... o pallinatura che dir si voglia.
Premetto che quello che sto per scrivere è uno sfogo fine a se stesso, è polemica bella e buona, ma vorrei urlare al mondo il mio parere:
SABBIARE I CARTER E' LA PIU' GRANDE CAGATA CHE SI POSSA FARE SU UNA VESPA, O SU QUALUNQUE ALTRO MEZZO!!!
A meno che, ovviamente, le condizioni di origine non lo prevedano.
Lo dico a ragion veduta, perchè un personaggio tra l'altro noto nell'ambiente (di cui non faccio il nome per ovvie ragioni), il classico "restauratore" che sa due cose di Vespa e crede di potertele vendere una più cara dell'altra (traduco: il solito ladro), una volta mi ha fatto vedere dei carter sabbiati di un vespino.
Stavo per vomitare: quella rugosità artificiale, quello scintillio di metallo appena tirato fuori dalla fonderia, quell'aria di "finto" erano letteralmente insopportabili.
Il bello è che insisteva, era convinto, ci credeva: "bello eh?!? Altro che prima: faceva cagare!!!"
Risposi con questo entusiasmo: "Eh si, già, che figata. Stavo per dirlo io..."
Qualche giorno dopo, mi arrivava a casa il motore che sto attualmente rimettendo insieme, un pezzo alla volta, con passione, fatica (per il portafoglio), e con molta, molta pazienza.
Un blocco di fango vecchio mischiato a olio, grasso, fuliggine di scarico e chissà quale altra cazzata. Non mi sono perso d'animo: ho fatto fuori un flacone di sgrassatore, l'ho lasciato riposare cinque minuti, poi ho attaccato l'idropulitrice e mi sono goduto il risultato.
Appena ho visto il metallo liscio, ingrigito dal tempo, che piano piano ritornava alla luce del sole, ho capito tutto.
Chiunque mi proporrà mai la sabbiatura di un pezzo che non debba in seguito essere cromato o verniciato, deve starmi alla larga, perchè se mi capita a tiro subirà lo stesso trattamento sulle proprie gonadi.
E non dev'essere piacevole, così, a occhio.