Carissimi, siamo tutti in festa per il ritorno della PX, ma vorrei proporvi una riflessione collettiva. Qualche tempo fa, guardando un vecchio Super8 girato a Parigi nel 1978, (questo qui, che vi invito a visionare YouTube - VESPA PE200 - Parigi e Normandia nel 1978) non ho potuto non notare la modernità senza tempo della PX, che come stava bene in mezzo alle auto e il paesaggio del 1978, così ci sta oggi e magari lo sarà nel 2030.

Il punto è che difficilmente possiamo immaginare nell'anno 2030 un PX ancora due tempi, seppure catalizzato, o magari anche solo a combustione interna. Intendo dire: con la progressiva restrizione sulle norme euro, può darsi che bisognerà dire addio alla concezione prettamente Vespa, prettamente PX, per pensare qualcosa di nuovo. La Vespa, si sa, è nata nel 1946 come mezzo di trasporto economico per una nazione uscita da una guerra tremenda; negli anni 60-80 era già un mezzo per i giovani e non tanto come mezzo di trasporto economico; oggi è uno status symbol molto spesso in mano a completi salami, ma non facciamoci trasportare (perdonate la boutade).

Nell'anno 2030 come sarà la Vespa? Come sarà chi se ne servirà? Che esisterà probabilmente è certo, ma quale ci sarà? Un'ennesima PX, che in quell'anno avrà ormai 53 anni sulle spalle (un po' come se oggi ci fosse in produzione la Vespa 160 GS, correggetemi se sbaglio), oppure un prodotto derivato dalla PX? O ci saranno solo i frulli trasformati in Vespe a marce, magari con la V e un 4 tempi a bassi consumi? O addirittura elettrici?
Ogni progetto è figlio del suo tempo: i nostri figli, nel 2030, ci chiederanno ancora la Vespa per i 14/16/18 anni?
A voi la parola.