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Discussione: Nuovo px!!!!!

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  1. #1
    VRista Diamond L'avatar di DeXoLo
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    Citazione Originariamente Scritto da FranKesco Visualizza Messaggio
    gli stabilimenti italiani infatti hanno continuato a produrre in alcuni casi anche incrementando i volumi.
    Solo negli ultimi 2 anni si sono registrate riduzioni in alcuni stabilimenti del nostro Paese (anche pesanti per quanto riguarda ad esempio lo stabilimento di None) ma tutti conosciamo la crisi devastante che in tale periodo ha investito tutti i settori economici.
    Quindi secondo me tanto di cappello ad Indesit!
    Dal momento che continui a produrre, e quando la richiesta viene meno NON fai produrre nel tuo paese vuol dire che l'imprenditore ha come unico scopo quello di continuare a fare più guadagno possibile, daltronde a quei livelli la crisi non la sentono, e non si rendono conto che con quello che loro ci spendono in una serata la gente ci campa 2 mesi....
    Stesso discorso vale per fiat, che continua a vendere le macchine, più quà che altrove.
    Vorrei poter dire che è un circolo vizioso, ma purtroppo mi pare si una spirale che va peggiorando, se l'operaio fiat ha meno soldi in tasca perchè non lavora a pieno regime, ovviamente spenderà meno e non comprerà auto nuove, essendoci meno richiesta di auto la fabbrica ne fa di meno, pertanto lascia a casa alcune maestranze, il problema è che lascia a casa le maestranze che gli costano di più, che sono quelle italiane, ed ora si può ricominciare il ciclo







  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da DeXoLo Visualizza Messaggio
    Dal momento che continui a produrre, e quando la richiesta viene meno NON fai produrre nel tuo paese vuol dire che l'imprenditore ha come unico scopo quello di continuare a fare più guadagno possibile, daltronde a quei livelli la crisi non la sentono....

    E la concorrenza con gli altri produttori non conta niente?
    Io dico che oggi come oggi è già un'impresa riuscire a stare sul mercato, in concorrenza con i produttori dei paesi emergenti, che possono contare su un costo della manodopera per niente paragonabile al nostro.
    d'altra parte il mercato è globale e ci si trova inevitabilmente di fronte ad una scelta da fare tra adeguarsi e soccombere.

    Quello che potrebbe fare la differenza tra noi Italia e loro cinesi e/o Indiani è che noi sforniamo tutti gli anni un sacco di laureati che invece di servire al nostro paese per rinnovare/scoprire/inventare nuove tecnologie e soluzioni, sono costretti a fuggire all'estero a servire altri paesi o ripiegare su lavori per cui sono sprecati (vedi call center e altro).



  3. #3
    VRista Diamond L'avatar di DeXoLo
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    La concorrenza conta eccome, ma visto che qua siamo (anzi eravamo) pieni di industrie la concorrenza era e potrebbe essere ancora tutta nostrana.
    Solo che i grandi marchi italiani sono i primi a fregarsene dell'Italia, sono i primi a correre nei paesi emergenti per diventare produttori lì ma che poi vendono qua. Ecco dove sta l'errore.

    Poi c'è da dire che in italia il concetto di lavoro è sbagliato, ad esempio che te ne fai di 5 milioni di laureati in economia e commercio quando ci mancano gli infermieri?
    Aggiungo ancora una cosa, i paesi tipo l'india e la cina non sono da meno in fatto di cervelli, tantè che hanno fior di ingegneri in grado di far qualsiasi cosa.







  4. #4
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    Santo sta mettendo, a mio avviso, il dito nella piaga e personalmente gli dò ragione.
    Visto che ha tirato in ballo la Dacia, se qualcuno oggi su Italia Oggi ha letto il mio pezzo sul low cost e Dacia, scoprirà che la gente comincia a fidarsi dei prodotti a basso costo. Perché costano meno e funzionano uguale.
    A proposito di Dacia, ieri il direttore della comunicazione di Renault - alla mia presenza - ha ricordato come le vetture Dacia siano frutto di prodotti Renault.
    Mi pare che lo stesso discorso possa farsi per LML e il suo rapporto con Piaggio.
    Torno a ripetere: signori, questi indiani non sono quattro sfigati morti di fame. Sono una potenza economica mondiale e tra poco ce ne accorgeremo tutti. Non è un caso se Obama è andato a incensarli in funzione anticinese.

