Tolto l'indugio, siamo vicini alle 12:00 circa partiamo. Lo zaino di Maurizio ancorato al portapacchi anteriore, io alla guida con i miei circa 78/80 Kg., Maurizio dietro con i suoi 90 Kg. ed il mio bagaglio nel portapacchi post. a questi aggiungiamo due ruote di scorta, un porta attrezzi di circa 2Kg., un paio di litri di olio e qualche altra cosa spicciola.
Puntiamo a nord raggiungendo Cattaro (Kotor) che costeggiamo completamente avendo modo di notare anche qualche isoletta in mezzo ad esse con poche case, una bella chiesa tutto in mezzo al "mare".
Da Budva a Dubrovnik sono circa 200 Km., noi scegliamo di costeggiare l'Adriatico e lasciate le bocche di Cattaro iniziamo la risalita dell'Adriatico su una buona strda e con un traffico discreto.
Raggiungiamo il confine Montenegro-Croazia che si raggiunge dopo aver lasciato la costa e salito per diversi Km. attraversando solo qualche piccolo e, purtroppo, poco interessante paesino. Stavolta siamo fortunati i doganieri Montenegrini ci guardano appena i documenti passimao la forntiera e ci dirigiamo verso il confine Croato qui i doganieri ci trattengono pochi minuti.
Entrati in Croazia, visto che la strada ce lo permette, anche se siamo quasi in montagna, iniziamo a tirare. Abbiamo fretta, Maurizio non ha mai detto una parola dopo oltre due ore di viaggio io mi stò rompendo del suo silenzio ma lo capisco a chi non girerebbero i maroni lasciando la Vespa a 1000 Km. da casa con l'incognita che te la spediscano o meno.
Provo ad andare "forte" ma dopo qualche Km. devo chiudere il gas e procede a passo d'uomo per almeno 10/15 Km.. I croati stanno rifacendo il manto stradale ma non lo fanno a corsie alterne lo fanno tutto assieme in una sola volta a pezzetti, chiudono per 200/330 mt. e vi lavorano, mentre il traffico scorre a doppio senso intorno a loro.
La Vespa affonda letteralmente in 20 cm. di brecciolino, faccio fatica a tenerla dritta sbanda a destra e manca e più volte rischiamo di cadere nonostante andiamo pianissimo, una tortura ed una preoccupazione in quanto a volte sotto la breccia vi sono delle buche, non grandi e neppure tanto profonde, ma ogni volta che ne prndiamo una entrambi gli ammortizzatori toccano per fine corsa, abbiamo timore di spaccare un pò tutto e malediciamo questo modo di lavorare. Vi lascio immaginare i quintali di polvere che ci cadono addosso unitamente ai sassolini "sparati" dale auto in transito, ovviamente a forte velocità. Il parabrezza e le visiere abbassate dei caschi ci salvano più di una volta dalle pietre "volanti" che spesso vanno anche a sbattere sulla carrozzeria della Vespa.
Impieghiamo quasi un ora per venire fuori da questi lavoro in corso, tra l'altro, quasi tutti in salita con alla nostra destra dirupi ed alla nostra sx. boschi posti qualche metro più in alto rispetto alla sede stradale, non vi è spazio nenache per fermarci siamo costretti a proseguire per forza.
Finito il supplizio la strada inizia a scnedere nuovamente verso il mare, bella, larga, pulita, qui, nonostante il peso, porto la Vespa sui 90 Km/h di contachilometri, viaggia che è una favola forse meglio di quanto ha fatto nei gironi precedenti. Liscia, fluida, stabile con un sound dalla marmitta che mi par diverso, forse anche "LEI" capisce che stiamo tornado a casa.
Verso le 18:00 raggiungiamo Dubrovnik, qualche foto di rito dalla sovrastante statale, qui il traffico aumenta e non di poco, e poi a cercare una camera. Chiediamo a dove vi sono alcune insegna con scritto "SOBE" ma sono già piene oppure il prezzo per noi è fuori range. Continuaiamo verso Nord con la speranza di trovarne anche qualcuna fuori mano, giungiamo e superiamo il nuovissimo ponte intitolato al defunto Presidente degli anni 90 Franjo TUDJMAN, quello Nazionalista a capo del partito HDZ, quello che in parole pover a fatto la guerra contro i Serbi..........per capirci.
IL ponte è bello e moderno ed assomiglia molto ad uno di quelli visti a Podgorica, stessi archi, stesso disegno ma questo è più lungo. Passato il pnte alla nostra SX una grande piazzola di sosta con un "information center", freccia sx e ci fermiamo. Oltre all'information center vi sono alcuni omini i quali ancor prima che noi scendessimo dalal Vespa ci avevano attorniati per offrici da dormire, ovviamente a pagamento.
Dopo qualche minuto di conversazione siamo delusi in quanto nessuno vuole darci da dormire al nostro prezzo 20 euro max a persona. Improvvisamente uno di loro, che si fa chiamre "LO ZIO" acconsente al nostro prezzo dietro i mugugni degli altri i quali si capisce bene che non lo stanno salutando quando sale sul suo scooter Beverly 250 per accompagnarci dove vi sono le camere.
Di fatto "LO ZIO" come avevamo già visto, aveva costrutio una casa a poi di anno in anno vi aveva aggiunto un piano che aveva trasfromato in camere da affittare. La camera è normale, ma con biancheria pulita e con un bagno a se. Possiamo inoltre utilizzare la cucina in comune con altri ospiti, due ragazzi polacchi, una coppia inglese, e due danesi, così come la TV; ma noi dobbiamo straci solo una notte pertanto dopo una doccia via in città e soprattutto a vedere quella vecchia.