Oramai la sera si avvicina e decidiamo di partecipare alla movida di Budva, iniziamo a percorrere l'isola pedonale per un tratto e notiamo solo la presenza di ristoranti, qualche negozio di gadget e di abbigliamento quasi tutto made in China.
Per invogliare i turisti ad entrare al ristorante avvenenti ragazze stanno sull'entrata mostrando menù pluri-lingue con prezzi decisamente molto simili a quelli di Rimini, almeno in questo le due città si somigliano, quasi.
Soltanto un apio di ristorante hanno della clientela mentre per molti altri è il deserto, sarà la crisi sarà che ancora la stagione non è partita ma di gente se ne trova,e nenache tanta, solo a passeggiare.
Per essere la prima sera Budva ci è sembrata più paragonabile a Porto Garibaldi che a Rimini, per affluenza di persone con tanto rispetto per gli abitanti di Porto Garibaldi dove, tra l'altro, vi ho passato una delle delle estati più bella della mia gioventu'. Visto che non vi è nulla di piacevole da fare decidiamo poco prima di mezzanotte di rientrare.
Il mattino successivo decidiamo di recarci alla vicina Kotor (Bocche di Cattaro) in circa 35 minuti di Vespa la raggiungiamo attraverso la comoda statale che alterna ilpercorso tra costeggiando il mare e nell'entroterra. Entriamo in Kotor e subito siamo alla fine delle bocche di Cattaro con una enorme nave da crociera americana parcheggiata.-
Già sui marcepiedi è un brulicare di turisti, in gran parte della nave, e tutt'intorno venditori ambulanti locali di falsi occhiali griffati che ti vengono proposti a 20 euro al paio, più che in Riviera dove i Senegalesi, previa lunga trattativa. te li smollano a 12/15 euro. Proprio lì vi è anche il mercato locale ovvero un area coperta con muri all'inizio ed alla fine e sul davanto un mezzo muro con inferriate che sporge verso il mare. Quasi tutti i venditori sono poveri contadini locali i quali pongono in vendita i prodotti da loro stessi prodotti in particolare olive, olive, olive, formaggi e olio ed ortaggi vari, tra tali prodotti notiamo numerosi prosciutti scuri anzi quasi neri di colore che guardiamo con diffidenza e non assaggiamo per prudenza nonostante al nostro passaggio tutti i venditori ne taglino una fetta con il coltello da farci provare.
Dopo la passeggiata gastronimica entriamo nella città vecchia, posta anch'essa sulla passeggiata a mare.
Entrando abbiamo subito un impatto con un qualcosa di conosciuto, ma certo, cacchio le costruzioni , le vie e le piazze ci ricordano Venezia e non sbagliamo visto che fino al 1400 circa i Veneziani dominarono gran parte della costa adriatica Slava fino a Scutari in Albania dove di fato vi era proprio un regnante Veneziano che aveva poteri fino a Dubrovinik.
La stessa sensazione veneziana l'avremo anche durante la visita alla citta vechia di Budva e qualche giorno dopo a quella di Dubrovnik.
Nelle strette viuzze della città vecchia di Kotor e nelle numerose piccole piazze è un brulicare di turisti intenti avisitarne i monumenti o sedutio negli innumerevoli bar e ristoranti i quali hanno prezzi più accessibili rispetto alla vicina Budva. Anche qui vi è il rapporto "picka"/ristorante/cliente ovvero bella ragazza che t'invita a degustare i prodotti di questo o quel ristorante o bar.
In un poaio di ore molto lente vediamo tutto o quasi tutto spostandoci anche verso la periferia di Kotor tanto per conoscerla in quanto dovremmo attraversarla al momento del rientro.
Consumato un frugale pasto ed utilizzato il WI-FI GRATIS che in tutte le zone centrali del Montenegro abbiamo trovato (POdgorica-Budva-Kotor-Cetnjie) decidiamo di fare rientro, abbiamo mezzo serbatoi ma non abbiamo voglia di fare benzina............questo ci darà qualche pensiero.....