Abakos, grazie per la precisazione. Anche io, essendo un giornalista professionista ma free lance, rischio di mio. Con l'aggravante che se sbaglio una parola mi portano in tribunale. Secondo voi io potrei scrivere una cosa per Italia Oggi mettendoci dentro che so, "antani" o "sbiriguda della supercazzola"? Se lo facessi, una gentile telefonata mi informerebbe che posso andare a giocare, paletta e secchiello, sulla spiaggia.
C'è invece chi sabota il prodotto, cioè quello che venduto gli dà il pane, e lo pagano pure. Bene fa Marchionne a mandarli eventualmente a casa, vediamo di insegnare un po' di meritocrazia alla gente che è ora.
Quanto ai sindacati italiani: quelli sono partiti politici mascherati, non gliene frega niente dei lavoratori. Poi la sinistra si stupisce se al reparto Presse a Mirafiori hanno votato lega o AN, ah ah ah ah ah. Poi ci si stupisce se gli operai fischiano i sindacalisti. Secondo voi perché?
Mio padre è stato collaudatore SiciliFiat, Termini Imerese anno 1960. Non l'impianto attuale, ma un vecchio magazzinazzo dove producevano 500 e 600 come disperati. Quella FIAT, quella di Valletta, ti impediva di dire anche mezza parola e ti licenziava su due piedi. Ma era il quarto costruttore mondiale di auto. Questa FIAT forse è arrivata all'altro estremo. Io dico che possiamo trovare una via di mezzo. Dobbiamo. O la Fiat farà il suo mestiere e tanti saluti a Pomigliano e gli impianti italiani.