Originariamente Scritto da
Diegoz
Lungi da me qualsiasi volontà di farti cambiare idea, non ce ne sarebbe motivo, rispondo esclusivamente perché sono appassionato di automobili da vecchia data e mi fa sempre piacere discuterne.
Devi pensare che ogni automobile nasce già in fase di progetto con un determinato target di mercato, diciamo con un determinato scopo, che può essere quello di essere un’auto economica da costruire e da utilizzare, un’auto di lusso, un’auto sportiva ecc. ecc.
Questo influenza direttamente le scelte tecniche di base, l’architettura stessa della vettura: questa Freemont/Journey è nata per essere un’auto popolare, anche se per noi europei le sue dimensioni sono sufficienti a catalogarla tra le auto large-size, secondo gli standard americani essa è una vettura compatta. Ciò comporta che la sua architettura è quella tipica delle auto di fascia utilitaria non particolarmente sofisticate, che ormai sotto la pelle sono sostanzialmente tutte uguali, con motore anteriore trasversale a sbalzo e trazione anteriore (oppure con trazione integrale a schema semplificato, solitamente con soli due differenziali e giunto centrale viscoso o a frizioni) sospensioni anteriori McPherson ecc.
Ora, questa impostazione meccanica ha un'immediata influenza sia sull’estetica della vettura dove un occhio allenato nota subito lo sbalzo anteriore molto pronunciato ed il passo relativamente ridotto rispetto alla lunghezza totale, sia il comportamento stradale a causa di una distribuzione dei pesi non equilibrata con una netta prevalenza di peso all’avantreno.
Ha ovviamente anche dei vantaggi, perché lo spostamento della meccanica a sbalzo sull’avantreno consente un’eccellente abitabilità rispetto alle dimensioni esterne, caratteristica che verosimilmente contraddistingue la Freemont, e che infatti ne fa l’autovettura ideale per famiglie numerose e/o per chi usa la macchina per lavoro ed ha bisogno di tanto spazio e di bassi costi di esercizio.
Il prezzo fissato da Fiat, che se non erro si aggira intorno ai 25.000 Euro o poco più, è esattamente funzionale a questo posizionamento di mercato, e secondo me consentirà all’auto di avere un buon successo commerciale.
Ora, pensare ad una macchina del genere con trazione integrale, che presumibilmente potrebbe comportare un incremento di prezzo sui 3.000 Euro, può avere una logica considerando che essa in tal modo diventerebbe appetibile anche per chi ha bisogno di muoversi sulla neve o su strade in condizioni non ottimali, ma pensare anche ad un motore di più elevata cubatura, ad esempio ad un 2.500 cc oppure addirittura un 3.000 cc secondo me non ha senso, perché farebbe salire sensibilmente i costi di gestione, ma non solo… per incrementare le prestazioni e/o il piacere di guida, oggi non è più indispensabile salire con la cilindrata: i migliori turbodiesel attuali da circa 2 litri erogano potenze superiori ai 200 CV e soprattutto coppie motrici intorno ai 400 Nm, valori più che sufficienti a muovere con grandi agilità anche berlinone di lusso da circa 2 tonnellate come BMW serie 5, Mercedes E oppure Audi A6.
Inoltre, salire oltre i 2.000/2.200 cc rende necessario per svariate ragioni (rendimento termodinamico, rotondità di funzionamento, riduzione di rumore e vibrazioni) salire con il frazionamento a 5 cilindri in linea (schema negli ultimi anni accantonato per ragioni di ingombro) o a 6 cilindri: non è un caso che la totalità dei turbodiesel di nuova progettazione oltre i 2.000 cc sono 6 cilindri a V, con la sola eccezione di BMW che resta fedele al 6 cilindri in linea… tra l’altro questa è l’architettura scelta anche da Fiat in collaborazione con VM per realizzare il nuovo turbodiesel 3 litri da adottare per i modelli di alta gamma del gruppo, cioè Jeep Gran Cherokee e Chrysler 300/Lancia Thema.
Un 6 cilindri però è molto più costoso da produrre di un 4 cilindri, ed inoltre a quel punto la trazione integrale diventerebbe un must, ipotizzando una potenza sicuramente superiore ai 200 cv: così facendo il prezzo della vettura dovrebbe salire notevolmente, avvicinandosi pericolosamente a quello delle famigerate SUV tedesche, meccanicamente molto più sofisticate ed appaganti dal punto di vista del piacere di guida e dell’immagine, con il quale il confronto sarebbe pertanto già perso in partenza.
In conclusione, io penso che questa Freemont è perfetta così come l’ha pensata Fiat, con un 2000 cc turbodiesel di media potenza, dalle buone caratteristiche e dai bassi costi di gestione, al massimo con la possibilità della trazione integrale che tra l’altro mi sembra già disponibile sul modello Dodge…. Pensare invece che ci sia gente disposta a spendere per una vettura del genere cifre intorno ai 30.000/35.000 Euro secondo me è sbagliato, anche perché andrebbe a fare concorrenza in casa all’altro modello monovolume, queso si di alta gamma, che il gruppo Fiat lancerà a breve con il marchio Lancia, derivato dal nuovo Chrysler Voyager .