Come si vede è bello pulito, però in alcuni punti presenta ruggine, e questo non ci piace. Si passa quindi al bagno di decappaggio galvanico, che altro non è che una soluzione di acido solforico (reperibile al 36% come elettrolita per batteria delle auto) circa 1 litro in 10 litri di acqua. Il catodo è una lamiera di piombo, reperibile dagli artigiani che costruiscono grondaie in rame e parti di tetto, oppure in ferramente ben fornite. Il verso della corrente è opposto a quello che si ha in tutte le operazioni di rifinutura galvanica, dato che la porcheria sul pezzo deve andare dal pezzo stesso al catodo di piombo, collegato al polo negativo dell'alimentatore. Quest'ultimo deve essere abbastanza robusto e regolabile in tensione, dato che si deve avere una corrente nell'ordine delle 2-3 A ogni dm2 del pezzo (si deve andare molto a stima, ma va bene lo stesso). In serie al circuito va quindi posto un amperometro per monitorare la corrente. Una volta che i pezzi sono puliti (di colore grigio opaco) si tolgono, si dà una spazzolata con la spazzola di ottine sotto acqua corrente, si vedrà che la ruggine si scioglierà. Se il processo non ha elimintato tutta la ruggine, si ripete. Occhio perchè l'acido contenuto nella soluzione mangia il ferro già di per sé!! Quindi il processo deve essere il più breve tempo possibile, e gli oggetto vanno risciacquati bene dopo averli tolto dal bagno. Per appendere i pezzi al tondino di supporto (io ho usato inox per non farlo mangiare dall'acido) si usa filo di ferro zincato, dato che nel bagno non ci devono essere metalli estranei a parte il ferro, lo zinco e il piombo del catodo. Nell'ultima foto si vedono i pezzi decappati.