Ciao a tutti!!

Dopo tanto penare, ho ricominciato a metter mano ai miei carter VLA1M.

Oggi sono riuscito fortunosamente a far funzionare un vecchio trapanino stile Dremel, consumando tutte le fresette e i rotolini di carta vetrata sui tre etti di alluminio riportati per saldare il supporto ammortizzatore.

A parte questo PALLOSISSIMO lavoro, che mi vedrà probabilmente esanime prima di aver molato via tutte quelle gnocche di metallo fuso che precludono l'accesso del silent block e della staffa ammortizzatore, stavo pensando come adattare i carter al loro nuovo lavoro, vale a dire: collaborazione con cilindro DR 177 cc, a meno che non piovano soldi dal cielo e opti per il Polini, cosa che vedo quanto mai dura.

Siccome il Pinasco due travasi è caro da far schifo, avevo pensato al classico DR che viene via un tanto al chilo, ma per farlo funzionare egregiamente, sarebbe "igienico" realizzare il terzo scivolo per alimentare il travaso extra, rispetto ai due voluti in origine dai progettisti Piaggio.

Però, guardando i due carter, mi sono reso conto che in corrispondenza del materiale da intaccare, la zona è vuota, e la carne a cui metter mano è proprio poca. Nel senso: dove bisognerebbe fare lo scivolo, c'è una nervatura, e mi terrorizza il fatto di metter mano con gli strumenti del mestiere, e trovarmi un bel buco da stuccare. Se non fosse chiaro, sono pronto a fare una foto.

Qualcuno l'ha già fatto, il rischio è concreto?!?

Il lay-out finale dovrebbe prevedere: carburatore SI 24/24 "modello PX", DR 177 e marmittino Sito Plus PX, a meno che non opti per una marmitta 180 Rally modificata ad arte. Conviene mettere anche mano alle fasature dell'albero, o lascio perdere?!? Io vorrei un motore che dia più o meno lo stesso affidamento di quello di serie, ma con un pelo di fiato in più, che non guasta mai.

Altro domandone da un milione di dollari: siccome dal lato frizione bisogna mettere prima il paraolio, poi il cuscinetto, è possibile scaldare la sede col phon da carrozziere, senza temere di rovinare il paraolio?