Vedo che si continua a confondere i concetti.

La meccanica delle lambrette escluse le versioni cardaniche, non ha nulla di complesso ne di innovativo ne di raffinato.
Il motore lambretta è di una "banalità" disarmante.
Non è altro che un motore di motociclo con catena coperta da carter.
La vita se la sono complicata loro e l'hanno complicata a chi la usava.

Il motore di una vespa sin dal primo 98 è un capolavoro di ingegneria meccanica con cascata di ingranaggi coperto da innovativi brevetti.
Un prodotto complesso per semplificare la vita a chi la usava!

I banali motori degli scooter moderni, guarda caso, non hanno fatto altro che prendere un motore di lambretta, togliergli il cambio e mettere una cinghia al posto della catena.

La raffinatezza della soluzione cardanica è durata qualche anno, poi i costi e la delicatezza non ne giustificarono più la presenza, scegliendo "la stranota" catena.

Dietro la progettazione della vespa c'è un ingegnere aereonautico e si vede.
Non c'è niente di più di quel che serve e quello che non c'è non si rompe e non pesa.
Si smonta e si rimonta con le 4 chiavi in dotazione e qualsiasi intervento lo si può fare a bordo strada con un minimo di capacità.

La vespa è sintesi sublimata e inegualiata.

La lambretta , (anzi "le lambrette" perchè ogni modello è una soluzione meccanica e telaistica a se, visto che soluzioni geniali non gliene uscivano e ritornavano sui loro passi ogni anno . . . ) è "inutile complicazione".
Almeno fino alla serie LI dove infine capirono comecazza si dovevano fare le lambrette. Ma cominciava ad essere tardi.