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Discussione: "Balcanissima 2012"

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  1. #34
    VRista Junior L'avatar di tanuz
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    Re: Riferimento: Rimini-Istanbul

    Superata la cortina fumogena ci facciamo mostrare la stanza piccola, essenziale ed abbastanza linda ma la cosa più importante era che il tanfo di sigarette non giungeva fino a lì. Dopo una rapida doccia decidiamo di uscire, ovviamente in Vespa, per dirigerci verso Ilidjia, la zona delle terme, dove entrambi ci ricordavamo di un bel ristorante sul fiume Miljacka, il risotarante vi è ancora e nonostante siano da poco passate le 19:00 è già pieno di gente; gli uomini tutti vestiti all'occidentale con obbligatoriamente vestiti da sartoria "bulgara" rigorosamente in grigio o nero e diverse donne con lunghi abiti e veli in testa.
    A darci il benvenuto nel locale è ancaroa quella opprimente cappa di fumo che ci ha costretti a consumare una velocissima cena visto che anche le sale che davano sul fiume avevano le finestre chiuse ed tutto il locale era impossibile respirare, a differenza nostre gli altri commensali beatamente consumavano le loro leccornie. Piatti di carni composti principalmente da pecora, agnello, montone e pollo anche se all'ingresso nella vetrina faceva bella mostra di sè una serie di braciole di vitello che, tra il nervoso del fumo e la poca disponibilita' dei camerieri che non si sforzavano minimamente di comprendere, capire o almeno annuire alla lingua inglese o italiana, non ho potuto assaggiare prpinandomi un mega hamburger di carne di pecora con patate, chieste fritte, e prelevate invece da una pentola dove bollivano insime a cane ovina con sugo rosso, pagato l'equivalente di 9/10 euro incazzati andiamo via, per fortuna abbiamo in hotel una riserva di scatolette varie sia in pesce che in carne delle più famose marche "nazionali". Persino il Mc Don.......di Sarajevo ha nel suo menù hamburger esclusivamente di carne di pecora, come evidenziato con insegna luminosa all'esterno del locale oltre ovvimente a piatti a base di pollo e pesce, il manzo è bandito così come il maiale (per motivi religiosi) e le bevande alcoliche.
    Lasciato il ristorante ci dirigiamo verso il centro città, siamo al tramonto, e dai tram che vanno e vengono da Ilidjia da e verso il centro, scendono e salgono una miriade di persone le quali con dififdenza o forse stupore guardano sti due (noi) con due ancora più strani mezzi....insomma suscitiamo curiosità e qualche "bravo Italia".
    Parchiamo le Vespe all'inizio dell'isola pedonale del centro sotrico e cidirigiamo verso l'ennesima pekara vicino al mercato dei fiori, teatro di una strage fattaa colpi di mortatio dai serbi ai tempoi dell'assedio della città, acquistimao ciambelle e pane e passeggiando per il centro consumiamo questa frugale cena.
    La mattina dopo, dopo un rapido consulto, decidiamo di visitare i posti che conoscevamo per vedere come sono cambiati negli anni.
    Prima tappa il quartiere turco questo è rimasto quasi del tutto immutato ed appena giunti una gradita ed inaspettata sorpresa. Mentre parcheggiamo le Vespe sulla strada da dietro una voce in italiano ci dice:" Anche ai Carabinieri possono rubare tutto"" istintivamente ci giriamo e...sorpresa... chi ha pronunciato la frase altri non è che "GIANNI" il pizzaiolo che gestiva la pizzeria nella nostra base di Butmir.....cacchio sono passati 12 anni e lui si ricordava di noi come noi di lui......adesso fa il pizzaiolo in Alto Adige e si trovava a Sarajevo in vacanza. Baci, abbracci, saluti ricordi il tutto in 10 minuti, poi Gianni ci indica un vicino parcheggio custodito dove lasciare in sicurezza le Vespe.
