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Discussione: Restauro motore Vespa 150 GS

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  1. #1
    VRista Senior L'avatar di Andrea L.
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    Restauro motore Vespa 150 GS

    Nel frattempo che Simone sistema la carrozzeria e che si recuperano i pezzi nei mercatini, si mette mano al motore!!!
    Del motore originale del mio GS c'erano di buoni solo i carter e poca altra roba, anzi nemmeno i carter perchè erano crepi sulla sede del cuscinetti di banco lato frizioni, portandoli in rettifica (Salini BS) hanno fatto un lavorone, hanno messo in asse i coscinetti e quindi saldati. Nel frattempo ho trovato per poco un motore completo con traversa, per cui adesso mi ritrovo due coppie di carter!!! Se riesco a recuperare i pezzi posso mettere assieme due motori, uno di scorta, dato che cilindro e pistone ce li ho già. Naturalmente prediligo il motore originale con numero da certificato d'origine piaggio!!
    Ecco i pezzi smontati, è stato smontato tutto fino all'osso, compresi i cuscinetti del mozzo, i prigionieri, sono state lasciate solo le boccole e quindi con olio di gomito, spazzola di ottone e gasolio pulito il tutto!!
    I due motori rappresentano la transizione tra testa sferica e ad alta turbolenza, dato che uno è 66mila, mentre l'altro 72mila, la berretto di fantino è stata montata a partire dal numero 70120.
    Il prossimo passo è quello di zincare, fosfatare e brunire le corrispettive parti di bulloneria, mentre si recuperano i cuscinetti ed i paraoli e si fanno reimmbiellare gli alberi. Un particolare che potrebbe essere utile: i ribattini che tengono la flangia di maggiorazione da 8 a 10 pollici della traversa nel motore più vecchio sono in rame, mentre nell'altro di alluminio.
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  2. #2
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    Dai falla risplendere questa vespa che lo merita.