    E ora veniamo all'acquisto italiano. All'inizio della mia carriera ho potuto conoscere un imprenditore comasco che lavorava per un noto marchio italiano di cui non farò il nome. Posso dire che le sue scarpette da 300 euro o borse oltre quella spesa in Galleria qui a Milano fanno sbavare la gente.
    Bene, questo signore un bel giorno ha ricevuto una lettera dalla nota Casa, che gli dava il benservito. Sapete che ha fatto la nota Casa? Ha preferito farsi fare le scarpe in Vietnam e Thailandia, paesi dove in Vietnam fanno solo le destre e in Thailandia le sinistre. Quanto costa un paio? 7 dollari. Sette miserabili infami dollari USA.
    Ma non è tutto.
    La nota Casa, nel dare all'estero la produzione, ha anche abbassato gli standard qualitativi. L'amico mi faceva l'esempio della fettuccia rossa per le borse: bene, per l'Italia erano ammessi un metro di tessuto fallato ogni 30 metri. Con i cinesi è uno ogni 10.
    Morale: qualità notevolmente scesa.
    L'amico è fallito e nonostante la causa che coinvolse un grosso e noto studio milanese, oggi muore di fame.
    I coglioni (scusate il termine) che sbavano per la nota Casa da made in Italy invece continuano ad aumentare. Amen.
    PK 50 XL del 1986: la VespaThema
    Vespa, sempre Vespa, fortissimamente Vespa!!!

  5. #5
    VRista DOC L'avatar di FranKesco
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    Citazione Originariamente Scritto da DeXoLo Visualizza Messaggio
    La concorrenza conta eccome, ma visto che qua siamo (anzi eravamo) pieni di industrie la concorrenza era e potrebbe essere ancora tutta nostrana.
    Solo che i grandi marchi italiani sono i primi a fregarsene dell'Italia, sono i primi a correre nei paesi emergenti per diventare produttori lì ma che poi vendono qua. Ecco dove sta l'errore.

    Però non dovresti generalizzare.
    La Fiat produce la Panda in Polonia e poi la vende dappertutto, Italia compresa. I modelli oggi prodotti a Termini Imerese con la chiusura di questo stabilimento verranno prodotti altrove, sicuramente non in Italia.
    Allo stesso modo non produrrà più a Mirafiori il nuovo monovolume che sostituirà Idea e Multipla, bensì in Serbia.
    Questa è esattamente la delocalizzazione selvaggia contro cui tutti noi che abbiamo a cuore il destino del nostro Paese ci battiamo.

    La Indesit invece, opera secondo una logica completamente diversa: continua a produrre in Italia l'intera gamma dei suoi prodotti: nel nostro Paese realizza le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi e i forni che poi vende nella maggior parte dei mercati europei.
    Ciò garantisce il lavoro delle migliaia di lavoratori italiani, e di un fortissimo indotto di componentisti, che nel loro settore sono all'avanguardia e competono senza alcun complesso con la concorrenza cinese o indiana che si voglia.
    Le produzioni degli stabilimenti in Turchia, Polonia, Russia ecc. sono, salve limitate eccezioni relative a prodotti particolari, rivolte a soddisfare la domanda di quegli stessi mercati.
    Del resto per ovvie ragioni sarebbe improponibile pensare di produrre in Italia anche gli elettrodomestici destinati al mercato Russo oppure a quello Turco.
    Un azienda così strutturata, oltre ad essere competitiva su tutti i mercati, in periodi di crisi come quello attuale riesce a compensare i cali di domanda che si registrano sui mercati maturi con i forti incrementi provenienti dai mercati emergenti.
    Credo che tra i due casi ci sia un abbisso: ad avercene di aziende come la Indesit.


