Certo che sì, i crediti si esigono, ma mi spieghi perché, se il procedimento non si interrompe, dovrebbe interrompersi il credito del custode per il veicolo legato a quel procedimento? E, se il procedimento si chiude, perché non si provvede in merito al veicolo con dissequestro o demolizione e compenso al custode? La sentenza di cui parlavo è del 1996, ed è stata considerata da tutti i tribunali retroattiva, ti pare corretto?
Il problema è ben più grave, le tariffe, anche le più scarse, NON VENGONO RICONOSCIUTE! A meno che non ci sia un accordo diretto con le ditte di custodia del territorio e le autorità giudiziarie. Inoltre c'è una disparità di prezzi impressionante tra tariffe riconosciute al nord (solitamente vengono prese per buone quelle dell'ACI) ed al sud (che vengono stilate dalle prefetture!). Se poi non vengono neanche riconosciute, addio!
Per il resto, è ovvio che chi ha il servizio di rimozione abbia anche quello di custodia, sono i più attrezzati. E la capacità di rimozione viene sempre prima di quella di custodia (che, comunque, non segue automaticamente), mai il contrario. Inoltre, la rimozione è assicurata a rotazione a tutte le ditte riconosciute sul territorio, in genere a giorni o a settimane alterne, a seconda del numero di ditte presenti.
Ti assicuro che è così. Il compenso di custodia viene stabilito in camera di consiglio, e il grado superiore di giudizio è la cassazione.
Assolutamente non li giustifico! Anzi, dovrebbero cambiare mestiere, invece, stranamente, l'attività si limita a passare ad un parente, mantenendo invariati luoghi, mezzi ed anche dicitura, senza soluzione di continuità!
Quoto.
Ma anche sollecitando un provvedimento di assegnazione direttamente presso il giudice, qualora questi abbia già optato per la demolizione.
Ciao, Gino