A questo punto smontiamo il raddrizzatore, per farlo trapaniamo il ribattino cavo in ottone sul lato posteriore dal raddrizzatore. A questo punto è possibile scomporre il raddrizzatore, segnate il verso e la sequenza di tutti gli elementi, senza farlo è possibile rimontarlo seguendo lo schema e la logica del ponte di Graetz, ma bisogna essere pratici di elettronica!! L'elemento raddrizzatore è formato da uno strato di selenio disposto su un solo lato su tutto il lamierino di ferro che costituisce un terminale, e quindi da un piattello in ottone posto al centro, che costituisce l'altro terminale, rispettivamente anodo e catodo. Come si vede in foto c'è un anello più scuro di colorazione bluastra, dovuto al calore sviluppato nel funzionamento, che però non costituisce problema.