    Napule è addore e' mare... Napule è mille culure... e tu sai ca' nun si sulo.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da FranKesco Visualizza Messaggio
    La Indesit invece, opera secondo una logica completamente diversa: continua a produrre in Italia l'intera gamma dei suoi prodotti: nel nostro Paese realizza le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi e i forni che poi vende nella maggior parte dei mercati europei.
    [...]
    Le produzioni degli stabilimenti in Turchia, Polonia, Russia ecc. sono, salve limitate eccezioni relative a prodotti particolari, rivolte a soddisfare la domanda di quegli stessi mercati.
    Del resto per ovvie ragioni sarebbe improponibile pensare di produrre in Italia anche gli elettrodomestici destinati al mercato Russo oppure a quello Turco.
    Ancora OT perchè la faccenda m'interessa, e di riflesso può servire per cercare di comprendere l' "universo Piaggio":
    Mia mamma ha comprato due anni fa un frigo combinato Hotpoint-Ariston totalmente elettronico e no-frost, quindi di livello di prezzo non propriamente basso. Sull'etichetta c'è "Made in Poland". Su un altro frigo "semplice" della stessa marca ho trovato l'etichetta turca. Su due lavastoviglie, una Ariston e l'altra Indesit, "Made in China", anche se sono meccanicamente della "generazione tecnica" superata circa due anni fa, pur essendo nuove.
    S'iniziano a vedere nei grandi punti vendita abbondantemente lavatrici, specie quelle in promozione, con l'etichetta "Made in EU" (e io traduco istintivamente con "Poland"), specie dopo aver chiuso la catena di montaggio lavatrici "100% Hotpoint" in GB lasciando laggiù solo quella delle asciugatrici.
    In Italia, al momento, mi risulta che ci sia la specializzazione sulle lavatrici Extendia da 11,5 kg, le Aqualtis, le Prime (dopo il "fiasco" delle Moon) e i modelli da incasso (le lavastoviglie, forse proprio a None).
    Bene: detto tutto questo, non mi sorprenderebbe se i vari modelli Piaggio e Vespa seguissero questo "rimescolamento" di produzione e di mercato, dove un modello prodotto "laggiù" si venda anche "quaggù" e viceversa.
    Staremo a vedere che succederà tra poco.

    Intanto mi viene da pensare, ritornando totalmente in topic, come ho già detto altrove, che per differenziare sempre più Star da PX Piaggio dovrebbe investire maggiormente sul 2 tempi, LML lasciarlo perdere e concentrarsi sul 4T e così si "pesterebbero meno i piedi" reciprocamente.

    Vero è che se entrambi i marchi mantenessero motorizzazioni analoghe, il "duello" tra qualità e prezzi rimarrebbe però molto interessante...
    "Scarrafone": PX 151 (nero!) del 2002!

    5 agosto 2009: 891 km in 14 ore e 15 minuti di fila!

    Oltre 115.000 km senza MAI aver aperto il motore!

    Pace e bene!

    Francesco

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Vesponauta Visualizza Messaggio
    ... per differenziare sempre più Star da PX Piaggio dovrebbe investire maggiormente sul 2 tempi, LML lasciarlo perdere e concentrarsi sul 4T e così si "pesterebbero meno i piedi" reciprocamente.
    L'idea non sarebbe per niente malaccio, ma presupporrebbe:

    a) la sopravvivenza del 2 tempi alle prossime norme antinquinamento, cosa IMHO altamente improbabile;

    b) un interesse REALE di Piaggio verso il PX e la sua evoluzione, che è difficile da vedere nella direzione presa dal resto della gamma del marchio, compresa quella scatoletta a quattro ruote presentata all'EICMA.

    Citazione Originariamente Scritto da Vesponauta Visualizza Messaggio
    Vero è che se entrambi i marchi mantenessero motorizzazioni analoghe, il "duello" tra qualità e prezzi rimarrebbe però molto interessante...
    Questo è già più probabile, almeno per come stanno attualmente le cose. Ma non mi illuderei sulle prospettive a lungo termine...
    Logan MCV 1.6 16v 105cv 7 posti

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Vesponauta Visualizza Messaggio
    per differenziare sempre più Star da PX Piaggio dovrebbe investire maggiormente sul 2 tempi, LML lasciarlo perdere e concentrarsi sul 4T e così si "pesterebbero meno i piedi" reciprocamente.

    V
    Il 2 tempi verrà accantonato presto. Tra l'altro mi stupisco come possano essere rientrati nella normativa euro3

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da staver Visualizza Messaggio
    Il 2 tempi verrà accantonato presto. Tra l'altro mi stupisco come possano essere rientrati nella normativa euro3
    facendo porcate come marmitte che diventano stufe -per peso e temperature raggiunte- e getti magrissimi...poi in strada non cammini e/o grippi...

  10. #10
    VRista DOC L'avatar di Diegoz
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    Citazione Originariamente Scritto da staver Visualizza Messaggio
    Il 2 tempi verrà accantonato presto. Tra l'altro mi stupisco come possano essere rientrati nella normativa euro3
    il 2 tempi non dovrebbe essere neanche euro 0...inquina molto di più del gasolio che già è una porcata...

    detto questo il 2 tempi ha noltevoli vantaggi :
    1-manutenzione ridottissima
    2-facile da gestire anche per i poco esperti
    3-non è (quasi) mai il caso della vespa ma un motore 2 tempi, senza fare tante cose ingenieristiche, può raggiungere prestazioni elevatissime

    io nel mio passato cross-enduristico ho avuto sempre dei 2 tempi e lisceglievo accuratamente per prestazione...con pochissime modifiche avevo dei mostri sotto le chippe ed inoltre vedevano l officina raramente...

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