Quoto tutto ed aggiungo:

Citazione Originariamente Scritto da massimax Visualizza Messaggio
l'argomento è senzadbbio complesso.vorrei soffermarmi su alcuni punti:


  • il nucleare in quanto tale non è assolutamente economico, anzi, per i primi 20 anni è assolutamente antieconomico.la struttura si ripaga nell'intero arco di vita (40anni?) e nessun privato investe nel nucleare senza soldi pubblici.l'energia prodotta dal nucleare è quindi non meno cara di quella prodotta da altre centrali. sfrutta un combustibile diverso, il discorso è tutto qui,il petrolio scarseggi, o meglio ci fan credere che scarseggia, ma attenzione l'uranio non è che non sia meno raro dell'oro.
  • infatti nei costi bisogna calcolare tutto:
  • espropriazione del terreno (che il politico di turno avrà preventivamente acquistato con una testa di legno);
  • costruzione impianto
  • costi di esercizio
  • approviggionamento (per prelevare l'uranio si usa una quantità di energia ENORME).
  • manutenzione ordinaria/straordianaria
  • espropriazione del terreno destinato ad accogliere lo smaltimento (che il politico di turno avrà preventivamente acquistato con una testa di legno);
  • smaltimento;
  • costi umani derivanti da catastrofi (sia quelle evidenti Chernobil/Giappone, sia quelle che non ci dicono).

  • quello che sta succedendo oggi in giappone ci ricorda che quand'anche i protocolli di sicurezza siano serrati e le strutture moderne, il problema di un processo difficilmente controllabile esistono.quindi è inutile dire che il nucleare è sicuro.non è vero, il nucleare è controllabile ma non sicuro.


  • ho sentito dire baggianate da presunti opinionisti in tv secondo i quali la struttura è sicura in quanto il reattore si è fermato alla prima scossa sismica, certo, peccato che la fissione nucleare non si ferma con il reattore e quello che sta succedendo ora rischia di essere molto piu pericoloso di Chernobyl in quanto il reattore di Chernobyl si trovava a 60m di profondità.


  • capisco che ciò che non si vede è difficile da comprendere.ma le esplosioni di idrogeno che sono avvenute sono altamente radioattive, in quanto idrogeno proveniente dal raffreddamento delle barre stesse, idrogeno quindi a contatto con gli involucri di grafite.
    la marina militare americana ha allontanato due navi appoggio perchè a 160km dalla costa le radiazioni erano 20 volte superiore al limite d'allarme (e non limite massimo)


  • se dovessero cedere gli involucri in cls armato con le continue esplosioni dovute alle pressioni dei vapori sarà tragedia.l'effetto è simile a quello di un vulcano, un esplosione ch elancerà in aria materiale ad altissimo tenore radioattivo per centinaia di km


Ultima nota pr l'italia.abbiamo centrali nucleari al confine francese, svizzero e tedesco..il problema italiano non è la centrale in quanto tale.
ma il modo di fare le cose in italia.appalti di questo genere sono gestiti dalla malavita e i budget risucchiati dal sistema delle mazzete.gli impianti non saranno mai come progettati e le scorie nucleari in un paese che non sa smaltire nemmeno normali rifiuti, finiscono sotterrate sotto i solai degli asili dei nostri figli.se una sola centrale atomica verrà mai costruita in italia, sarà il caso di pensare di andar via da questo paese.

Non siamo adatti, non siamo capaci neanche di costruire ospedali che durino. Non siamo capaci di rinunciare a costruire in zone sismiche.
Si parlava di fare una centrale in provincia di agrigento (cazzo ma la sicilia è tutta sismica!! allora a questo punto perchè non scegliere una zona ancora più rischiosa... ehm facciamo Abruzzo? Ma mai nessuno che dica pianura padana? Non ne sto facendo una questione di campanilismo regionale, ma di logica: scelgono solo in base a criteri elettorali e questo acuisce il rischio ulteriormente.

Le energie alternative devono essere usate (secondo me che non capisco nulla di queste materie) con la stessa proporzione con cui vengono fornite dal pianeta e non credo che si sbaglierebbe.
Ne avete citate molte ed aggiungo anche la geotermica.
La dipendenza dal petrolio non è reale ma politico/commerciale perchè ovviamente le lobbi internazionali hanno interesse a non sviluppare fonti alternative. Le soluzioni migliori sono sempre state appaudite, acquistate a fior di milioni e brevettate con il solo scopo di toglierle di mezzo e non farle usare a nessuno.

La mia opinione è che se i nostri politici vogliono fare l'elettricità in casa (fisto che comunque la faranno "all'italiana") non gli possiamo consentire di fare ancora più danni di quanti ne abbiano fatto negli ultimi 30anni.