
Originariamente Scritto da
mrkingo
Mi permetto di rispondere a questo post perchè essendo un assicuratore mi sento chiamato in causa. La questione è ben più articolata di come sembra e il rifiuto dei pezzi storici è solo la punta dell'iceberg.
Gia da tempo nelle condizioni di polizza di alcune (non tutte) grosse compagnie, le auto/moto storiche erano coperte solo se impiegate per il tragitto "casa/lavoro" e per i raduni e/o manifestazioni (un primo timido cenno da parte delle compagnie per pararsi il didietro da eventuali "furbi" ovvero da quelli che riciclavano ferri vecchi per storici pur di pagare poco di assicurazione) dopo un poco di tempo è sparita la dicitura "casa/lavoro" limitando di fatto la copertura assicurativa solo al caso di raduni e manifestazioni, si è visto il maggior timore nei confronti dei soliti furbi.
Successivamente sono diventati riconosciuti come mezzi storici solo quelli iscritti alla FMI e ASI chiudendo di fatto la porta a tutti quei club che in realtà erano degli "assicurazionifici".
Oggi le compagnie di assicurazioni da un lato spendono fior di soldi per le pubblicità delle LORO STESSE compagnie "concorrenti" on line e dall'altro lato impongono ad Agenti e Broker di limitare i pezzi RCA a favore di rami maggiormente remunerativi (per LORO). ergo le polizze rca le vogliono fare da sole...
Le compagnie di assicurazione sono dei fornitori di serivizi OBBLIGATORI per legge (RCA) ma allo stesso tempo sono PRIVATE spa... forse è questa la vera anomalia...
