Come da piano, rifaccio qualche decina di metri all'indietro e imbocco senza esitazione la stradina per Comano che si presenta un po' dissestata ma non tanto da creare preoccupazione. Solo in quel primo tratto c'è anche un velo di nebbia che rende senz'altro l'atmosfera ancora più surreale, e dopo qualche curva rallento bruscamente e mi fermo a stropicciarmi gli occhi: un magnifico esemplare di cervo sta lì, in mezzo alla strada osservandomi attentamente.
Mi fissa per qualche secondo e poi con due balzi sparisce nel poggio.
Riparto e dopo un po' mi rendo conto che non sto incrociando anima viva per chilometri e chilometri! Ammetto che per un attimo mi è subentrato un senso di inquietudine... ho cominciato a pensare al livello di miscela nel serbatoio, allo stato di carica del GPS, all'assenza totale di campo cellulare in quelle zone...
Scacciati i cattivi pensieri ho cominciato a gustarmi la magnifica solitudine in cui mi ero immerso...
.