Originariamente Scritto da
signorhood
Io provo quasi sempre ad aggiungere la traduzione, ma certe battute hanno senso solo nell'idioma originario.
Tradurre "vagnone della conza" con il letterale "ragazzo addetto all'impasto della malta" non èrende in ogni caso il senso dell'uso di quell'appellativo e il suo ampio spettro significante.
La traduzione più o meno completa per identificare ad esempio "vagnone della conza" sarebbe bella lunga ed inutilizzabile come "appellativo" in un discorso in italiano.
In salentino è invece un sintetico identificativo di un ruolo bassissimo nella scala produttiva e di un modo di fare le cose o senza voglia o senza capacità ne intellettive ne manuali.
In pratica non puoi fare altro che impastare acqua e malta!!!
E l'unico impegno è di averla pronta quando il "capomastro" la chiede, invece di rispondere "
pronta Mesciu" (E' pronta, Maestro) "
La fazzu?" (la devo fare?).
Ergo, non era pronta!!!
La stessa "battuta" che è un classico salentino per identificare "li vagnoni tella conza", se detta in italiano, perde di significato e non farebbe sorridere nemmeno i salentini.
Per chi è a nord di Roma . . . quando e se vogliono capire capiscono, capiscono