Cioè: come lo rifarebbe il grande Ing. C D'Ascanio?
Mi è sempre balenata in testa questa idea, da appassionato....vediamo di analizzare insieme i pregi e difetti dei vari motori vespa succedutisi negli anni e l'evoluzione che hanno seguito per cercare di sbirciare un pò in un futuro che non c'è stato.....
allora, per me la prima evoluzione deriva dalle corse: con il prototipo per velocità, quello a siluro si vede per la prima volta il carburatore sul carter con collettore corto, che verrà impiegato in serie nella prima gs150;in effetti, i motori delle altre wide hanno il collettore d'aspirazione bello lungo che impone certe perdite di "carico" sempre dannose in motori con bassa potenza specifica, senza parlare della mancata simmetricità dell'aspirazione con lo scarico: nel riprogettare il motore large viene quindi tenuta in debita considerazione tale soluzione, qualche anno prima dell'avvento dei motori 2% e, potenza della piaggio in quegli anni, questo lo fa assieme alla dell'orto, che realizza un carburatore a schema invertito appunto per la vespa in esclusiva.....un ulteriore affinamento dei materiali usati e la realizzazione della distribuzione rotante attraverso la spalla dell'albero sono una geniale evoluzione del progetto iniziale:Il genio di D'Ascanio non è però sazio: in molti, facendo paragoni con la rivale Lambretta, rimproverano al progettista un eccessivo sbilanciamento del mezzo, per cui il nostro Geniale Progettista quando studia il motore della vespa 50 fa di tutto per centrare le masse, e a parer mio, ci riesce: la vespa small è molto più equilibrata e piacevole da guidare rispetto alla large,ancora oggi; contemporaneamente risolve un grande problema che ancora ci affligge nei motori large: la frizione montata sull'albero motore, con rapporto 1:1 con i giri motore; ancora una volta, il genio ha colpito: motore meno sbilanciato e frizione demoltiplicata rispetto all'albero, il tutto con un enorme contenimento di pezzi, geniale!!!!Se ci fate caso, in ogni motore vespa, la funzione che svolge un singolo pezzo, in altri motori viene svolta da due, tre pezzi diversi!!!!Però, sempre a mio parere, devo dire che anche qui, nel passaggio tra motore large a small ci sono stati dei passi indietro: prima cosa, il cambio: il sistema di azionamento del cambio delle small, sarà più compatto e geniale nel funzionamento, ma è più impreciso e richiede più sforzo per essere azionato;e, seconda cosa, si è ritornati al collettore di aspirazione lungo;ora, immaginiamo per un attimo di prendere il meglio di questi due motori, per riprogettarne un terzo; tralasciamo il fatto che sia 2 tempi o 4 tempi, per un attimo, interessiamoci allo schema:se vogliamo mantenere il meglio delle 2 soluzioni dobbiamo mantenere l'inclinazione e lo schema del motore small, dimensionandolo un pò più grande per accogliere cilindrate fino a 200cc; poi dovremmo mantenere l'alimentazione attaccata al carter o alla testa(se 4t), il che con i moderni sistemi di iniezione potrebbe non essere un problema, girando il cilindro;lo schema del manovellismo e la disposizione degli organi geniale che c'è nel motore small, utilizzando un sistema di gestione del cambio derivato dal motore large;
Che ne dite?mi ci mando da solo o mi mandate voi????
Saluti a tutti