Dalle mi parti l'italiano 'n si storpia di nulla, ma ciocco pè ciocco me ne sto alla macchia.

(il detto significa: se devo volere una cosa pari alla mia o peggio, mi tengo la mia)

Ognuno ha le sue croci linguistiche, regione per regione e addirittura comune per comune. Forme dialettali che vanno prese per quello che sono, quindi forme di linguaggio che mutano, si trasformano e qualche volta muoiono lasciando qualche sparuta traccia. Ma questa che ho appena detto è anche la storia della nostra lingua ufficiale, che si è trasformata e si trasforma ogni anno, acquisendo neologismi e facendo cadere nel dimenticatoio termini in disuso. Quindi lottare contro gli "errori" è un pò un controsenso, certo vanno evitati perché quello che diciamo sia il più possibile comprensibile agli altri e la scuola contemporanea non aiuta in questo senso, ma se ci pensiamo bene le lingue che non subiscono più trasformazioni sono le lingue morte, quindi non trovo nulla di male nelle recenti trasformazioni del linguaggio "volgare".

La qualità degli istituti scolastici cala e anche la lingua diventa più rudimentale, arrivano nuove tecnologie e la capacità di sintesi si trasforma. Andare contro tutto questo si può, ma non si può fossilizzare una lingua.