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Non sarebbe da escludere che inizialmente, quindi per tutto il 65 la sella di serie era quella singola mentre quella biposto optional, poi sucessivamente, dal 66 circa la Piaggio, visto il maggior apprezzamento, aveva introdotto la sella biposto di serie e la singola come optional?
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Ok il discorso pubblicità/realtà, ma la Sprint è stata la prima vespa non sportiva che veniva presentata e venduta con la sella lunga a due posti e come optional la sella singola e la piastra (di inedita forma peraltro).
La precedente GL era stata la prima vespa non sportiva ad avere come optional "ufficiale" la sella lunga a due posti.
Poi il cliente sceglieva.
Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico.
http://old.vesparesources.com/forum/...pamodelli.html[SIGPIC][/SIGPIC]
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Una domanda, cos'e' la VLB2T?
Vol.
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Dalle informazioni che ho io la vlb2t è la seconda serie della sprint post 1968, cioè con lo stemmino piccolo a rombo e le scritte diverse (davanti vespa sprint e dietro 150 sprint). Mi sembra pure che avesseun carburatore diverso dalla mia sprint prima serie.
Effettivamente se vedete le pubblicità dell'epoca la sprint aveva la sella lunga. Però la trovo più affascinante con sella singola, sellino e portapacchi.
Guardate qui:
Flickriver: Photoset 'Vespa Sprint (VLB)' by culturesponge
La vlb2t è quella che è in vespa tecnica!
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Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico.
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straquotola presenza sui primi modelli di contachilometri e fanalini di modello vecchio rientra in una logica che per noi abituati ormai all'usa e getta sembra inconcepibile, ma che in quegli anni era norma.
Non si butta niente, si va a consumazione dei resti d magazzino e solo allora si introduce il modello nuovo.
Questo è successo su altri modelli vespa e non solo la sprint, gt, ss, rally 180 etc.
Perche girovagando sul sito di pascoli avevo trovato questo
Mauro Pascoli Accessori e Ricambi per Vespa
Ciao,
Vol.
Il libretto uso e manutenzione parla della sella biposto, della sella a sbalzo per il passeggero e del cuscino come "accessori".
Non elenca invece la monosella ed il portapacchi come tali.
Nei manuali ricambi (edizioni 12/1965 e 7/196, sella biposto, cuscino e sella passeggero figurano nella tavola degli accessori (tav. 20), mentre monosella e portapacchi figurano nella tav. 8 "Sella - serbatoio - portapacchi".
Ergo, secondo me, la configurazione base consta della monosella e del portapacchino (non c'era nemmeno il cuscino come erroneamente ricordavo).
La sprint nasce per svecchiare la precedente GL e fondamentalmente controbattere la concorrenza il successo della lambretta 150 special che nasce con sella lunga e cerchi grigio metallizzato invece che in tinta (elementi questi due che all'epoca facevano molto sportivo).
Il motore viene rivisto apportando appunto un po' di "sprint" e da qui nasce anche il nome del modello.
La sprint è la prima vespa che inaugura queste "banali" modifiche estetiche che resteranno fino alla PX.
La sella lunga era optional in quagli anni anche per le ultime VNB6 che guarda caso, tolti i primissimi esemplari hanno anche loro i cerchi color alluminio (con scarso risultato in verità) e condivide la stessa piastra e la stessa sella singola imbottita e diversa dalle precedenti.
Fermo restando che la sella singola e la piastra portapacchi era molto apprezzata e usata da chi, senza velleità sportive, usava la vespa ancora come primo veicolo tutto fare.
Ricordatevi che all'epoca in Italia era considerato molto sconveniente portare un passeggero donna seduto alla "cavallerizza" invece che nel più socialmente accettato "all'amazzone" ovvero di lato con gambe rigorosamente chiuse e strette.
Come facessero a guidare in quel modo è per noi ormai inconcepibile, ma una coppia in vespa andava in giro così.
Solo la rivoluzione culturale del 68 sdogana la donna seduta a cavalcioni di una sella lunga e solo per i giovani.
Se mia madre accettasse di fare un giro in vespa con me istintivamente si siederebbe di lato a gambe unite spostate indietro!!!
La presenza sui primi modelli di contachilometri e fanalini di modello vecchio rientra in una logica che per noi abituati ormai all'USA E GETTA sembra inconcepibile, ma che in quegli anni era norma.
Non si butta niente, si va a consumazione dei resti d magazzino e solo allora si introduce il modello nuovo.
Questo è successo su altri modelli vespa e non solo la sprint, GT, SS, Rally 180 etc.
I diversi veicoli arrivati a noi in pregevole stato di conservazione ci illuminano su particolari che la fredda esposizione da ragionieri di un manuale ricambi non può dare.
Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico.
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complimenti a signorhood per la competenza storica, molto interessanteper questo ami così tanto i conservati
Meglio un flacone di CIF che due kili di acrilico.
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