la tesina sull'architettura fascista
Senza alcuna intenzione apologetica scrivo che, a mio parere, in ItaGlia l'architettura si è fermata lì o poco poco oltre. A Roma, fatta eccezione per i due palasport di Nervi, non mi viene in mente un edificio, una piazza, un quartiere, un monumento costruiti dopo la guerra degni di figurare in un libro di storia dell'arte o di architettura. Solo osceni quartieri di orridi condomini privi di qualsiasi infrastruttura.