
Originariamente Scritto da
Marben
Alla luce di importanti cause fra le due aziende, che peraltro hanno portato la giustizia indiana a definire deroghe speciali per Piaggio, ritengo che sia un'ipotesi alquanto remota.
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Dici poco? Hanno letteralmente stravolto il telaio PX, nonché uno dei cardini della tradizione Vespa, peraltro uno dei pochi sopravvissuto nella moderna gamma Piaggio.
Peraltro con una qualità di realizzazione che lascia qualche dubbio; saldature brutte a vedersi, strani comportamenti dinamici di molti esemplari, oltre a molti altri compromessi, non ultimo un serbatoio un po' posticcio che limita l'autonomia e sacrifica anche l'imbottitura della sella, costringendo i proprietari a soluzioni artigianali per viaggiare in comodità.
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Sì, serve un progetto omogeneo, non posticcio, ed una qualità meccanica degna di tale nome. Parti in gomma e verniciatura sono certamente cose sulle quali in una certa misura si può transigere, ma come la mettiamo sui non pochi problemi meccanici che riguardano questi motori?
Gli imbiellaggi sono cronicamente deboli: materiali di scarsa qualità e probabili errori di dimensionamento hanno portato molte Star 4T a sbiellare nel giro di poche migliaia di chilometri; altrettanto incerta è la durata della catena di distribuzione, da sostituire ogni 18000 km. Cosa dire delle frizioni che slittano, rendendo la 200 pressoché inguidabile in città? E dei leveraggi di comando della frizione, che si spaccano come se fossero di terracotta?
Problemi ampiamente documentati sul web e che interessano una numero di esemplari. Poco importa che qualche esemplare non sia esente (non mancheranno le dovute e prevedibili apologie).
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E questo se vogliamo fermarci ai problemi. Perché poi una degna erede delle PX, permettetemi, dovrebbe anche essere convincente, piacevole da guidare, con una erogazione fluida e non troppo piatta. ....,.. Basta fare un giro sui forum indiani, dove la NV (la Star) riceve giudizi poco lusinghieri, anche da chi magari accudisce con affetto la Chetak del padre o la vecchia Priya del nonno.
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È evidente che a Piaggio non manchino le risorse ed il know-how per realizzare una vera erede della PX. Quello che manca è... l'intenzione. Se la dirigenza, il consiglio d'amministrazione e compagnia cantante giudicano poco redditizio un "nuovo" PX, c'è da star certi che questo non vedrà la luce. Il punto non è quanto costa progettarlo, ma quanto profitto si valuta che possa dare all'azienda, in relazione all'impegno iniziale.
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È evidente che quello spirito oggi è tradito. Ma i tempi sono cambiati. Oggi non ci sono gli Enrico Piaggio, padroni certamente autoreferenziali ma pur sempre geniali; oggi ci sono i Roberto Colaninno, a guidare gruppi di investitori che decidono a prescindere dal prodotto, lo superano a vanno dritti al guadagno. Per carità, in fondo hanno ragione loro.
Stiamo a vedere ed aspettiamo con pazienza. Domenica 13 allo stand Piaggio ho potuto parlare con un amico che mi ha sempre fornito informazioni attendibili; questa volta è stato più reticente del solito, in Piaggio stanno lavorando ad un nuovo sistema di carburazione, il sistema di ABS, pur primitivo c'è, ma è tutto da riscontrare nell'affidabilità del motore così riconfigurato. Quindi presto per cantare vittoria, e la PX dallo stand era tristemente assente.