Ma no, no, è solo questione di coordinazione.
Per una buona cambiata:
1. Gas giù
2. Frizione tirata
3. Rapido scatto del polso a salire (scendi di marcia) o scendere (sali di marcia). Ricorda a memoria lo schema sequenziale: prima-folle-seconda-terza-quarta, quarta-terza-seconda-folle-prima
4. Frizione mollata
5. Di nuovo gas
Non è difficile, devi solo imparare a farlo automaticamente SENZA guardare il selettore e senza pensare. Due movimenti delle mani: destra giù, sinistra su o giù secondo i casi. Delicata col polso, mi raccomando. E orecchio: la Vespa ti parla, con i suoi borbottii e ti fa capire: "Questa marcia mi pesa troppo, scala!", oppure: "Vai bene, dammi una marcia superiore e acceleriamo!". Guarda avanti, non guardare altro se non la strada e usa bene mani e orecchie. Il resto non ti interessa e non serve a niente.
Quanto alle facce di bronzo che dicono che la Vespa è pericolosa: pure la centrale di Fukushima lo è, così come è pericoloso camminare su un cornicione in piena notte. La Vespa, come tutte le cose umane, diventa pericolosa se le si chiede di fare cose che non rientrano nella sua indole e per cui non è stata progettata. Non è fatta per correre, ma per viaggiare che è una cosa ben diversa. La Vespa è slow food, non è mordi e fuggi, non ama le "sveltine" stradali del genere: "Da casello a casello in un giro di Rolex". Chi prova a forzarla così si rompe le corna. Se invece la assecondi ti porterà lo stesso con sufficiente sveltezza ed efficienza fino al traguardo. E piano piano imparerai che la Vespa si sente addosso come un vestito e si guida persino col sedere. Sissignora, proprio col fondoschiena: sposta il peso da un lato all'altro del sedere mentre fai slalom e vedi se la Vespa è vecchia bacucca oppure agilissima contro il traffico! Ma prima di arrivare a guidare anche col sedere, a calzare la Vespa come un guanto, per il momento preoccupati di usare bene le mani. Il resto verrà da sé, parola di autodidatta.