Trovo sia una buona idea l'introduzione di questo forum non vespistico, ne approfitto per raccontare del Corsarino. Per farlo devo necessariamente raccontarmi un poco anche io.
Potrei esordire con: Ai miei tempi....
Esagero 44 primavere non consentono un simile inizio.
Liceale nella seconda metà degli anni '70 ero, come tutti in quel periodo, appassionato di moto da cross i cinquantini se non avevano ruote artigliate, sospensioni lunghissime, mozzi conici, parafanghi alti non li guardavamo neanche. Il più bello era l'Aspes, il più venduto il Caballero. Le modifiche e gli aggiornamenti che facevamo erano incredibili, al punto che molti di noi si erano trasformati in assemblatori ed avevamo moto inventate, con esiti più o meno felici.
Il casino che producevano questi mezzi era peggiore di quello delle motoseghe ma Pizzardoni, revisioni, bollini, norme euro e quant'altro erano ancora di la da venire.
A parziale spiegazione di questa tolleranza va detto che vivevo dove, all'epoca, la città finiva e con questi mezzi ci andavamo perlopiù per campi, poi, ammettiamolo, era molto più il tempo che trascorrevano
smontati, guasti, o camminando a spinta, in attesa che i risicati bilanci di adolescenti ne consentissero la riparazione o il completamento.
Tra i ciclomotori che compivano onestamente il loro dovere di portare in giro i propri conducenti senza creargli problemi oltre all'immancabile, robustissimo Vespino 50 c'era il Moto Morini Corsarino ZZ. Una moto
da strada in miniatura, unico nel panorama dell'epoca per il motore quattro tempi. Ai miei occhi aveva il difetto di essere molto piccolo ma, per questo era apprezzato dall'utenza femminile. L'unica modifica che
ricordo si facesse al Corsarino consisteva nel montare il carburatore da 15 mm a vaschetta laterale dei modelli da esportazione in luogo del 14 mm a vaschetta centrale con cui usciva di serie. A dispetto dell'aria esile il Corsarino era robusto, il piccolo motore affidabile e parco nei consumi in maniera leggendaria.
A sedici anni, in attesa di prendere la patente A vendetti a pezzi il Caballero da fuoristrada, che avevo acquistato sacrificandogli la mia prima Vespa, per comperare con il ricavato una Vespa o un Corsarino,
capitò per prima la Vespa.
Mi rimasero inappagate curiosità e simpatia per quel ciclomotore tanto particolare. Nel '92, ormai più che trentenne, assieme ad un amico scultore, grande appassionato di moto (Moto Morini in particolare) , dotato di notevole abilità nella meccanica e nella carrozzeria, decidemmo di reperirne un paio e restaurarli. Non vi dico, date le mie scarse capacità di meccanico, i soldi che ci ho speso, inoltre il merito va in massima parte all'amico che ho citato prima.
Quando mi imbarcai in questa impresa il ciclomotore era ancora libero da ogni pastoia burocratica, considerato come una bici. Dopo breve tempo vennero assicurazione obbligatoria, targa e quant'altro. Da allora il mio Corsarino giace in cantina, una volta l'anno lo accendo, faccio il giro del cortile e lo ripongo.
Restaurammo i due corsarini con i colori e le decorazioni dell'ultima versione prodotta, in realtà credo che il telaio, per quanto uguale, sia precedente a questa versione.
Avevo il carburatore 14 di serie ma lo scambiai con il 15 perchè mi piaceva di più, non fu una scelta saggia ma tant'è.
Tra i vari disastri che ho combinato vi è la rottura del carter interno di un motore a causa dell'errato montaggio della leva di avviamento. Questo motore può funzionare, accendendolo a spinta, perchè la crepa è in alto, sulla battuta di fondo corsa della leva e l'olio da sopra non esce. Comunque ne ricomperai un secondo ed il primo giace. Peccato perchè aveva il condotto di aspirazione fresato ed andava una meraviglia.
La forcella, che non aveva idraulica ma solo molle, è bloccata probabilmente perchè introdussi due tubetti di grasso al litio per ogni stelo.
Se a qualcuno interessa ho della documentazione tecnica che potrei scannerizzare. In futuro vorrei aggiungere delle nuove foto che realizzerò.
Il risultato del restauro lo vedete nelle foto, assieme al sottoscritto con circa tre lustri in meno ma questo non si può restaurare.
F. Mongioj