  3. #3
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    Iniziamo con la zincatura del selettore delle marce. Dopo averlo smontato, e non ntendo averlo tirato giù dal carter, intendo tirare via le coppiglie e sezionarlo pezzo per pezzo, gli si dà una bella pulita per eliminare tutta la morchia con il solito metodo (gasolio, lavamotore, pennello e spazzola). Poi si sgrassa tutto con uno sgrassatore potente (il chante va bene). Ecco come si presenta:
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  4. #4
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    Come si vede è bello pulito, però in alcuni punti presenta ruggine, e questo non ci piace. Si passa quindi al bagno di decappaggio galvanico, che altro non è che una soluzione di acido solforico (reperibile al 36% come elettrolita per batteria delle auto) circa 1 litro in 10 litri di acqua. Il catodo è una lamiera di piombo, reperibile dagli artigiani che costruiscono grondaie in rame e parti di tetto, oppure in ferramente ben fornite. Il verso della corrente è opposto a quello che si ha in tutte le operazioni di rifinutura galvanica, dato che la porcheria sul pezzo deve andare dal pezzo stesso al catodo di piombo, collegato al polo negativo dell'alimentatore. Quest'ultimo deve essere abbastanza robusto e regolabile in tensione, dato che si deve avere una corrente nell'ordine delle 2-3 A ogni dm2 del pezzo (si deve andare molto a stima, ma va bene lo stesso). In serie al circuito va quindi posto un amperometro per monitorare la corrente. Una volta che i pezzi sono puliti (di colore grigio opaco) si tolgono, si dà una spazzolata con la spazzola di ottine sotto acqua corrente, si vedrà che la ruggine si scioglierà. Se il processo non ha elimintato tutta la ruggine, si ripete. Occhio perchè l'acido contenuto nella soluzione mangia il ferro già di per sé!! Quindi il processo deve essere il più breve tempo possibile, e gli oggetto vanno risciacquati bene dopo averli tolto dal bagno. Per appendere i pezzi al tondino di supporto (io ho usato inox per non farlo mangiare dall'acido) si usa filo di ferro zincato, dato che nel bagno non ci devono essere metalli estranei a parte il ferro, lo zinco e il piombo del catodo. Nell'ultima foto si vedono i pezzi decappati.
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  5. #5
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    A questo punto il vecchio strato di zincatura oppure il ferro nudo è stato portato in superficie. Funzione come per la verniciatura: non serve che tutto il colore vecchio venga asportato per riverniciare, basta dare una carterggiata. Dove invece il colore è brutto, si deve arrivare fino alla lamiera. In senso analogo se lo strato di zinco vecchio è buono, si mantiene, mentre dove c'è ruggine è necessario arrivare ad esporre il ferro, altrimenti il nuovo strato di zincatura non attacca. Il bagno di zoncatura consiste in cloruro di zinco (reperibile in farmacia) che va messo in dose di 150-200 grammi in 10 litri di acqua, di circa mezzo litro di acido cloridrico (o muriatico, reperibile nel supermercato) sempre in 10 litri di acqua, e come si può dedurre dalla schiuma, di qualche cucchiaio di detersico per lavare i piatti. Il detersivo, ricco di tensioattivi, permette allo zinco di depositarsi in modo più uniforme, funzionando come additivo brillantante, nel gergo della galvanostegia. L'anodo è una lamina di zinco puro, NON lamiera di ferro zincata. Lo zinco pure è reperibile presso... i costruttori di casse da morto, dove l'ho preso io, dato che lo zinco puro è il materiale usato per fare l'intelaiatura interna. Provate a chiedere ad un'agenzia di onoranze funebri, che a sua volta dovrebbe chiedere al fornitore di bare. E' un po' lucubre ma è uno dei modi più veloci per avere una lamiera di zinco puro. Si riconosce dalla lamiera zincata perchè è molto più malleabile, quasi come quella di piombo. L'alimentatore usato è il medesimo e anche la densità di corrente. Un modo migliore per valutare se la corrente è giusta è controllare il pezzo durante il bagnp: se questo è avvolto di bollicine, significa che la corrente è troppo alta e quindi invece di depositarsi zinco si scarica idrogeno, rendendo il deposito poco resistente e spugnoso. Quando la corrente è giusta, lo zinco si deposita senza alcuna bolla. Il positivo deve essere collegato , essendo questo il processo inverso a quello del decappaggio. Lo zinco, ione positivo, viene attratto dal negativo posto ai pezzi. Con una densità di corrente al limite dello scarico di idrogeno, è sufficiente un bagno di 5 minuti per avere uno strato di zinco ottimale, tenendo conto anche dei giochi meccanici. Una volta uscito del bagno si dà una spazzolata con spazzola di plastica e una passata con una paglietta abrasiva non metallica (le pugne verdi per intenderci). Nelle ultime foto si vede il pezzo zincato (la cremagliera) a fianco di uno non zincato (il perno): si nota bene il viraggio del colore. Anche in questo caso si deve tenere conto che l'acido contenuto nel bagno mangia sia il ferro che lo zinco, almeno quando non circola corrente: di conseguenza una volta finoto il deposito i pezzi vanno lavati ed asciugati bene e la lamiera di zinco tolta dal bagno e lavata anch'essa.
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  6. #6
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    Come si vede il processo è lungo e serve un po' di materiale ed esperienza, ma regala i suoi frutti!! In queste foto il selettore montato e completo. La ruggine è completamente sparita, e resterà lontana per un bel po'!! Domani vado a prendere le coppiglie, non preoccupatevi non ci lascio il filo di rame!! Alle prossime zincature (penso proprio i perni dei freni e il braccio della frizione)!!!
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  7. #7
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    Ottimo post!
    E complimenti per aver deciso di fare tutto da solo, il discorso della zincatura "domestica" merita certamente un approfondimento dettagliando molto bene materiali e attrezzature, oltre ovviamente ad indicare le modalita' operative precise vista la "pericolosità" di certe sostanze.
    Una volta finito questo post, se ti va,possiamo fare un articolo a parte della sola zincatura da tenere in evidenza.


  8. #8
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    Riferimento: Restauro motore Vespa 150 GS

    In realtà è un po' di tempo che traffico con la galvanostegia, dato che ho anche conoscenze di chimica, ho fatto anche depositi di stagno e rame. Il difficile non è depositare il metallo, è farlo in modo uniforme e non spugnoso. Sai quanto tempo ci vuole per arrivare al bagno che ti dà un deposito decente?? Infatti le ditte di galvanotecnica non pubblicano da nessuna parte gli additivi che mettono nei bagni dato che sono brevettati e frutto di lunghe ricerche. Naturalmente i loro sono bagni molto più spinti, che lavorano con correnti più alte e quindi tempi minori, ma anche più difficoltà ad avere un deposito aderente al pezzo ed uniforme. La zincatura con questo processo l'avevo effettuata l'anno scorsp per gli ammortizzatori del PK, dato che in galvanica avevano paura che uscisse olio e sputtanasse il bagno. Le soluzioni sono ancora quelle, messe premurosamente via in due taniche da 10 litri e riscoperte per l'occasione!!! Ho solo dovuto aggiungere un po' di acido cloridrico nel secondo bagno dato che essendo HCl un gas con tempo tende ad evaporare dalla soluzione.
    Come già scritto in un altro post, ho fatto da me non per il costo di una zincatura industriale, ma ti immagini a portare tutti i pezzettini in una ditta dove trattano i mozzi delle macchine?? Prima di entrare in fabbrica la metà sarebberò già in terra dappertutto.
    Non ci sono problemi per l'articolo!! Prossimo passo bagni di fosfatazione e brunitura fai da te!!

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