscrizione in uno dei registri (Automotoclub Storico Italiano, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo) previsti dall'art. 5, comma 34° del decreto legge 30 dicembre 1982, n. 953, nel testo modificato con legge di conversione 28 febbraio 1983, n. 53 (pubblicata nel suppl. Ord. alla G.U. n. 58 dell'1.3.1983) (3) recante misure in materia tributaria.
    In particolare:
    - quale certificazione d'origine, in luogo del documento di circolazione estero definitivo, può presentarsi un certificato di avvenuta radiazione (o cancellazione o esportazione definitiva) ovvero una denuncia (vistata dalla competente autorità cui è stata presentata) di smarrimento, sottrazione o distruzione del documento di circolazione in parola, senza che sia necessaria la fotocopia dello stesso;
    - la certificazione delle caratteristiche tecniche può essere sostituita da una dichiarazione rilasciata dall'ente (A.S.I. ecc.) cui il veicolo risulta iscritto, come sopra precisato.
    2.3 Veicoli di provenienza sconosciuta
    Nel caso di veicoli di non dimostrata provenienza originaria (residuati bellici, veicoli abbandonati, ecc.) quale documentazione d'origine potrà assumersi l'atto di aggiudicazione emesso dalla pubblica autorità competente, mentre per la dichiarazione delle caratteristiche tecniche, ove necessaria, è da ritenersi valido quanto consentito nel precedente sottoparagrafo 2.2.

    3- VEICOLI D'INTERESSE STORICO NON AUTORIZZABILI ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE
    I veicoli d'interesse storico che, come indicato al paragrafo 1, non possono essere autorizzati alla libera circolazione in Italia, possono essere muniti, a richiesta, di foglio di via e di targa provvisoria per partecipare a manifestazioni turistico-sportive ad essi riservate, con i criteri di cui all'allegata circolare prot. n. 12531/CA64 del 27.1.1975.

    IL DIRETTORE GENERALE
    dr. ing. Gaetano Danese

    Ciao, Gino

  4. #4
    Fondatore VRista Diamond L'avatar di horusbird
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    Grazie Gino,
    vista la situazione mi chiedevo allora se si puo' reimmatricolare un mezzo in una motorizzazione qualsiasi o si e' costretti ad andare a quella di competenza (sto' ipotizzando) per la propria residenza piuttosto che per altri parametri.
    Se cosi' fosse, se cioe' si puo' andare ovunque, potremmo creare un nostro elenco dove per esperienza diretta o indiretta sappiamo che la reimmatricolazione viene effettuata, escludendo da subito Terni e Biella!
    E' evidente che e' scomodo spostare un mezzo col carrello o in furgone da una provincia all'altra ma se e' l'unico modo ne puo' valere la pena!

  5. #5
    Staff VRista Diamond L'avatar di GiPiRat
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    Si può immatricolare ovunque, ma si deve fare la registrazione al proprio PRA di residenza.

    Le sedi di motorizzazione di mia conoscenza che sicuramente accettano di immatricolare veicoli storici senza targa e documenti, purché sia iscritti al R.S. FMI o omologati ASI, con scrittura privata di compravendita con firme autenticate dal notaio, CCT dell'FMI e dichiarazione di un meccanico iscritto alla CCIAA, sono:

    LECCE e BRINDISI.

    Ciao, Gino

  6. #6
    Staff VRista Diamond L'avatar di GiPiRat
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    Dimenticavo: il CCT non serve assolutamente se si conosce il numero di targa, in quanto tutte le informazioni tecniche sono a disposizione della scheda del veicolo già in possesso della motorizzazione.

    Ciao, Gino

  7. #7
    Fondatore VRista Diamond L'avatar di horusbird
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    Citazione Originariamente Scritto da GiPiRat
    Si può immatricolare ovunque, ma si deve fare la registrazione al proprio PRA di residenza.

    Le sedi di motorizzazione di mia conoscenza che sicuramente accettano di immatricolare veicoli storici senza targa e documenti, purché sia iscritti al R.S. FMI o omologati ASI, con scrittura privata di compravendita con firme autenticate dal notaio, CCT dell'FMI e dichiarazione di un meccanico iscritto alla CCIAA, sono:

    LECCE e BRINDISI.

    Ciao, Gino
    Cioe' posso ad esempio fare le richiesta di immatricolazione a Lecce, porto la Vespa giu', loro la reimmatricolano e poi registro la reimmatricolazione a Perugia?

  8. #8
    Staff VRista Diamond L'avatar di GiPiRat
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    Exact!

    Ciao, Gino

  9. #9
    Staff VRista Diamond L'avatar di highlander
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    Citazione Originariamente Scritto da horusbird
    Citazione Originariamente Scritto da GiPiRat
    Si può immatricolare ovunque, ma si deve fare la registrazione al proprio PRA di residenza.

    Le sedi di motorizzazione di mia conoscenza che sicuramente accettano di immatricolare veicoli storici senza targa e documenti, purché sia iscritti al R.S. FMI o omologati ASI, con scrittura privata di compravendita con firme autenticate dal notaio, CCT dell'FMI e dichiarazione di un meccanico iscritto alla CCIAA, sono:

    LECCE e BRINDISI.

    Ciao, Gino
    Cioe' posso ad esempio fare le richiesta di immatricolazione a Lecce, porto la Vespa giu', loro la reimmatricolano e poi registro la reimmatricolazione a Perugia?
    mettiti in coda
    prova

  10. #10
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    se non sbaglio anche dalle parti di eleboronero è fattibile...
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  11. #11
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    se non sbaglio anche dalle parti di eleboronero è fattibile...
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  12. #12
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    Il problema di queste cose e' che tutti accorreranno dove e' ancora possibile , e a quel punto quelle Motorizzazioni , per non dover lavorare troppo , chideranno i rubinetti ...

    E' meglio approfittarne al volo , temo che a breve sara' troppo tardi ...

    CIAO
    GUABIX

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