E quello è niente, dovresti vedere che "ricami" fanno ai carter motore delle lambrette!!!
Tornando alla marmitta postata da Ele, l'adesivo non lascia dubbi, è una marmitta che proviene dal negozio di cui vi ho parlato.
Sappiate che io sono entrato in quei locali prima che la figlia si riprendesse tutto. Si camminava sui ricambi, e non sto scherzando. In pratica, fu incaricato un meccanico della zona per periziare il materiale contenuto in due negozi, uno dei quali era di 200 mq e l'altro di 250 circa, + due locali di un 40 mq alti circa 4 metri e con scaffali sino al soffitto + alcuni locali nel centro storico + un appartamento di 200 mq pieno di scaffali. Quasi tutta la merce giaceva sparpagliata per terra perchè chi l'aveva inventariata non si era minimamente curato di riporla negli scaffali. Nel primo dei negozi, quello adesso aperto al pubblico, appena si entrava, c'era un motore di Rumi per terra e nella perizia c'era scritto che doveva essere reso al legittimo proprietario che lo aveva portato nell'officina, molti anni prima, per farlo riparare. C'erano qualcosa come 200 biciclette, dal triciclo alla Bianchi da corsa, una Fiat 127 Special, un motocarro Empoli, con il quale portavano le bombole di GPL a casa dei clienti, macchine per rettifica cilindri, un tornio ed altra attrezzatura da officina. Non visitai alcuni locali di Piazza Vecchia, dove erano stipati "vecchi" ricambi di vespa e lambretta, che la perizia non inventariava e non specificava se non in due parole in cui diceva che fossero privi di valore perchè molto vecchi e non vendibili!!!
Ho ancora una copia della perizia giurata di tutto il materiale, perizia che ammonta a circa 500.000.000 delle vecchie care lirette. Moltissima roba era di Ape anni 70/80 e di Lambro, per cui, per me, priva di interesse
Allora, il "curatore" dei beni sequestrati, ebbe a dirmi che il primo che gli offriva 50.000.000 di lire, poteva prendersi tutto. Sto parlando dell'anno in cui uccisero Falcone e Borsellino. Io, oltre a non avere una lira bucata, non sapevo nemmeno dove avrei potuto mettere la merce, in quanto chi l'avesse acquistata, avrebbe dovuto sgombrare i locali entro pochi giorni dall'acquisto. Chiesi aiuto ad amici, ma furono frenati dal problema del posto dove riporre tutto e, credetemi, era un grosso problema!
Ovviamente, non riuscii a fare nulla e, dopo qualche mese, vidi il negozio aperto passando nelle vicinanze. Buttai un occhio dentro e vidi la figlia che riponeva il materiale in alcuni scatoloni. Dopo di allora, ci sono entrato una volta sola per chiedere a questa attempata signorina se avesse un dato ricambio, ma è una tipa piena di "lasciami stare" e non ci vuole molto a mandarla a quel paese. Altri amici, sono entrati ed hanno acquistato qualcosa, facendosi pelare ben bene.
Anche se il solo stare dentro quei locali è qualcosa di indescrivibile per il "profumo" che si respira, se si torna indietro nel tempo, mi sono ripromesso di non mettere mai più piede li dentro!!!![]()
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