Il problema purtropo non è dei vitigni in se (cannonau piuttosto che barberone o monico o nuragus piuttosto che vermentino o moscato...cito queste perchè sono le uveche ho visto con occhio tute colpite dalla malattia) ma della vite in generale...il protrarsi delle temperature e del clima invernale oltretempo ha creato il microclima adatto alla proliferazione della peronospora. Il ciclo di medicinali andrebbe effettuato dopo ogni piovuta se ci siano una decina di gradi e un'altaumidità per abbattere le spore e scongiurare la cancrenizzazione del grappolo...il suo costo tuttavia si aggira sui 500 euro a ciclo. Conosco di persona coltivatori che hannospeso 2500 euro nella speranza di salvare il raccolto e non sono riusciti far nulla. Al punto che hanno rinunciato a vendemmiare per non aggravare la situazione economica disastrosa. Il prezzo dell'uva nelle cantine sociali è spaventosamente basso. Non si riesce a pagarci che gli operai e il trasporto.. ciò che resta serve a pagare le cure fatte e quelle da fare alla vigna...in sostanza in tasca non resta niente...La soluzione sarebbero microcantine locali con produzione e commercializzazione propria. M in sardegna il fenomeno che la sociologia definisce come "familismo amorale", ossia il ragionamento "io coltivo solo il mio orticello e se il mio vicino fa più di me vuol dire che ha fatto qualche imbroglio e ne sono invidioso e se potessi imbroglierei anche io", rende impossibile o quasi forme i associazionismo partecipativo moderne...aimè le tradizioni sono dure a morire e se per certe cose è un bene per altre è decisamente un male...