    A prima vista il parcheggio non sembra tanto sicuro ma poi vedendo le facce di chi lo gestisce capiamo che di certo nessuno avrebbe il coraggio di andare li a rubare, con 2 KM (Konvertible Mark) lasciamo le Vespe un paio di ore in questo antro sotterraneo alla strada, privo di illuminazione e con uan cascata d'acqua continua che arriva dalla sovrastante sede stradale.
    Dopo giro e foto di rito al quartiere turco raggiungiamo la collina di Zetra, prima e durante la guerra sede di una clinica pediatrica durante la missione IFOR prima e SFOR dopo sede del Comando Italiano ed adesso nuovamente struttura sanitaria rimordernata ma circoandata da migliaia di tombe che si stendono nella duepiccole valli a destra e sx. con annesso il Memorial Center di Sarajevo. Dopo Zetra ci dirgiamo verso la "Tito Barack" già caserma dell'Esercito della Federazione Jugoslava poi caserma Esercito Italiano, all'epoca il posto più sicuro dove parcheggiare i mezzi per farsi una passeggiata a piedi a Sarajevo, ed adesso sede dell'Università di Sarajevo.
    Per concludere la giornata ci portiamo a Butmir, nei pressi dell'Aeroporto, sula vecchia line di confine tra serbi e bosniaci, per ritrovare la nostra vecchia base e farci una foto di rito. Gira e rigira non troviamo la strada, tutto cambiato, la vecchia strada che partiva dal capolinea dei tram è sparita da li adesso partono tre lunghi viali uno va verso il centro, uno in direzione Mostar e l'altro si perde nel nulla della valle ove vi è Sarajevo. Chiediamo, ovviamente a gesti aggiungendo a questi qualche parola del tipo "base, military, SFOR, Italiani"" un gruppo di ragazzini, più interessati alle Vespe che anoi ci indicano di percorrere il viale del "nulla" e poi svoltare a sx.. Detto fatto all'incrocio svotiamo a sx. e d'incanto ci ritroviamo sulla vecchia strada a noi conosciuta..........ecco lì veramente ho avuto una forte emozione che è arrivata altisisma quando ci siamo trovati davanti ai cancelli, ora chiusi, di quella che per oltre 6 mesi fu la nostra casa............
    Ci avivicniamo al cancello ed attraverso a questi cerchiamo di far comprendere al militare bosniaco di voler fare una foto in quanto vi eravamo stati tanti anni fa ma lui rispondeva dicendo soltnto"NEMA CARABJINIERI. CARABJINIERI ITALJA"" inutile, s'incazza pure all'ennesima richiesta che non comprende pertanto desistiamo anche a farci la foto visto che oramai il sole stà calando e dovremmo usare il flash e quello se ne accorgerebbe con chissa quali conseguenze....................
    Altro gioro di cazzeggio e poi a "kuca" (casa) riflettendo sul fatto che in quei quasi due giorni abbiamo notato una forte "islamizzazione" delle donne di Sarajevo le quali in tantissime portano vestiti lunghi alla caviglia con l'immancabile velo una cosa che 12 anni fa avevamo visto soltanto in alcuni villaggi lontano dai grandi centri a grande presenza musulmana.......il mondo cambia....... ma di contro una cosa che non è cambiata a Sarajevo è la scelta della auto; 12 anni fa come adesso solo ed esclusivamente Volkswagen Golf di tutti i tipi e modelli dalla vecchie "Golf C", di certa provenienza teutonica visti i colori giallo, verde, arancio e viola, prodotte negli anni 80 alle più recenti con diverse Mercedes ovviamente il tutto a gasolio con certi fumi che vi lascio immaginare..........
    A nanna domani ci spetta la tratta Sarajevo-Podgorica (MNE) circa 200 Km., ovviamente senza autostrade..........
    Ultima modifica di tanuz; 29-07-12 alle 17:58

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